Quando gli immigrati eravamo noi Italiani
"La feccia del pianeta, questo eravamo. Meglio: così eravamo visti. Non potevamo mandare i figli alle scuole dei bianchi in Louisiana. Ci era vietato l’accesso alle sale d’aspetto di terza classe alla stazione di Basilea. Venivamo martellati da campagne di stampa indecenti contro “questa maledetta razza di assassini”. Cercavamo casa schiacciati dalla fama d’essere “sporchi come maiali”. Dovevamo tenere nascosti i bambini come Anna Frank perché non ci era permesso portarceli dietro. Eravamo emarginati dai preti dei paesi d’adozione come cattolici primitivi e un po’ pagani. Ci appendevano alle forche nei pubblici linciaggi perché facevamo i crumiri o semplicemente perché eravamo “tutti siciliani”.
“Bel paese, brutta gente.” Ce lo siamo tirati dietro per un pezzo, questo modo di dire diffuso in tutta l’Europa e scelto dallo scrittore Claus Gatterer come titolo di un romanzo in cui racconta la diffidenza e l’ostilità dei sud-tirolesi verso gli italiani. Oggi raccontiamo a noi stessi, con patriottica ipocrisia, che eravamo “poveri ma belli”, che i nostri nonni erano molto diversi dai curdi o dai cingalesi che sbarcano sulle nostre coste, che ci insediavamo senza creare problemi, che nei paesi di immigrazione eravamo ben accolti o ci guadagnavamo comunque subito la stima, il rispetto, l’affetto delle popolazioni locali. Ma non è così."
Intervista di Andrea Pomozzi all’Ing. Marcello Vichi
.
.
-
.
.
Stragi evitabili
InGlass-Steagall su 4 ottobre 2013 a 6:00 AM-
Il progetto Transaqua indica che la costruzione di grandi infrastrutture, idriche e di trasporto, è la via da percorrere per avviare lo sviluppo africano.
Spesso facciamo riferimento a Lincoln che spinse per lo sviluppo della rete ferroviaria negli Stati Uniti, a FD Roosevelt ed alla Tennessee Valley Authority, a JFKcon il progetto Apollo per andare sulla Luna, ma vi sono esempi anche per l’Africa, certamente. Così come per l’Italia del miracolo economico molto forte fu l’impegno di La Pira ed Enrico Mattei nello sviluppare la cooperazione con l’Africa.
Ma vi sono figure molto positive per Africa, come il presidente egiziano Gamal Abdel Nasser, amico proprio di Giorgio La Pira, che mise in moto l’industrializzazione del paese nazionalizzando settori importanti dell’economia, la sua decisione di nazionalizzare il canale di Suez provocò la reazione di francesi e inglesi.
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/biografie/gamal-abdel-nasser/40/default.aspx
Ma vi sono figure molto positive per Africa, come il presidente egiziano Gamal Abdel Nasser, amico proprio di Giorgio La Pira, che mise in moto l’industrializzazione del paese nazionalizzando settori importanti dell’economia, la sua decisione di nazionalizzare il canale di Suez provocò la reazione di francesi e inglesi.
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/biografie/gamal-abdel-nasser/40/default.aspx
E Thomas Sankhara, “presidente ribelle” del Burkina Faso, personalità assai scomoda, che mostrava di conoscere l’opera del ‘sistema nazionale di economia politica’ di Friedrich List e nei suoi discorsi si sente l’eco della corrente americana cui ci ispiriamo.
“Equilibrio a favore di chi ha il potere finanziario. Equilibrio a scapito delle nostre masse popolari. No! Non possiamo essere complici!”
“Equilibrio a favore di chi ha il potere finanziario. Equilibrio a scapito delle nostre masse popolari. No! Non possiamo essere complici!”
“Le masse popolari in Europa non sono contro le masse popolari in Africa. Ma quelli che vogliono sfruttare l’Africa sono gli stessi che sfruttano l’Europa.”
http://thomassankara.net/spip.php?article1171&lang=fr
http://thomassankara.net/spip.php?article1171&lang=fr
E’ rimasto celebre il discorso di Sankhara sul debito all’Organizzazione per l’Unità Africana del 29 luglio 1987
http://www.vocidallastrada.com/2009/11/thomas-sankara-discorso-sul-debito.html
-http://www.vocidallastrada.com/2009/11/thomas-sankara-discorso-sul-debito.html
Al solito, uno stato a moneta sovrana, una Banca nazionale che emette credito per investimenti produttivi sono i fattori decisivi per una grande nobile aspirazione: liberare l’umanità, permettendole di esprimere i migliori talenti. Senza sviluppo, senza applicazioni di tecnologia, si arresta il futuro, si costringe alla miseria, si consegna alla morte milioni e milioni di donne, uomini e bambini.
Banca nazionale e Glass-Steagall, sono misure necessarie, per il bene dell’umanità.
Banca nazionale e Glass-Steagall, sono misure necessarie, per il bene dell’umanità.
Con Transaqua “potrebbero diventare il più grande polo di sviluppo africano – forse uno dei più grandi del pianeta – che potrebbe impiegare, nella realizzazione e successiva gestione, mano d’opera e attività professionali diversificate locali provenienti da tutti i Paesi del continente. Potrebbe offrire a diverse generazioni di africani un enorme mercato del lavoro senza costringerli a tentare la carta dell’Europa – mercato del lavoro spesso durissimo per gli africani sradicati dal proprio ambiente naturale e culturale – realizzando nel loro continente, sia pure con le inevitabili differenze dovute ad etnie e culture diverse, ma pur sempre africane, una serie di modelli di sviluppo locali generati da questa grandiosa infrastruttura interafricana.
Quasi trent’anni sono andati perduti – perlomeno agli effetti di una verifica di fattibilità – durante i quali Europa e Africa hanno pagato elevatissimi costi economici e politici, ma soprattutto umani, conseguenti all’esodo quasi biblico che ha condotto, e conduce, quelle popolazioni disperate dalla mancanza di acqua, cibo e lavoro ad attraversare il Sahara col miraggio di una Europa spesso ostile.
“Transaqua-una idea per il Sahel”concludeva così la sua esposizione: “Le unità di misura dei costi di investimento non sono solo i milioni di dollari, ma l’assenza di guerre, i milioni di esseri umani sottratti alla fame, la pace sociale, la coscienza internazionale”.”
http://www.transaquaproject.it/prospettive.html
“Transaqua-una idea per il Sahel”concludeva così la sua esposizione: “Le unità di misura dei costi di investimento non sono solo i milioni di dollari, ma l’assenza di guerre, i milioni di esseri umani sottratti alla fame, la pace sociale, la coscienza internazionale”.”
http://www.transaquaproject.it/prospettive.html
.
leggi anche
GUARDALE QUI SOTTO CLICCA
LA FOTO
.
.
Nessun commento:
Posta un commento
Aiutiamoci e Facciamo Rete, per contatto ...
postmaster(at)mundimago.org