Visite guidate, musica, teatro, libri, reading letterari
e cinema all’insegna della cultura della legalità, dal 30 marzo al 2 aprile.
Dopo la giornata della memoria delle vittime della mafia, lo scorso 21 marzo, il
Festival dei Beni confiscati che si svolgerà a Milano dal 30 marzo a domenica 2 aprile: quattro giorni
durante i quali conoscere, visitare e ricordare i luoghi della città, un tempo appartenuti alla criminalità organizzata, oggi testimonianza e presidio della cultura della legalità.
Il Festival dei Beni Confiscati alle Mafie è un evento nato cinque anni fa su impulso del Comune di
Milano e con la collaborazione di Libera e realizzato con la direzione artistica della giornalista Barbara Sorrentini. Accompagnati dalle guide di Libera, sarà possibile visitare alcuni dei 161 beni fino a qualche anno fa covi di attività illecite, confiscati a criminali che operavano a Milano e trasferiti dallo Stato al Comune (altri 11 sono in arrivo) per impiegarli in attività di tipo sociale.
Il Festival proporrà anche numerosi eventi culturali tra cui la presentazione di libri ispirati dalla lotta alle mafie, reading teatrali, letture per bambini e una retrospettiva cinematografica dedicata a Pif
(Pierfrancesco Diliberto) in collaborazione con la Cineteca Italiana. Il Festival aprirà giovedì 30 marzo con una mattinata a Casa Chiaravalle, il bene più grande confiscato a Milano alla criminalità.
“Raccogliamo il testimone lasciatoci dalla Giornata delle memoria delle Vittime della mafia – afferma l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – e da tutti i ragazzi presenti martedì scorso in Piazzetta Capuana per proporre alla città un ulteriore momento di riflessione su come la criminalità organizzata abbia messo le radici anche a Milano e come la città abbia reagito opponendo cultura ed educazione alla legalità, riprendendosi i luoghi frutto delle attività illecite oggi divenuti simbolo e motore dell’inclusione sociale. La memoria che dobbiamo mantenere salda nel ricordo di chi è stato ucciso dalle mafie si tradurrà in eventi culturali per tutta la città, per vivere e far crescere specie nei più giovani la consapevolezza che la mafia esiste ma si può sconfiggere”.
“Con il Festival dei beni confiscati – spiega il direttore artistico Barbara Sorrentini - apriamo le porte dei luoghi della mafia, oggi luoghi di solidarietà sociale e cultura della legalità raccontandone la storia e riempiendoli di iniziative letterarie, cinematografiche, teatrali, di ragazze e ragazzi delle scuole per favorire l’incontro del passato con il futuro, anche grazie al racconto di persone che da anni, con inchieste, libri, film e con la propria vita contrastano ogni forma di mafia”.
Per questa quinta edizione il Festival ha consolidato il rapporto con gli studenti e il pubblico giovanile offrendo un programma che si rivolge innanzitutto a loro e si aprirà alla città coinvolgendo, per la prima volta, alcuni spazi esterni ma simbolici, tra cui il Liceo classico Manzoni: perché la cultura della legalità, che il Festival da cinque anni ha l’obiettivo di diffondere, quando entra in una scuola diventa educazione alla legalità.
Durante le giornate del Festival un gruppo di studenti seguirà gli appuntamenti per la redazione del
Giornale dei ragazzi e documenterà l'iniziativa in tempo reale sui social network e online. Si parte con la lezione agli studenti di Sandro De Riccardis, giornalista e autore di "La mafia siamo noi", nella mattina di inaugurazione a Casa Chiaravalle. E sempre agli studenti è dedicato l’incontro nel bene gestito da Cangiari in via Monte Santo 10, con le attrici Federica Fracassi e Isabella Ragonese,
in scena al Piccolo Teatro.
Molti e diversi sono i luoghi che ospiteranno il Festival, dai beni confiscati a spazi particolarmente
significativi. Tra questi “I Frigoriferi Milanesi”, il centro per l’arte contemporanea che affaccia
sull’Ortomercato, luogo storico di Milano finito anche in alcune indagini per infiltrazioni della criminalità organizzata, e la Cineteca di Milano (Spazio Oberdan in viale Vittorio Veneto 2 e Mic- Museo Interattivo del Cinema in viale Fulvio Testi 121), dove verrà proiettata una retrospettiva cinematografica dedicata Pif: i due film “In guerra per amore” (Oberdan) e “La mafia uccide solo d’estate”(Mic) e il documentario “Un gelato per Saviano” (Mic).
Parte importante nel programma del Festival avranno gli incontri con alcuni autori noti per il loro
impegno contro le mafie: lo scrittore Claudio Fava, tra gli sceneggiatori del film “I cento passi” e con una lunga esperienza in politica e nella Commissione Parlamentare Antimafia; Gioacchino Criaco, autore de "Il saltozoppo” e “Anime Nere” da cui è stato tratto e sceneggiato il film di Francesco Munzi, vincitore di nove David di Donatello. Proprio Criaco incontrerà gli studenti Liceo Classico Manzoni (in collaborazione con Feltrinelli) e in un bene confiscato (via Monte Santo 10) discuterà con Pif di mafia tra commedia e tragedia.
Il Festival chiuderà con un reading letterario sulla Milano criminale a cui parteciperanno alcun scrittori, con brani propri e il pubblico presente invitato a leggere pagine a tema.
Oltre alla collaborazione con Libera che curerà le visite guidate con le scuole nei beni confiscati e Radio Popolare, media partner, quest’anno il Festival si avvarrà delle collaborazioni di Feltrinelli, Unilibera, Cross di Sao -Associazione Saveria Antiochia, Agende Rosse, Tieffeu.
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