PIANGERE O LOTTARE ?
Ieri
da Santoro abbiamo assistito all’ennesima scena di pianto e
disperazione, questa volta da parte di un gruppo di dipendenti di
cooperative che lavoravano per le Ferrovie Italiane e che a causa delle
scelte dell’amministrazione, che da un giorno all’altro ha deciso di
rinunciare ai loro servizi, verranno lasciati a casa nella disperazione
più triste! Figli e parenti da mantenere che non potranno più essere
mantenuti; mutui e affitti da pagare che non potranno più essere pagati;
Così intanto che
Ruotolo li intervistava, alcuni di questi ex-lavoratori mentre
dissentivano dal piano di licenziamenti fatto dall’a.d. delle ferrovie
(dello Stato?) Mauro Moretti, pensando al triste futuro che li
attendeva, si sono lasciati prendere dalla commozione e hanno
cominciato a disperarsi e a piangere. Altri invece in protesta e
sciopero della fame sopra una gru tentavano di rassicurare i loro cari
che singhiozzavano sotto di loro!
Insomma per un momento ci è sembrato di assistere ad uno di quei programmacci strappalacrime alla Maria De Filippi!
No,
non facciamo ironia di cattivissimo gusto sulla disperazione di chi ha
perso il lavoro e non sa come andare avanti. Non dileggiamo chi
probabilmente non potrà più dare un futuro a se stesso e alla propria
famiglia. Siamo lavoratori precari e sappiamo molto bene cosa si prova a
non avere un futuro.
Ciò
che intendiamo sottolineare a gran voce è quanto fosse enorme il senso
di rassegnazione che trapelava dai gesti e dalle parole di questi
lavoratori. Una rassegnazione che ci ha lasciato inebetiti e quanto mai
incupiti sul futuro di tutta la classe dei lavoratori italiani.
Perché
cercate di comprendere bene, chi, senza via di scampo, si trova di
fronte al proprio aguzzino ha solo due scelte: o si rassegna al proprio
destino e si mette a piangere perché sa che da li a poco dovrà morire,
oppure raccoglie tutte le forze che può raccogliere e pur nella
consapevolezza di non avere quasi possibilità di riuscita, ci si lancia
contro tentando il tutto per tutto!
Perché
tra chi muore piangendo in rassegnazione e chi muore lottando c’è la
grande differenza che questi ultimi col loro esempio fanno comprendere a
tutti gli altri, che c’è SEMPRE la possibilità e la SCELTA di lottare
contro chi ti sta distruggendo la vita. E se non saranno loro a vincere,
ci riuscirà magari qualcun altro proprio grazie all’esempio e al
sacrificio dei primi.
Questo
qui esposto è stato il sunto di tutte le lotte che i lavoratori già
dalla metà dell’800 hanno dovuto affrontare per rivendicare quei diritti
di cui fino a qualche anno fa potevano godere tutti gli altri
lavoratori. Diritti che sono costati decenni di lotte, di lacrime e
sangue, di morti e feriti e che sono stati distrutti in pochissimi anni
senza la minima reazione da parte degli attuali lavoratori!
Poiché
oggi l’unica cosa che i lavoratori sono capaci di fare per difendere il
loro diritto al lavoro è arrampicarsi sulle gru e piangersi addosso
senza minimamente comprendere che così facendo intrinsecamente la danno
vinta al loro aguzzino che, vista l’inutilità della protesta, sarà
ancora più felice di continuare a liberarsi di loro e di quanti ancora
potrà allo scopo di guadagnare quanto più denaro possibile.
No cari lavoratori tutti, questi non sono tempi per piangere o disperarsi.
Questi sono tempi per reagire e lottare per il proprio futuro!
Perché questi tempi sono MATURI per unirsi tutti quanti (disoccupati, precari, sfruttati, ecc. ecc.) e PRENDERE IL POTERE! Perché METTETEVELO BENE DENTRO LA ZUCCA, NOI SIAMO LA MAGGIORANZA!
Noi siamo il succo dell’Italia e forse l’ultima speranza che questa
nazione ha di cambiare. Noi siamo LA CURA al virus della mala politica
asservita alle multinazionali del profitto a tutti i costi e ai poteri
forti che se ne fregano del bene comune.
Ma per cambiare e curare questa povera nazione ammalata di egoismo sociale e di liberalizzazione selvaggia, dovete prendere coscienza di voi stessi e della vostra forza.
Dovete cominciare a smetterla di votare tutti i partiti che avete
votato fino ad ora! Dovete insieme a tutti noi dare vita ad un nuovo
progetto politico e avere il coraggio di togliere le redini della
nazione dalle mani delle lobby finanziarie e politiche e metterle nelle
vostre mani di lavoratori precari, di cassaintegrati, di imprenditori
strozzati dai debiti, di madri e di padri che non riescono più a dare un
futuro ai loro figli! Questo dovete fare da oggi piuttosto che
piangere!!!
Firmato
Lo staff di
Aboliamo il lavoro precario
http://aboliamolavoroprecario.blogspot.com/
http://www.aboliamolavoroprecario.it/
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