Le Carte Parlanti

Le Carte Parlanti
Mundimago
Visualizzazione post con etichetta Occupy. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Occupy. Mostra tutti i post

lunedì 17 settembre 2012

Occupy Wall Street compie un anno


Occupy Wall Street compie un anno. E i primi festeggiamenti, in vista dell'annunciato grande appuntamento di lunedì 17 settembre per bloccare il New York Stock Exchange, si traducono nei primi arresti: almeno 25 persone sono state fermate dalla polizia durante la manifestazione di sabato 15 a New York, partita da Washington Square in direzione Zuccotti Park, che è stato per mesi il quartier generale del movimento.
La protesta pacifica del gruppo famoso per lo slogan "siamo il 99%" è stata accompagnata da striscioni anti-capitalismo, fra i quali "se vedete che il capitalismo uccide, ditelo", e da cori come "le banche sono state salvate, noi siamo stati venduti".

Manifestazioni sono previste per lunedì 17, giorno del compleanno, in una trentina di città, anche se la maggiore è attesa a New York, dove Occupy Wall Street cercherà di circondare e assediare il New York Stock Exchange per bloccarne o almeno rallentarne l'accesso.
Gli organizzatori prevedono anche 'arresti' pacifici di banchieri che verranno circondati da un cordone umano fino all'arrivo della polizia.
Decine di persone stanno raggiungendo New York per partecipare all'evento ma il movimento sembra aver perso lo slancio iniziale, soprattutto nella Grande Mela da quando il sindaco Michael Bloomberg ha vietato l'accesso e il pernottamento nel vicino Zuccotti Park.

Un'imposizione che ha reso difficile l'organizzazione di Occupy Wall Street, facilitandone la dispersione. Agli ostacoli materiali, come la mancanza di un luogo di riunione, si sono poi aggiunti altri problemi.
Fra tutti, secondo gli osservatori, il fatto che il movimento è cresciuto troppo e troppo in fretta, senza un leader e senza richieste specifiche.
Da protesta contro l'ineguaglianza sociale è diventata la voce contro tutto quello che va male nel mondo. Occupy Wall Street respinge però le critiche. "Abbiamo trascorso lo scorso anno a pensare ai problemi, ora ne parliamo e iniziamo anche a realizzare delle soluzioni" affermano alcuni organizzatori del movimento, sottolineando che Occupy Wall Street ha imparato dagli errori del passato, anche per quanto riguarda la gestione delle proteste. Per distrarre e rendere più difficile il lavoro della polizia, piccoli gruppi di manifestanti saranno sparsi nel cuore finanziario di New York per cercare di creare problemi al traffico e distrarre gli agenti dall'azione più decisa che si terrà al Nyse. 

http://occupywallst.org/

Richieste generali:general@occupywallst.org 
Richieste stampa:press@occupywallst.org 
emergenza SMS Loop:
Testo "@ occupyalert" per 23.559Segno: La promessa di combattereGuarda: Il mondo che stiamo costruendo Leggi: Questo appello all'azione


Occupy Wall Street è un movimento di resistenza senza leader con persone di tanti colori , generi e orientamenti politici. L'unica cosa che tutti abbiamo in comune è che siamo il 99% che non tollererà più l'avidità e la corruzione del 1%. Stiamo usando la rivoluzionariaprimavera araba tattica per raggiungere i nostri scopi e incoraggiare l'uso della non violenza per massimizzare la sicurezza di tutti i partecipanti.

l'unica soluzione èmondialeRivoluzione

Clicca qui per un elenco di azioni, incontri, assemblee a New York.


20120822093629-solidarity_fist
TECHNOLOGY
Occupy Wall Street Media
Please support the unpaid activists that work full time on http://OccupyWallSt.org. Donations ...


-


.
 .
 .

-

venerdì 25 maggio 2012

Francoforte: la polizia tedesca toglie gli elmetti e marcia al fianco di occupy



 Francoforte: la polizia tedesca toglie gli elmetti e marcia al fianco di occupy aprendo loro la strada. come mai la notizia gira quasi esclusivamente sul web ?

- -
Manifestazione Blockupy finale a Francoforte il 19 Maggio 2012.  Da notare l’atteggiamento amichevole che la Polizia ha con i Manifestanti.

Read more: http://www.nuovaresistenza.org/2012/05/24/blockupy-frankfurt-19-mai-2012-relation-polizei-demonstranten-youtube/#ixzz1vsKG3urg
Einige Impressionen von der Blockupy Abschlusskundgebung in Frankfurt am 19. Mai 2012. Bemerkenswert ist die Relation zwischen Polizeiaufgebot und Demonstranten.


