La demonizzazione degli anarchici fu costruita con abilita' dai
servizi e da buona parte delle istituzioni preposte alla repressione del
terrorismo. Guardare al passato per capire il presente e prevedere il
futuro, diceva lo storico Tucidide nel 450 avanti Cristo. Quello che e'
accaduto anni fa dovrebbe servire da lezione.
Ballata del Anarchico Pinelli
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LA BALLATA DEL PINELLI
Quella sera a Milano era caldo
Ma che caldo che caldo faceva
Brigadiere apra un po' la finestra
E ad un tratto Pinelli cascò.
"Commissario io gliel'ho già detto
Le ripeto che sono innocente
Anarchia non vuol dire bombe
Ma eguaglianza nella libertà."
"Poche storie indiziato Pinelli
Il tuo amico Valpreda ha parlato
Lui è l'autore di questo attentato
E il suo socio sappiamo sei tu"
"Impossibile" – grida Pinelli –
"Un compagno non può averlo fatto
Tra i padroni bisogna cercare
Chi le bombe ha fatto scoppiar.
Altre bombe verranno gettate
Per fermare la lotta di classe
I padroni e i burocrati sanno
Che non siam più disposti a trattar"
"Ora basta indiziato Pinelli"
– Calabresi nervoso gridava –
"Tu Lo Grano apri un po' la finestra
Quattro piani son duri da far."
In dicembre a Milano era caldo
Ma che caldo che caldo faceva
È bastato aprir la finestra
Una spinta e Pinelli cascò.
Dopo giorni eravamo in tremila
In tremila al tuo funerale
E nessuno può dimenticare
Quel che accanto alla bara giurò.
Ti hanno ucciso spezzandoti il collo
Sei caduto ed eri già morto
Calabresi ritorna in ufficio
Però adesso non è più tranquillo.
Ti hanno ucciso per farti tacere
Perché avevi capito l’inganno
Ora dormi, non puoi più parlare,
Ma i compagni ti vendicheranno.
"Progressisti" e recuperatori
Noi sputiamo sui vostri discorsi
Per Valpreda Pinelli e noi tutti
C’è soltanto una cosa da far.
Gli operai nelle fabbriche e fuori
Stan firmando la vostra condanna
Il potere comincia a tremare
La giustizia sarà giudicata.
Calabresi con Guida il fascista
Si ricordi che gli anni son lunghi
Prima o poi qualche cosa succede
Che il Pinelli farà ricordar.
Quella sera a Milano era caldo
Ma che caldo che caldo faceva
Brigadiere apra un po’ la finestra
E ad un tratto Pinelli cascò.
(testo di G. Barozzi, F. Lazzarini, U. Zavanella
rielaborato, ampliato e musicato da J. Fallisi - 1969)
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Piazza Fontana - 12/12/69
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Video per la memoria della strage di Piazza Fontana.
Con la canzone di Claudio Bernieri eseguita da Come le Foglie nella raccolta I BUONI MAESTRI - DVL Dischi vololibero
Nessuno è Stato.
43 anni senza giustizia per le vittime di piazza Fontana.
Riaprire le indagini
di Carlo Lucarelli
L’anniversario
della strage di Piazza Fontana, un anniversario importante che sarà
ricordato in tante altre occasioni, più complete di questa. Io vorrei
aggiungere una cosa.
Abbiamo uno strana percezione di quell’evento
che ce lo fa considerare un insondabile mistero. Non è così. Di quello
che è successo quel 12 dicembe 1968, di cosa lo ha preceduto e del
contesto in cui si inquadra sappiamo molto. Molto rimane da sapere ma
nella sua struttura e in molti suoi dettagli la storia è abbastanza
chiara: una strage organizzata nell’ambito della strategia della
tensione, compiuta dalla destra eversiva e coperta dai servizi segreti
italiani e americani. Mancano ancora molte cose, i nomi degli assassini e
dei loro madanti in una sentenza, per esempio – e non è poco - ma molto
si sa. Se gli studenti interrogati dai sondaggi ancora la attribuiscono
alle Brigate Rosse o al terrorismo islamico, è solo perché manca un
immaginario narrativo e divulgativo che solo adesso stiamo costruendo.
Ma
vorrei andare oltre. Dall’ultima sentenza, di novità sulla strage ne
sono uscite parecchie. Novità importanti. Gente che ha parlato, da
oscuri attivisti a figure di primo piano come il generale Maletti. Ci
sono libri che anche se discussi e discutibili in alcune loro tesi
aggiungono tanti dettagli, come il libro di Paolo Cucchiarelli. C’è,
soprattutto, il tempo, che è passato e rende le testimonianze più
disponbili.
Insomma, è arrivato il momento di fare qualcosa di
più. Riaprire le indagini e trovare anche quelle verità che ancora
mancano. Lo chiedono i parenti delle vittime, lo chiedono le vittime
stesse e lo chiediamo anche tutti noi, che pure se non c’eravamo
sentiamo ancora aperta quella ferita.
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Pagina
che ricorda.
La strage di piazza Fontana fu conseguenza di un grave
attentato terroristico compiuto il 12 dicembre 1969 nel centro di
Milano. L'esplosione avvenne il 12 dicembre 1969 alle ore 16:37: una
bomba scoppiò nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura in
piazza Fontana, uccidendo diciassette persone (quattordici sul colpo) e
ferendone altre ottantotto. Nei primi attimi dopo l'attentato non ci si
rese conto della reale natura della deflagrazione, tant'è che si diffuse
la notizia non dello scoppio di una bomba, bensì quella dell'esplosione
della caldaia della banca stessa. Le successive esplosioni e i segni
evidenti dello scoppio di un ordigno tuttavia smentirono quasi subito le
prime voci circolate e misero i milanesi e il resto del Paese davanti
alla tragica realtà dei fatti. L'ordigno fu collocato in modo da
provocare il massimo numero di vittime: sotto il tavolo al centro del
salone riservato alla clientela, di fronte all'emiciclo degli sportelli.
I nomi delle vittime dalla bomba di piazza Fontana sono: Giovanni
Arnoldi, Giulio China, Eugenio Corsini, Pietro Dendena, Carlo Gaiani,
Calogero Galatioto, Carlo Garavaglia, Paolo Gerli, Vittorio Mocchi,
Luigi Meloni, Mario Pasi, Carlo Perego, Oreste Sangalli, Angelo Scaglia,
Carlo Silvia, Attilio Valè, Gerolamo Papetti.
PIAZZA FONTANA 12 DICEMBRE 1969
https://cipiri.blogspot.it/2010/12/piazza-fontana-12-dicembre-1969.html
Consiglio comunale Milano 12 12 2011 intervento Mattia Calise 5Stelle sulla strage di piazza Fontana
https://cipiri.blogspot.it/2011/12/strage-di-piazza-fontana.html
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