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domenica 14 giugno 2009

Onda contro Gheddafi, il testo censurato

Onda contro Gheddafi, il testo censurato

A seguire il testo che doveva essere letto all'interno dell'Aula Magna da alcune studentesse dell'Onda. Durante l'intervento la sicurezza ha però tolto il microfono alla ragazza che stava intervenendo. «Ancora una volta l'università si dimostra intolllerante al dissenso», spiegano gli studenti.

Siamo gli studenti dell’Onda, quelli che si sono mobilitati contro i tagli di università e ricerca, quelli che hanno fatto rivivere quest’università come uno spazio reale di democrazia e di decisione diretta.
Oggi, stiamo portando in quest’aula Magna, San Papier, il santo protettore dei migranti, dei clandestini, di tutti quelli che muoiono in mare e che una volta arrivati, vengono brutalmente respinti nel paese d’origine.
Il convegno di oggi è l’occasione, non certo per realizzare un incontro tra diverse culture, ma per rinsaldare lo storico «Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra la Repubblica italiana e la grande Giamahiria araba libica popolare socialista».
Sappiamo benissimo che dietro questo trattato ci sono ben altri interessi, che parlano di centrali elettriche, infrastrutture e sfruttamento delle risorse, un piano di collaborazione che riguarda e vede coinvolti paesi dell’Africa occidentale e dell’Europa, tra cui l’Italia figura tra i paesi maggiormente impegnati. Con la mobilitazione di oggi, che si sta tenendo dentro e fuori quest’aula, vogliamo porre sopratutto il punto su una questione che non riteniamo semplicemente di diritto, ma anzittutto etica e politica.
La nostra protesta si vuole opporre anzittutto all’articolo 19 di questo trattato che mette sullo stesso piano la lotta al terrorismo, la lotta al traffico di sostanze stupefacenti e l’immigrazione clandestina. Crediamo che il problema delle migrazioni, dello spostamento forzato e al contempo molto coraggioso da parte di migliaia di vite umane, non possa essere ridotto ad un mero problema di criminalità e di ordine pubblico.
La Libia, insieme all’Italia, si sta rendendo complice di una politica fatta di violazione dei diritti umani, delle libertà individuali e collettive, di respingimenti e stragi in mare. Con il Trattato viene defintivamente smantellato un diritto fondamentale, come quello d’asilo per i rifugiati e vengono esternalizzati i controlli alle frontiere verso la Libia, in cui sono state aperte delle vere e proprie prigioni. Questi lager sono già stati denunciati da tutte le organizzazioni internazionali, per i maltrattamenti e gli abusi che questi migranti-prigionieri subiscono quotidianamente, senza considerare che, una volta rilasciati, vengono respinti verso il deserto e lasciati morire.
Crediamo che l’invito fatto da Frati a Gheddafi sia inopportuno, perchè, in primo luogo non vogliamo che la Sapienza sia utilizzata come una vetrina né per chi porta avanti queste politiche né per il governo, con tutto il suo bagaglio di accordi criminali.
In secondo luogo, crediamo che quest’incontro di oggi sia del tutto inopportuno perchè si colloca in una fase di forte crisi del nostro paese, non solo economica, ma soprattutto culturale e politica. In Italia stiamo assitendo ad un pesante processo di ridefinizione dei confini della cittadinanza, dei codici dell’inclusione e dell’esclusione in termini di razzismo e di restrizione complessiva delle libertà.
Le dichiarazioni di un presidente del consiglio che afferma che l’Italia non sarà mai multietnica, mentre la Lega aumenta il suo bacino elettorale su elementi xenofobi e razzisti, ed un governo che rivendica i respingimenti in mare e i lager chiamati anche CIE, parlano chiaro!!!
A chi ci additerà come intolleranti, rispondiamo: «E’ vero». Siamo intolleranti: intolleranti al razzismo e alle politiche sull’immigrazione, che negli ultimi anni i governi italiani ed europei hanno scelto, intolleranti, al tentativo del governo di scaricare i costi della crisi sui migranti, sugli studenti, sui precari e sui lavoratori.

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2 commenti:

  1. Io penso che dov[censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured - censured]tare. Ecco quel che penso.

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  2. pensala pure come vuoi , ciao

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