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lunedì 14 maggio 2018

Gerusalemme blindata per il trasferimento dell’Ambasciata statunitense



 Il fuoco dei soldati israeliani 
ha ucciso sino a questo momento 52 palestinesi. 2410 i feriti. 


AGGIORNAMENTI:

ore 19 – Abbas: “Tre giorni di lutto nazionale”.
 Marines a protezione delle ambasciate Usa nel mondo arabo

Assente dalle proteste, in serata il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas ha dichiarato “tre giorni di lutto nazionale”. Intanto le autorità statunitensi hanno dispiegato i marines a protezione delle ambasciate Usa in Giordania, Turchia e Israele, per il timore di proteste

ore 18.15 – Aggiornamento del ministero della Salute:  52 uccisi, 2.410 feriti

ore 18 – I nomi delle 43 vittime di oggi nella Striscia:



1. Ezz el-din Musa Mohamed Alsamaak, 14 anni

2. Wisaal Fadl Ezzat Alsheikh Khalil, 15

3. Ahmed Adel Musa Alshaer, 16

4. Saeed Mohamed Abu Alkheir, 16

5. Ibrahim Ahmed Alzarqa, 18

6. Eman Ali Sadiq Alsheikh, 19

7. Zayid Mohamed Hasan Omar, 19

8. Motassem Fawzy Abu Louley, 20

9. Anas Hamdan Salim Qadeeh, 21

10. Mohamed Abd Alsalam Harz, 21

11. Yehia Ismail Rajab Aldaqoor, 22

12. Mustafa Mohamed Samir Mahmoud Almasry, 22

13. Ezz Eldeen Nahid Aloyutey, 23

14. Mahmoud Mustafa Ahmed Assaf, 23

15. Ahmed Fayez Harb Shahadah, 23

16. Ahmed Awad Allah, 24

17. Khalil Ismail Khalil Mansor, 25

18. Mohamed Ashraf Abu Sitta, 26

19. Bilal Ahmed Abu Diqah, 26

20. Ahmed Majed Qaasim Ata Allah, 27

21. Mahmoud Rabah Abu Maamar, 28

22.Musab Yousef Abu Leilah, 28

23. Ahmed Fawzy Altetr, 28

24. Mohamed Abdelrahman Meqdad, 28

25. Obaidah Salim Farhan, 30

26. Jihad Mufid Al-Farra, 30

27. Fadi Hassan Abu Salmi, 30

28. Motaz Bassam Kamil Al-Nunu, 31

29. Mohammed Riyad Abdulrahman Alamudi, 31

30. Jihad Mohammed Othman Mousa, 31

31. Shahir Mahmoud Mohammed Almadhoon, 32

32. Mousa Jabr Abdulsalam Abu Hasnayn, 35

33. Mohammed Mahmoud Abdulmoti Abdal’al, 39

34. Ahmed Mohammed Ibrahim Hamdan, 27

35. Ismail Khalil Ramadhan Aldaahuk, 30

36. Ahmed Mahmoud Mohammed Alrantisi, 27

37. Alaa Alnoor Ahmed Alkhatib, 28

38. Mahmoud Yahya Abdawahab Hussain, 24

39. Ahmed Abdullah Aladini, 30

40. Saadi Said Fahmi Abu Salah, 16

41. Ahmed Zahir Hamid Alshawa, 24

42. Mohammed Hani Hosni Alnajjar, 33

43. Fadl Mohamed Ata Habshy, 34

ore 17 – Bilancio di 43 morti a Gaza

Secondo le informazioni del ministero della Salute, i palestinesi uccisi oggi a Gaza dall’esercito israeliano sono 43. Tra loro cinque minori (tra cui un 13enne e un 14enne) e un disabile in sedia a rotelle. Oltre 1.700 i feriti

ore 16.25 – Lubna Masarwa, giornalista: “Decine di arresti a Gerusalemme, manifestanti picchiati”

Secondo quanto riportato dalla giornalista di Middle East Eye Lubna Masarwa, la polizia israeliana ha arrestato a Gerusalemme decine di persone e picchiato alcuni manifestanti”. A Gaza, intanto, viene identificata un’altra vittima: a Khan Yunis è stato ucciso Fadi Abu Salah, palestinese disabile che perse le gambe durante l’operazione Piombo Fuso del 2008. E’ stato colpito da un cecchino.


ore 16.10 – Netanyahu: “Trump ha fatto la storia”. Kushner: “Gaza parte del problema, non della soluzione”

