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domenica 3 maggio 2009

Iran: Mi impiccano fra pochi secondi



- "Mi impiccano fra pochi secondi. Ti prego mamma, salvami!". E' la drammatica ultima telefonata ai genitori di Delara Darabi, pittrice iraniana di 23 anni, giustiziata il primo maggio.
L’esecuzione è stata una tragica sorpresa perché il 19 aprile il capo della magistratura, l’ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, aveva ordinato un rinvio di due mesi dell’impiccagione.

Delara era stata condannata a morte nel 2005 con l’accusa di aver commesso un omicidio quando aveva 17 anni, ancora minorenne.


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- "Forte condanna" della presidenza ceca dell'unione europea per l'impccagione della pittrice Delara Darabi.

La Delara è giustiziata in carcere a 23 anni per un omicidio commesso quando ne aveva 17.

"Un atto contrario gli impegni internazionali - ha sentenziato la presidenza dell'Unione Europea - che l'Iran ha volontariamente deciso".

La presidenza invita tutti i paesi a ''evitare condanne a morte ed eliminare dal codice penale la sentenza capitale per i minori''.


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ore 13,00 - La pittrice Delara Darabi, 23 anni, è stata impiccata ieri mattina, primo maggio, nonostante vaste proteste internazionali.

L'esecuzione ha sconvolto tutte le forze democratiche nel mondo.

Maryam Rajavi, presidente eletta dal Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, ha detto che l'esecuzione della pittrice iraniana, che al momento di un presunto omicidio aveva solo 17 anni, "è un segno della barbarie e della misoginia medioevale del regime al potere in Iran".
Rajavi ha invitato la comunità internazionale a condannare questo "crimine odioso ed inqualificabile".

Rajavi ha aggiunto che la comunità mondiale, in particolare l'Unione europea e gli Stati Uniti, sono di fronte ad una grande prova.

"Rimanere in silenzio dinanzi al sangue versato dal fascismo religioso in Iran o prendersi le responsabilità definite dalla carta delle Nazioni Unite, le convenzioni ed i regolamenti internazionali per trattare con tali regimi".

Delara Darabi, la pittrice iraniana condannata a morte per un omicidio commesso
a 17 anni, aveva informato per telefono i genitori che la stavano portando sul patibolo.

Lo ha raccontato il suo avvocato, Abdolsamad Khorramshahi, aggiungendo che il padre della ragazza è ora ricoverato in ospedale in stato di shock.


A mettere ieri personalmente la corda intorno al collo della ragazza, scrive il quotidiano Etemad, è stato un figlio della donna per la cui uccisione è stata condannata la Darabi.
L'esecuzione è eseguita nel carcere di Rasht, nel nord dell'Iran, anche se il capo dell'apparato giudiziario, ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, aveva annunciato il 19 aprile scorso un rinvio di due mesi dell'impiccagione.

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