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giovedì 23 settembre 2010

Obama, fra un anno stato della Palestina




Ahmadinejad attacca Israele e Usa: «Netanyahu killer»
«Attentato di ieri in Iran commesso da mercenari degli Usa»


Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama parla del processo di pace in Medio Oriente analizzando il ruolo di Israele e Palestina. Nel suo discorso all'Assemblea Generale dell'Onu, di cui sono stati anticipati alcuni stralci, sostiene che uno stato della Palestina può esistere, e se ci sarà la pace, già fra un anno potrà essere costituito. Una Palestina indipendente rappresenta secondo Obama l'elemento imprescindibile per la sicurezza d'Israele. Da New York invece il leader iraniano Mahmud Ahmadinejad, che parteciperà all'Assemblea generale dell'Onu, attacca Israele e gli Stati Uniti. In un'intervista alla Cnn definisce «killer» il premier israeliano Benjamin Netanyahu e addossa a quelli che ha definito «mercenari degli Usa» la responsabilità dell'attentato di ieri in Iran che ha causato 12 morti.

Obama: «Con accordo di pace fra un anno lo stato della Palestina». Se ci sarà un accordo di pace in Medio Oriente nei prossimi mesi, «quando torneremo qui l'anno prossimo potremmo avere un accordo che ci porterà uno nuovo membro delle Nazioni Unite: uno stato indipendente di Palestina, che vive in pace con Israele».

Obama: «Sicurezza Israele richiede Palestina Indipendente». Gli amici di Israele «devono capire che la vera sicurezza dello Stato Ebraico richiede una Palestina indipendente, dove al popolo palestinese sia permesso di vivere con dignità e opportunità». Secondo Obama inoltre, coloro che si proclamano amici dei palestinesi «devono capire che i diritti del popolo palestinese potranno essere conquistati solo attraverso mezzi pacifici, tra cui una autentica riconciliazione con un Israele sicuro».

Obama: «Stop a tentativi di distruggere israele». Chi appoggia l'esistenza di una Palestina indipendente, «deve smettere di tentare di distruggere Israele. Deve essere a tutti chiaro che qualsiasi sforzo per scalfire la legittimità di Israele si scontrerà con l'opposizione incrollabile degli Stati Uniti. I tentativi di minacciare o uccidere israeliani non gioveranno in nulla al popolo palestinese, perchè il massacro di israeliani innocenti non è resistenza, è ingiustizia». Obama dice inoltre che «coloro che hanno sottoscritto l'Iniziativa di pace araba (presentata a Riad nel 2003) dovrebbero cogliere quest'opportunità di metterla in pratica, specificando e dimostrando nei fatti la normalizzazione che essa ha promesso a Israele». Inoltre, «coloro che prendono posizione per l'autogoverno palestinese dovrebbero sostenere i palestinesi con il loro appoggio politico e finanziario e, così facendo, aiutare i palestinesi a costruire le istituzioni del loro stato».

Obama: «Omaggio al coraggio del leader palestinese Abu Mazen». «Non vi sbagliate: il coraggio di un uomo come il presidente (dell'Autorità Nazionale Palestinese) Abu Mazen, che difende il suo popolo di fronte al mondo, è decisamente più grande di coloro lanciano razzi contro donne e bambini innocenti».

Se Obama parla di pace il presidente iraniano Ahmadinejad attribuisce agli Usa le responsabilità dell'attentato avvenuto ieri in Iran, che ha causato la morte di 12 persone. Il presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, ha addossato a quelli che ha definito «mercenari degli Usa» la responsabilità dell'attentato avvenuto ieri durante una parata militare nella città di Mahabad, nel nord-ovest dell'Iran, in cui sono morte 12 persone e altre decine sono rimaste ferite. La polizia ha detto di avere arrestato due persone nelle indagini sull'esplosione. «Questo crimine selvaggio, commesso da mercenari della potenza arrogante contro civili innocenti, ha rivelato ancora una volta la vera natura dei cosiddetti difensori dei diritti umani e aggiunto un nuovo episodio alle atrocità del sistema corrotto e oppressore che domina il mondo» ha detto Ahmadinejad, citato dall'agenzia iraniana Irna, da New York, dove oggi parlerà all'Assemblea generale dell'Onu. Intanto il sito della radiotelevisione di Stato scrive che due sospetti sono stati arrestati dopo l'attentato, ma non fornisce alcuna precisazione al riguardo.

