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venerdì 24 febbraio 2012

Cinque anni per un sasso


 Cinque anni per un sasso


Ci sarà ancora in questo Paese qualcuno non ancora del tutto inebetito, tanto lucido da rendersi conto dell’enormità della sentenza comminata con rito abbreviato dal gup Anna Maria Fattori a carico di Giuseppe Ciurleo e Lorenzo Fattori, due ragazzi arrestati il 15 ottobre scorso durante gli scontri di piazza San Giovanni a Roma?
Ciurleo, che ha 21 anni, è stato condannato a 5 anni di prigione. Fattori, che ne ha 20, dovrà scontarne 4. Il reato così severamente punito non è di quelli che fanno tremare le vene ai polsi. È la “resistenza aggravata a pubblico ufficiale”: un classico reato minore, di quelli per i quali anche una condanna ben più lieve apparirebbe esagerata.
Oltretutto si tratta di quei due giovani manifestanti a proposito dei quali le persone che avevano assistito dalle finestre di casa agli incidenti urlavano, rivolte alla polizia: “Non sono loro. Non hanno fatto niente. Non li arrestate”. Quelle invocazioni accorate e inutili sono debitamente registrate in un video che hanno visto tutti in rete. Tranne, evidentemente, la magistratura. E sì che di fronte ai video i togati ci passano ore e ore, anzi giorni, settimane e a volte mesi, come ha fatto Gian Carlo Caselli prima di emettere mandati d’arresto con una flagranza differita di 7 mesi.
Una sentenza così è un insulto non solo alla democrazia ma anche alla giustizia sostanziale checché ne dicano il codice penale e la legalità formale, esattamente come lo erano gli arresti disposti da Caselli per gli scontri della Val di Susa. Ma forse ancora più desolante è pensare che in questa sentenza quasi nessuno troverà niente di riprovevole, e i pochi che lo faranno si limiteranno a sussurrare una educatissima critica.
I compagni di Sel e gli amici dell’Idv sbagliano quando si raccontano che l’Italia di Mario Monti ed Elsa Fornero è comunque un po’ meglio di quella di Silvio Berlusconi. Non è vero. È l’Italia in cui presidente del consiglio e ministra del lavoro possono dire che loro dei sindacati se ne fregano con un’arroganza che Brunetta e Sacconi se la sognavano, e tutti applaudono. È il Paese dove se critichi la Fiat devi pagare, grazie alla sentenza emessa da uno di quei giudici di cui la sinistra è tanto innamorata, milioni di euro, e vediamo chi s’azzarda la prossima volta. È il Paese dove per aver tirato (forse) qualche sasso, due ragazzi di vent’anni si beccano anni di galera nemmeno fossero pericolosi brigatisti.

E KI EVADE LE TASSE PATTEGGIA E NE PAGA UN TERZO
FALSO IN BILANCIO  DEPENALIZZATO

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leggi anche 


NON AFFIDARTI A DEI CIARLATANI GIOCA  LE TUE CARTE 

http://maucas.altervista.org/imago_carte.html

GUARDALE QUI SOTTO CLICCA
LA FOTO


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lunedì 16 gennaio 2012

sciacalli fascisti ? PER Le Cinque giornate della Sicilia

ATTENZIONE!
Non esaltate quello che sta avvenendo in Sicilia... in realtà si tratta di sciacalli che stanno utilizzando la disperazione della povera gente per mettersi in vista, e per creare lo stesso disordine che in altre parti d'Italia stanno creando altre categorie come i tassisti guidati molto spesso da sciacalli fascisti in orbita berlusconiana.
ULTIM’ORA/ Forconi e fascisti uniti nella lotta, ecco la prova