Numeri identificativi per la polizia in antisommossa anche in ITALIA

  perche' non si verifichino piu' queste scene
Numeri identificativi per la polizia in antisommossa
Creata il 6 Ottobre alle 12:37 da il-corsaro altrainformazione
Obiettivo firme:
7.973/10.000
Nelle piazze italiane, durante le manifestazioni vengono schierati in assetto antisommossa Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza. Nessuno di questi corpi ha sulle proprie divise segni identificativi che li renda riconoscibili.
In caso di abusi il poliziotto non è riconoscibile e quindi non è perseguibile: resta così sempre impunito.
Chiediamo l'immediata introduzione dei numeri identificativi per le forze dell'ordine in assetto antisommossa.

 http://firmiamo.it/numeri-identificativi-per-la-polizia-in-antisommossa/

-

.
http://cipiri.blogspot.it/2012/05/blockupy-francoforte-segui-la-diretta.html


http://cipiri.blogspot.it/2012/05/francoforte-e-la-polizia-fanno-di-tutto.html





Abbiamo creato un SITO
per Leggere Le Imago
Poni una Domanda
e Premi il Bottone il
Sito Scegliera' una Risposta a Random
Tra le Carte che Compongono il Mazzo
BUON DIVERTIMENTO
gratis

PER TABLET E PC

LE IMAGO
.

 ANCHE

PER CELLULARE


NON SI SCARICA NIENTE
TUTTO GRATIS


DOMANDA
CLIK
E
RISPOSTA

FAI VOLARE LA FANTASIA 
NON FARTI RUBARE IL TEMPO
 I TUOI SOGNI DIVENTANO REALTA'
 OGNI DESIDERIO SARA' REALIZZATO 
IL TUO FUTURO E' ADESSO .
 MUNDIMAGO
http://www.mundimago.org/
.

.

domenica 29 aprile 2012

Occupy… 1° Maggio

Vuoi che il Comune dia un sostegno per dare una mano ai precari e alle precarie che si muovono nell'area metropolitana di Milano? Vieni alla Mayday e cerca la tessera ,ATM: scoprirai la campagna che abbiamo lanciato per chiedere più mobilità per tutte/i

Occupy… 1° Maggio
IL NOSTRO DEBITO È IL LORO PROFITTO…
…ORA FACCIAMOGLI LA FESTA

Domenica 29 aprile, ore 15
c/o Zona Risk, via Varchi 3 , Milano
zona p.le Lugano, tram 2 - filobus 90-91-92 - bus 82 - FNM Bovisa

“MayDay!”
Da Occupy Wall Street a Francoforte

Incontro pubblico con
Felice Mometti, >> di ritorno da New York <<
Fabrizio (Rete San Precario)

Collegamenti con un esponente di Occupy Wall Street da New York e un* compagn* dell’Interventionische Linke da Frankfurt

Organizzano Rivolta il debito e Atenei in Rivolta


LEGGI ANKE
http://cipiri.blogspot.it/2012/04/reddito-minimo-di-cittadinanza.html



-
-

lunedì 26 marzo 2012

Articolo 18, "Occupy Piazza Affari il 31 marzo"



Articolo 18

"Occupy Piazza Affari il 31 marzo"



Pubblichiamo il contributo di Giorgio Cremaschi (presidente del Comitato Centrale Fiom CGIL)

