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domenica 26 agosto 2012

Le Pussy Riot sono libere. Liberiamo la Russia‏



Dopo essere stata condannata a due anni di prigione per aver cantato in una chiesa una canzone che criticava il presidente Putin, una delle Pussy Riot si è rivolta alla corte e al processo show che l'ha vista coinvolta ha dichiarato "Nonostante il fatto che siamo fisicamente qui, siamo più libere di tutti coloro che siedono di fronte a noi ... Possiamo dire tutto quello che vogliamo ..."

La Russia sta inesorabilmente scivolando in una nuova autocrazia: un giro di vite sulle proteste pubbliche, elezioni presumibilmente truccate, intimidazioni ai media, divieto alle manifestazioni per i diritti degli omosessuali per i prossimi 100 anni, e addirittura violenze fisiche verso voci critiche come il campione di scacchi Garry Kasparov. Ma molti cittadini russi continuano a voler disubbidire, e il coraggio eloquente delle Pussy Riot ha galvanizzato la solidarietà verso la Russia nel mondo. Ora è l'Europa la nostra maggiore possibilità di provare a Putin che c'e' un prezzo da pagare per questa repressione.

Il Parlamento Europeo sta chiedendo un congelamento dei beni e uno stop alla libertà di movimento per il potente gruppo di élite attorno a Putin, accusato di molteplici crimini. La nostra comunità è diffusa in ogni angolo del mondo: se spingiamo gli europei ad agire, non solo ciò colpirà duramente la cerchia ristretta attorno a Putin, in quanto molte banche hanno la loro sede in Europa, ma contrasterà allo stesso tempo la sua propaganda anti-occidentale, mostrandogli che il mondo intero vuole farsi avanti per una Russia libera. Clicca sotto per sostenere le sanzioni e dillo a tutti: 

http://www.avaaz.org/it/free_pussy_riot_free_russia_a/?bkBgnbb&v=17297 

Il processo della scorsa settimana riguarda molto più di tre donne e della loro 'preghiera punk' di 40 secondi. Considerando che decine di migliaia di persone hanno invaso le piazze per contestare elezioni truccate, il governo ha rinchiuso in prigione per settimane gli organizzatori. E a giugno il Parlamento ha di fatto reso illegale il dissenso alzando le multe per proteste non autorizzate di 150 volte, portandole circa al livello del salario medio di un russo per un anno intero. 

Le Pussy Riot possono essere le più famose attiviste russe in questo momento, ma la loro condanna non è la più evidente ingiustizia nella guerra contro il dissenso di Putin. Nel 2009, l'avvocato anti-corruzione Sergei Magnitsky, dopo aver svelato una enorme frode fiscale che coinvolgeva i poteri forti, è morto in prigione: senza un processo, sulla base di accuse traballanti, e privato ripetutamente di assistenza medica. 60 membri dell'élite russa sono stati indagati relativamente a questo caso e al suo insabbiamento, e le sanzioni che il Parlamento Europeo sta proponendo sono contro questa élite ristretta. 

L'attenzione internazionale alla repressione russa sta montando proprio in questo momento, e le sanzioni elaborate dopo il caso Magnitsky sono il miglior modo di aumentare la pressione su Putin e aiutare a dare ossigeno al movimento per la democrazia in Russia. Diamo ai leader europei un mandato pubblico e globale ad adottare le sanzioni. Firma ora la petizione e condividila con tutti: 

http://www.avaaz.org/it/free_pussy_riot_free_russia_a/?bkBgnbb&v=17297 

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