A Gerusalemme, dove è in corso l’inaugurazione ufficiale della sede dell’ambasciata Usa, sul palco si sono dati il cambio il genero di Trump e inviato per il Medio Oriente Kushner e il premier israeliano Netanyahu. Il primo, mentre a Gaza proseguiva il massacro, ha parlato dei manifestanti come “parte del problema, non della soluzione” e ha poi condannato l’Iran

Il secondo, gongolante, ha ringraziato Trump: “Non abbiamo amici migliori nel mondo. Che giorno glorioso, questa è storia. Mr. Trump, riconoscendo la storia, hai fatto la storia”. Intanto l’esercito israeliano ha accusato Hamas per le morti di oggi a Gaza. affermando che il movimento islamista avrebbe pagato 100 dollari a persona per scendere in piazza. Fatto qualche conto, se fosse vero, si tratterebbe di milioni di dollari

ore 15.45 – Diretta video da Arnona: la polizia interviene alla manifestazione palestinese, arresti

ore 15.40 – Ivanka Trump inaugura l’ambasciata, video-messaggio del presidente Usa

E’ stata la figlia del presidente Usa, Ivanka Trump, a inaugurare pochi minuti fa la nuova sede dell’ambasciata statunitense a Gerusalemme. Proiettato il video-messaggio del presidente: “Settant’anni fa gli Stati Uniti sotto Harry Trump hanno riconosciuto Israele. Noi riconosciamo Gerusalemme come capitale di Israele. Israele ha designato Gerusalemme come sua capitale fin dalla fondazione. E’ la sede della corte israeliana, del primo ministro. Gerusalemme è la capitale di Israele”.

ore 15.35 – Reazioni dal mondo: per Amnesty “aberrante violazione dei diritti umani”, per Iran e Turchia Usa complici del massacro

“Stiamo assistendo a una abietta violazione del diritto internazionale e dei diritti umani a Gaza. Questo deve fermarsi immediatamente”, ha scritto su Twitter Amnesty International.


Condanne anche da Turchia e Iran: “Il regime israeliano massacra innumerevoli palestinesi a sangue freddo durante una protesta nella più  grande prigione a cielo aperto – scrive su Twitter il ministro degli Esteri di Teheran Mohammad Javad Zarif – Nel frattempo, Trump celebra il trasferimento illegale dell’ambasciata Usa ed i suoi collaboratori arabi cercano di distogliere l’attenzione”. Stati Uniti complici del “massacro a Gaza”, è il commento del portavoce del governo turco, Bekir Bozdag: “L’amministrazione americana è responsabile tanto quanto Israele di questo massacro”. E si fa sentire anche l’Autorità Nazionale Palestinese, assente nelle manifestazioni di protesta: il portavoce del governo Yusuf al-Mahmoud chiede “un intervento internazionale immediato per fermare il terribile massacro a Gaza commesso dalle forze di occupazione israeliane contro il nostro popolo eroico”. Parla anche Hamas con Musa Abu Marzuk: “Le manifestazione del ritorno hanno creato l’unità nazionale”

ore 15.25 – Diretta video di Nena News da Arnona, dove si sta svolgendo la protesta palestinese per il trasferimento a Gerusalemme dell’ambasciata Usa

ore 15.20 – Iniziate le celebrazioni all’ambasciata Usa

Mentre cominciano le celebrazioni nella nuova sede dell’ambasciata Usa al cospetto di autorità politiche e religiose (presenti anche esponenti dei cristiani evangelici Usa) con sottofondo l’inno dei marines, escono i numeri più aggiornati sul massacro in corso a Gaza: dei 40 morti cinque avevano meno di 18 anni, di cui una ragazza; dei 1.700 feriti 27 sono gravissimi, 59 gravi. Ben  772 quelli colpiti da proiettili.

ore 15.10 – Ospedali al collasso, esercito sposta gli elicotteri a Gaza

Il ministero della Salute di Gaza ha mosso poco fa un appello per il rifornimento immediato di materiale sanitario, medicine ed equipaggiamento medico: l’elevatissimo numero di feriti è ingestibile per gli ospedali della Striscia, già provati dagli oltre 7mila feriti di queste settimane e dalle carenze strutturali dovute all’assedio israeliano. E la situazione potrebbe peggiorare: l’esercito israeliano sta inviando truppe speciali ed elicotteri lungo il confine con Gaza

ore 15 – Il massacro continua: 40 morti a Gaza, tra loro cinque minorenni

ore 14.50 – Onu: Israele interrompa l’uso sproporzionato della forza

Oggi il Comitato delle Nazioni Unite contro le discriminazioni razziali si è detto “profondamente preoccupato” per le uccisioni in corso a Gaza e chiesto a Israele l’immediato stop all’uso “di forza sproporzionato” contro i manifestanti. Il rapporto, pubblicato oggi dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu, chiede inoltre a Israele “il pieno rispetto delle regole del diritto umanitario nei Territori Occupati e l’annullamento del blocco su Gaza”.

