Le Carte Parlanti

Le Carte Parlanti
Mundimago

sabato 17 ottobre 2009

La privacy del giudice scomodo

La privacy del giudice scomodo


di Vittorio Roidi


Si discute di libertà di stampa. Non sarà mai troppa e quindi più se ne parla, meglio è. L’importante è che nessuno la voglia limitare, con leggi, con i decreti bulgari o con le intimidazioni. La censura è stata cancellata dalla Costituzione e bisogna stare attenti che non torni mai più, perché qualcuno a cui dà fastidio un articolo o un’intervista si trova spesso. Dunque, nessun questurino o pubblico ministero può impedire a un giornalista televisivo di usare la telecamera per riprendere un giudice: mentre va ai giardinetti o dal barbiere, per scrutare cosa fa e che vestito porta. Chissà. Vuoi mettere, un’inchiestina. sull’acconciatura dei magistrati, sui jeans o sui calzini che indossano! Il giornalismo è fatto di tante cose.
Però, se quel giudice – guarda caso – è proprio quello che ha conteggiato in 750 milioni di euro il risarcimento civile che la Fininvest della famiglia Berlusconi deve pagare alla Cir di De Benedetti, allora il cittadino-spettatore di quel servizio tv qualche domanda deve porsela: che notizia è? Che mi vuole far sapere quel giornalista? Perché proprio quel giudice? E se la televisione che manda in onda quel servizio è di proprietà della famiglia Berlusconi l’attenzione del cittadino deve raddoppiare. Libertà, autonomia di quel giornalista, ma per dare informazioni ai cittadini, o per infastidire un giudice scomodo?
La libertà di stampa, dice una legge, la 675 del 1996, può essere usata per invadere la vita privata delle persone solo a certe condizioni. Il giornalista ha il diritto di fare il proprio mestiere – pubblicando anche dati “sensibili” del protagonista di un fatto di cronaca - quando l’informazione è di “interesse pubblico” e se quel particolare è “essenziale” alla comprensibilità della notizia.
Non so chi il giornalista di cui stiamo parlando e non mi interessa. Ha fatto il proprio mestiere utilizzando la propria libertà, ma ne ha fatto un uso pessimo, perché il colore dei calzini e il taglio dei capelli di quel magistrato non interessano nessuno. Dunque: rischia una bacchettata dal Garante della privacy. Ma anche dal suo direttore, se almeno questo sa e vuole fare il giornalista.

.

3 commenti:

Aiutiamoci e Facciamo Rete, per contatto ...
postmaster(at)mundimago.org

CONDIVIDI

Share
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

FEED

Subscribe

MI PIACE

Share

popolarita del tuo sito

widgets

members.internetdefenseleague

Member of The Internet Defense League

Add

disattiva AD BLOCK

Questo blog è autogestito Sostienici

Visualizzazioni totali

seoguru