«Netanyahu è un killer, va processato». In un'intervista concessa alla Cnn Ahmadinejad ha detto che il premier israeliano Benjamin Netanyahu è «un killer professionista» che «dovrebbe essere messo sotto processo per l'omicidio di donne e bambini».

Un incontro con il presidente Usa Barack Obama? «Dipende». Così Ahmadinejad ha risposto a una domanda postagli nel corso dell'intervista. «Sarebbe una buona cosa sedere di fronte ai rappresentanti di altri Stati membri dell'Onu e ai media e discutere dei nostri punti di vista, discutere delle Nazioni Unite - ha detto Ahmadinejad - Credo che sarebbe molto positivo, così tutti potrebbero sentire cosa abbiamo da dire e questo potrebbe aiutare a risolvere molti problemi». Il presidente iraniano si è quindi soffermato sul caso dei tre escursionisti Usa in prigione nel suo Paese con l'accusa di spionaggio per aver attraversato senza autorizzazione il confine tra Iraq e Iran. Una di loro, Sarah Shourd, è stata rilasciata la scorsa settimana e, per Ahmadinejad, è «possibile» che siano rilasciati anche Josh Fattal e Shane Bauer, se lo decideranno i giudici. Il presidente ha assicurato di aver «suggerito» questo provvedimanto, ma di «non avere influenza» sul potere giudiziario. La Shourd, ha detto infine, è stata rilasciata per «clemenza, compassione e per un gesto umanitario».

«Bomba nucleare non ci interessa». Nell'intervista Ahmedinejad ha anche detto che un ordigno nucleare non sarebbe utile all'Iran. «Non abbiamo alcun interesse ad una bomba nucleare e non ci sarebbe di alcuna utilita - ha detto - Sia il regime sionista sia il governo degli Stati Uniti dovrebbero essere disarmati. Le minacce al mondo vengono dalle bombe in possesso degli Usa e del regime sionista».

«E' impossibile che Israele attacchi gli impianti nucleari dell'Iran» ha detto Ahmadinejad in un'intervista al magazine americano "Newsweek", sottolineando come a suo parere lo Stato ebraico «non abbia le capacità», al momento, per sostenere un raid militare contro la Repubblica islamica. «L'Iran è un grande Paese, molto più grande di quanto i sionisti immaginino - ha affermato Ahmadinejad - E' impossibile che ci attacchino, e non stiamo prendendo in considerazione quest'ipotesi».

«CI sarà una ripresa dei colloqui sul nucleare se paesi che hanno il veto all'Onu esprimono la loro posizione sulla bomba atomica di Israele». Il presidente iraniano ha posto una serie di condizioni per la ripresa dei colloqui sul nucleare con le potenze mondiali, auspicando in particolare che il gruppo dei 5+1, ovvero i Paesi che hanno diritto di veto all'Onu più la Germania, assumano una posizione «chiara» sulle armi atomiche possedute da Israele. «Questi Paesi - ha affermato Ahmadinejad, facendo riferimento al gruppo dei 5+1 - dovrebbero esprimere le loro posizioni sulla bomba nucleare del regime sionista e far sapere se sono contrari oppure no». Il presidente iraniano, in un'intervista al magazine 'Newsweek', ha affermato che «la loro risposta a questa domanda determinerà la natura dei negoziati». Ahmadinejad, ha quindi sottolineato che le potenze mondiali dovrebbero chiarire anche «i termini della loro adesione al Trattato di Non Proliferazione e se le loro intenzioni riguardo ai colloqui con l'Iran siano amichevoli o ostili».





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