Il direttivo nazionale della Cgil non si è concluso all'unanimità e questo non certo sulla scelta di decidere 16 ore di sciopero e di costruire il massimo della mobilitazione per fermare Monti e il suo disastro, non solo sull'articolo 18. Su questo, almeno da parte nostra, non ci sono dissensi e incertezze.
Il punto vero su cui si è a lungo discusso riguarda la posizione concreta che la Cgil assume sull'articolo 18 e un po' su tutto il resto. Nel corso della discussione, e ancor più nelle conclusioni del segretario generale è emersa con chiarezza la seguente posizione. Oramai il danno è terribile, questo governo va avanti come un treno con i consensi, anche istituzionali che ha. Il governo Monti è sostanzialmente contro di noi, ma per combatterlo dobbiamo costruire alleanze e proposte tali da metterlo in difficoltà. Per questo sull'articolo 18 non si può mantenere la posizione sinora assunta dagli organismi - quell'articolo non si tocca -, ma bisogna essere disponibili a delle mediazioni che salvino la sostanza.
Per queste ragioni il direttivo ha respinto a maggioranza, 73 contro 30, un emendamento al documento finale presentato da Nicola Nicolosi e Maurizio Landini e votato anche dai segretari generali della conoscenza e della funzione pubblica che, in maniera semplice e chiara chiedeva di confermare la posizione sull'intangibilità dell'articolo 18. Il fatto che questo emendamento sia stato respinto a favore di un testo apparentemente simile, ma in realtà aperto a diverse interpretazioni, chiarisce che la segreteria della confederazione vuole un mandato per limitare i danni. Questa posizione non poteva essere condivisa da chi ritiene che la battaglia sull'articolo 18 sia una battaglia di principio di fondo e non un elemento contrattualizzabile.
Per queste ragioni nel voto finale ai 95 sì, compresi Nicolosi e Pantaleo, si sono contrapposte 13 astensioni, tra cui quelle di Landini e Rinaldini, e con 2 voti contrari, il mio e quello di Fabrizio Burattini.
Quella del direttivo è stata dunque una discussione vera, che riguarda un'organizzazione che rischia moltissimo in questo momento, come rischiano drammaticamente e ancor di più i lavoratori. Non credo che il governo sia disponibile a mediazioni sull'articolo 18. Quello che ha deciso di fare è scritto nella lettera del 5 agosto della Banca centrale europea, ed è per questo che appaiono un po' ridicoli scandali e improvvise sorprese. Lo scalpo dell'articolo 18 va portato sull'altare delle banche, delle finanze, dello spread. Poco importa se questo ha o non ha un senso dal punto di vista economico.
Tante cose fatte in Grecia, in Spagna o in Portogallo non lo hanno nella loro ferocia, eppure sono state fatte lo stesso, perché il governo finanziario dell'Europa non capisce e non è in grado di produrre un'altra politica economica. Per questo la politica della riduzione del danno, ancora una volta praticata dal gruppo dirigente della Cgil, rischia di essere non solo sbagliata nei contenuti - alla fine si accettano danni comunque irreparabili -, ma anche inefficace. Il governo ha scelto una linea di rottura da destra della concertazione.
Non è sperando che essa torni che si risolvono i problemi e si affrontano gli avversari, ma ricostruendo un vero conflitto con piattaforme dai contenuti in grado di incidere realmente sugli interessi in campo. Quindi la lotta deve essere per il diritto al lavoro e ai diritti del lavoro, per il reddito, contro le banche e le grandi ricchezze, per un cambiamento profondo del modello economico e sociale. La lotta deve essere su obiettivi incompatibili con le scelte dell'attuale governo, obiettivi che a questo punto appaiono sempre di più gli unici realistici, visto che gli altri, quelli pragmatici e riformisti, sono umiliati e sbeffeggiati.
Questo è l'errore della maggioranza della Cgil. Aver perseguito una politica di compromesso e accordo con il governo, con le forze politiche, con Cisl e Uil, non aver ottenuto alcun risultato, eppure continuare a perseguirla come se nulla fosse avvenuto. Alla fine sull'articolo 18 si sta profilando lo stesso disastro delle pensioni.
Per questo il nostro no è tanto netto quanto siamo convinti che le lotte siano necessarie e che dovranno servire per affermare una posizione diversa. Cioè un'alternativa profonda alle politiche economiche e alle scelte antisociali di questo governo. Per questo la manifestazione del 31 marzo a Milano (vedi il documento Occupyamo Piazza Affari), prima vera manifestazione nazionale dichiaratamente contro Monti, può incidere profondamente nel percorso di tutte le lotte e dei loro obiettivi.
di Giorgio Cremaschi


  Comunicato Stampa ex lavoratori ThyssenKrupp_L'Italia è una Repubblica (af)fondata sul lavoro 
Sull'Art. 18 e i morti sul lavoro, l'unico settore che non conosce crisi.


Il Governo Monti, incarnazione di uno dei governi “tecnici” più autoritari e antipopolari visto negli ultimi anni, esecutore delle misure “lacrime e sangue” imposte da gruppi finanziari, banche e speculatori, continua con la linea dura lanciando l’ennesima offensiva contro i lavoratori con il tentativo di introdurre, tra le misure contenute nelle riforme del mercato del lavoro, il cosiddetto “licenziamento economico”, che di fatto cancella le tutele garantite dall’Art.18.
Facendo così il paio con le misure già introdotte dal piano Marchionne, che fa carta straccia dei diritti dei lavoratori, del CCNL e del principio di rappresentanza sindacale all’interno delle fabbriche. Misure imposte con il pretesto di uscire dalla crisi in cui sono coinvolti ormai (quasi) tutti i settori dell’economia.