Dicono di essere “apartitici” e avvertono: chiunque si presenti alle nostre manifestazioni con bandiere di partito o di movimento “verrà preso a calci nelle natiche”. Il cosiddetto movimento dei Forconi (promotore del fermo di quattro giorni dei trasporti in Sicilia), capeggiato da Mariano Ferro ex mpa (ha partecipato anche all’assemblea regionale del partito di Raffaele Lombardo, video), e spalleggiato dal sindacato degli autotrasportatori siciliani di Giuseppe Richichi non usa mezzi termini: calci in culo per tutti. Peccato che alla manifestazione del 15 dicembre a Catania, a rivolgersi indisturbato ai manifestanti, fosse il leader della sezione etnea di Forza Nuova, Gaetano Bonanno. E  non c’è stato uno che l’abbia preso a “calci nelle natiche”. E dunque, fuori tutti i partiti e movimenti tranne Forza Nuova. Ecco il video
Ma dietro l’operazione “Forza d’Urto” c’è un altro personaggio abbastanza tollerato, ossia il presidente del Palermo Calcio, leader del “Movimento per la gente” e uomo tra i più ricchi d’Italia, Maurizio Zamparini, invitato d’onore ad un incontro del movimento dei forconi e del sindacato autotrasportatori, lo scorso 10 gennaio, il video
M.M. 

http://violapost.wordpress.com/2012/01/16/ecco-chi-sta-dietro-al-movimento-dei-forconi-video/
Il presidente Maurizio Zamparini interviene all'assemblea del Movimento dei Forconi e degli autotrasportatori AIAS a Catania - 10/1/2012

Le Cinque giornate della Sicilia che si aprono oggi con l’occupazione pacifica di tutti i punti strategici dell’Isola coincidono con la possibile realizzazione di un obiettivo ambizioso: la riunificazione, sotto un unico ‘cartello’, di tutti i movimenti che si battono per difendere gli interessi reali della Sicilia.
Nell’ ‘Appello alla Sicilia tutta’, che già ieri sera a mezzanotte campeggiava, con tanto di cartelloni in tutti i punti da dove è iniziata la manifestazione, c’è un invito all’unità di intenti.
“Una grande forza ha detto no! – si legge nell’appello -. Basta! è ora di smetterla di mortificare e razziare la Sicilia: è il Movimento dei Forconi! Dal 16 al 20 gennaio nell’Isola si ferma tutto. Finalmente dimostreremo, che la Sicilia è Viva! E che non tollererà più abusi e ingiustizia. Riprendiamoci la nostra dignità! Una dignità che questi parolai della politica, ladri e ascari al servizio del potere e dei propri interessi, ci hanno tolto”.
Quindi l’appello “alla Sicilia Tutta a Partiti Sicilianisti a Gruppi a Movimenti ad Associazioni etc. E’ arrivata l’ora di dare vita ad una Costituente del Popolo Siciliano atta a dare una svolta forte, per un riscatto vero della nostra terra. Basta con le divisioni, Basta con gli orticelli, L’elezione di un consigliere comunale non serve a nulla! Miriamo più in alto e alziamo la testa, accontentarsi di poco fa gli uomini schiavi! Sono più le cose che ci uniscono che quelle che ci dividono!”.
Si’ un omu camina calatu torci la schina, se un populu torci la storia”
“UNITA’ è la parola, FORZA è il risultato. La Sicilia è nostra!!! Riprendiamocela!”.



LA SICILIA SI FERMA 

PER RIPRENDERSI LA LIBERTA'?


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Dal 16 al 20 gennaio 2012 tutto il Popolo Siciliano si ferma perchè non è più disposto a essere schiavo di qualcuno. Visionate il video e partecipate a questa alba della nostra vita, della vita di tutti e dell'Italia intera