ore 14.45 – Sale a 37 il bilancio delle vittime a Gaza. Raid aereo su postazioni di Hamas

Secondo i dati del ministero della Salute palestinese, le vittime di oggi nella Striscia sono 37, oltre 1.700 i feriti. Gli ospedali, già duramente provati dall’assedio israeliano e da sei settimane di violenze, sono al collasso. Si è mobilitata anche l’aviazione: l’esercito israeliano fa sapere di aver colpito anche presunte postazioni di Hamas a Jabalia con i jet militari

ore 14.30 – Colpi di artiglieria a Gaza. Netanyahu festeggia a Gerusalemme 

econdo quanto riportato da Palestine Tv, l’esercito israeliano sta sparando colpi di artiglieria a Rafah e Beit Hanun. Non solo, dunque, i tiratori scelti. Intanto a Gerusalemme la polizia israeliana ha bloccato un grande gruppo di manifestanti palestinesi che intendeva protestare vicino alla nuova sede dell’ambasciata statunitense a Gerusalemme, raggiungendola con gli autobus. Dentro l’edificio prosegue la festa israeliana: il primo ministro Netanyahu ha rilanciato il post su Twitter del presidente Usa Trump dando il benvenuto alla delegazione americana a “Gerusalemme, la nostra capitale”.


ore 14.10 – Ministero della salute: 28 morti, 1.700 feriti

ore 13-55 – Ministero della salute palestinese: 25 morti, 1.200 feriti

ore 13.50 – 918 feriti di cui 448 per colpi di proiettili. 9 giornalisti feriti

ore 13.30 – Ministero della sanità a Gaza: mille feriti.

ore 13.15 – Sale ancora il numero dei palestinesi uccisi dai soldati israeliani. Sono 18 riferisce il ministero della sanità

ore 13- Si aggrava ulteriomente il bilancio: ora i morti sono 16

ore 12.50 – Altre due vittime a Gaza: bilancio sale a 12 morti

Secondo la stampa palestinese, il numero delle vittime a Gaza è salito a dodici.

ore 12.45 – Scontri a Qalandiya, migliaia di palestinesi in marcia a Gaza

Sono in corso scontri in Cisgiordania, a Betlemme, Hebron e Qalandiya, il checkpoint tra Gerusalemme e Ramallah. Sono intanto migliaia i palestinesi che stanno marciando a Gaza verso il confine. Qui le foto di Ma’an News.

ore 12.30 – Strage a Gaza: almeno otto uccisi in poche ore, oltre 700 i feriti

In pochi minuti il bilancio delle vittime a Gaza è salito a 8, oltre 700 i feriti. L’esercito israeliano ha ucciso Ubaida Salim Farhan, 30 anni, Mohammad Ashraf Abu Sitta, 26, Izza ad-din Musa as-Simak, 14, Izz ad-din Nahid al Awiti, 23, Bilal Ahmad Abu Diqqa, 26 anni. In precedenza erano stati uccisi Ibrahim Abu Laila, 29 anni, e Anas Qudeih di 21. L’ottava vittima non è stata ancora identificata

ore 12.05 – Seconda vittima a Gaza

Secondo palestinese ucciso dall’esercito israeliano nella Striscia, a est di Jabaliya, nel nord di Gaza: Ibrahim Abu Laila di 29 anni

ore 12 – Manifestazione a Ramallah per il diritto al ritorno. Video di Michele Giorgio:
ore 11.30 – Cento feriti a Gaza, un morto

Sono già cento i feriti a Gaza, lungo le linee di demarcazione con Israele, e si parla già di una vittima, il 21enne Anas Qudeih, secondo le prime informazioni del Ministero della Salute palestinese, colpito a Khan Younis: le truppe israeliane hanno già aperto il fuoco e sparato gas lacrimogeni contro i manifestanti che da sei settimane sono accampati al confine. Secondo alcuni testimoni, i gas sono stati lanciati direttamente sulle tende degli accampamenti a oltre 500 metri di distanza dalla frontiera. Ieri il ministro dell’Educazione israeliano Naftali Bennett alla Israel Radio ha avvertito i palestinesi: la barriera sarà un “muro di ferro” e chiunque si avvicinerà sarà considerato un “terrorista”.



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