L’unico settore che non sembra conoscere crisi è rappresentato dai morti sul lavoro: in media 4 al giorno con un inquietante aumento di suicidi tra lavoratori e imprenditori strangolati dai debiti (anche qui lo zampino delle banche). Mentre le misure repressive colpiscono sempre più pesantemente chi si batte per vigilare sulla sicurezza nei luoghi di lavoro: emblematico il caso di R. Antonini, licenziato da FS per aver prestato opera di consulenza in favore dei familiari delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio e al quale va tutta la nostra stima e solidarietà. E sono già in preparazione nuove misure legislative (decreto legge 5/2012 art. 14) che smantellano i già inesistenti controlli nei luoghi di lavoro, sostituiti da semplici autocertificazioni rilasciate da enti esterni.

Per fortuna la risposta dei lavoratori a questi scempi non si è fatta attendere: assemblee, presidi, scioperi selvaggi e blocchi stradali hanno imposto un ripensamento al Governo che, dalla decretazione d’autorità, ripiega sulla discussione in Parlamento (disegno di legge).
Al di là del risultato che la discussione politica raggiungerà importante è rilevare il fatto che la mobilitazione dei lavoratori per la salvaguardia dei propri diritti (sanciti dalla Costituzione) è la giusta strada su cui occorre proseguire per contrastare tutte quelle misure antipopolari che il governo Monti ha approvato e per tutte quelle che tenterà di attuare in seguito per scaricare sui lavoratori tutto il peso della crisi.

La crisi non si risolverà certo con le misure adottate finora dal governo: tagli ai servizi, privatizzazioni e liberalizzazioni sfrenate, rispetto dei patti di stabilità, realizzazione di opere pubbliche inutili e dannose come la TAV, risanamento del debito pubblico creato dai pescicani della finanza e non certo dai lavoratori, maggiore flessibilità del mercato del lavoro. Essa si risolverà nella misura in cui la mobilitazione popolare, a partire dalla difesa dell’Art.18 - e più in generale per quella dei diritti, della democrazia e delle libertà democratiche - porrà la questione del lavoro sicuro e dignitoso per tutti come unica misura per uscire dalla crisi e della cacciata del governo Monti.

Per riprendere in mano l’iniziativa e toglierla a Marchionne, Monti e la Fornero aderiamo e invitiamo ad aderire, partecipare e promuovere in tutte le forme possibili l’importante giornata di mobilitazione Occupy Piazza Affari del 31 marzo a Milano indetta dal Comitato No Debito.

Per questo abbiamo deciso di supportare tutte le iniziative di contrasto a questa scelta irresponsabile del governo. Lo faremo nelle piazze reali ma anche nel web. Per questo lanciamo per venerdì 30 marzo un blogging day che abbiamo chiamato Sì18Day. Durante il Sì18Day ogni blogger posterà il banner dell’iniziativa sul proprio blog e manderà la notizia a 5 nuovi blog, ogni account twitter dovrà scriverà un pensiero con l’hashtag #si18day, ogni utente Facebook dovrà postare un pensiero con il link alla pagina dell’iniziativa e ogni videomaker dovrà postare una sua raccomandazione video sull’articolo 18. Vi invitiamo a diffondere.
 leggi tutto qui
- LAVORO -: Sì 18-Day : venerdì 30 marzo: L’articolo 18 non si tocca venerdì 30 marzo il  “Sì 18-Day”   La prossima settimana, il governo porterà in Parlamento le modifich...
-

Occupyamo Piazza Affari! Milano 31 Marzo

SABATO 31 MARZO MILANO ORE 14. MANIFESTAZIONE NAZIONALE da Piazza Medaglie d'Oro (Metro gialla Porta Romana) verso PIAZZA AFFARI I loro affari non devono più decidere sulle nostre vite. Contro le politiche ...

23 Mar 2012
L'articolo 18 non si tocca. venerdì 30 marzo il. “Sì 18-Day”. La prossima settimana, il governo porterà in Parlamento le modifiche che daranno il colpo di grazia ai diritti dei lavoratori a partire dalla demolizione dell'articolo 18.
-


-


.

CONDIVIDI

Share
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

FEED

Subscribe

MI PIACE

Share

popolarita del tuo sito

widgets

members.internetdefenseleague

Member of The Internet Defense League

Add

disattiva AD BLOCK

Questo blog è autogestito Sostienici

Visualizzazioni totali

1329146

seoguru