E’ cominciato ieri sera a mezzanotte il blocco totale della Sicilia. Un’occupazione pacifica di tutti i principali porti, raffinerie e snodi viari dell’Isola. Tutti i punti di snodo sono presidiati dai protagonisti dei movimenti che, da oggi fino a venerdì 20 gennaio, daranno vita a quella che è già stata ”battezzata’ le “Cinque giornate della Sicilia”. Una battaglia culturale e sociale portava avanti da imprenditori che operano in tutti i settori dell’economia isolana. Dai trasportatori agli agricoltori, dai commercianti ai piccoli industriali. Tutti uniti nella lotta per una Sicilia migliore. E, soprattutto, non vessata dal car-prezzi.
Da stamattina – anzi, in alcuni casi da ieri sera dopo la mezzanotte – i Tir, da quelli che trasportano benzina a quelli che trasportano prodotti agricoli e altri prodotti ancora, hanno spento i motori. Tutto fermo. Tutto bloccato. Come già accennato, una “Rivoluzione”. Pacifica, ma più che mai determinata. Anzi, determinatissima.
“La rivoluzione parte dalla Sicilia”, si legge nei manifesti “non una guerra tra poveri, ma una guerra insieme contro questa classe dirigente che ancora una volta vuole farci pagare il conto. Vogliamo scrivere una pagina di storia e la scriveremo. Siamo siciliani veri ed invendibili. Ora il gioco comincia a farsi duro”.
Non sono né di destra, né di sinistra. Minimo comune denominatore, la rabbia contro una classe politica nazionale vessatrice e la convinzione che la politica siciliana sia in mano agli ‘ascari’. Chi sono? A firmare la chiamata alle armi, il ‘Movimento dei Forconi’, un’associazioni di agricoltori, allevatori ed ora anche di autotrasportatori “stanchi del disinteresse quanto del maltrattamento da parte delle istituzioni” e, cosa non di poco conto, da quell’arcipelago di movimenti che difendono gli interessi reali della Sicilia e del suo Statuto (dalla protesta che si è chiamato fuori solo il Fronte nazionale siciliano).
“Tutti possono partecipare, basta che siano apartitici”, dicono gli organizzatori. Sui social network la febbre è altissima. Tutto fa pensare che la forza d’urto di questa protesta sarà dirompente. L’obiettivo è far capire che la Sicilia non può continuare ad essere terra di conquista. Non a caso si ipotizza di bloccare i Tir che trasportano la benzina raffinata in Sicilla nel resto d’Italia (per la cronaca, nelle raffinerie dell’Isola si produce oltre il 50 per cento delle benzine utilizzate nel nostro Paese).
“Stanotte alle ore 00 del 15 gennaio – leggiamo – si muoveranno i Tir degli autotrasportatori siciliani presso i presidi stabiliti in tutte le province, accompagnati da manifestanti provenienti da tutta I’Isola per gridare forte l’indignazione contro una classe politica di ladroni e nepotisti. Il sistema politico istituzionale è al collasso, i politici rubano a doppie mani ,la stessa cosa fanno i burocrati, non c’e… spazio di discussione per risolvere il problemi della gente. Lombardo presidente della Regione siciliana si dichiara incapace d’intervenire, mentre l’economia del’Isola è ferma e le aziende e le famiglie sono al fallimento. Tutti ci aspettiamo delle risposte, ma non sappiamo da chi. Questo è il momento cruciale per intervenire, per cambiare le regole democratiche ed istituzionali: la rivolta dei siciliani è necessaria ed urgente. A morte questa classe politica come si è fatto contro i francesi con il vespro”.
Qui sotto alcuni dei presidi. Per i politici è tempo di tremare. Link Sicilia seguirà passo dopo passo questa manifestazione.
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Adesioni:
Autotrasportatori aderenti all’AIAS
Movimento dei Forconi
commercianti
pescatori
IGP Pomodoro di Pachino
IGP Limoni di Avola
A.P.M.P.
Le manifestazioni principali saranno previste c/o:
Provincia di CataniaPiazzale antistante il Porto di Catania
Zona Industriale Rotonda VIII Strada
Tangenziale di Catania pressi svincolo Paesi Etnei
SS 114 Bivio pressi Hotel Orizzonte
Trepunti di Giarre
Provincia di MessinaPiazzali antistanti i Porti di Messina
Ingresso Milazzo, svincolo Giammoro
In prossimità del casello autostradale di Villafranca Tirrena
In prossimità del casello autostradale di Tremestieri
Provincia di PalermoCirconvallazione pressi rotonda di Via Oreto
Piazzale antistante il porto di Palermo
Piazzale antistante il porto di Termini Imerese e c/o la Zona Industriale
Rotonda Villabate
SS 121-189 Palermo – Agrigento in prossimità del bivio Vicari
Provincia di SiracusaRaffineria ESSO/ERG/SAXXON/AGIP/ENI
Autostrada SR / CT in prossimità dello Svincolo di Lentini
SS 115 pressi uscita svincolo di Avola
Provincia di RagusaScicli Contrada Rizza in prossimità del mercato dei fiori
Modica – Sacro Cuore
Piazzale antistante il Porto di Pozzallo
Piazzale antistante il Mercato di Donnalucata
Provincia di AgrigentoLa Rotonda Giunone
Provincia di CaltanissettaHotel Ventura / Rotonda Capodarso
Prossimità Raffinerie ENI-ENIMCO di Gela
Ingresso Gela provenienza Caltagirone
Rotonda Capodarso

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