Servizio Pubblico
120 miliardi di evasione fiscale ogni anno
La giornalista Nunzia Penelope, durante la scorsa puntata di Servizio Pubblico incentrata sul ''salvataggio dell'euro'', ha evidenziato alcune cifre, note a tutti, sul vero male dell'Italia
. .
In tempi di crisi vera, dove si prospettano tagli su qualsiasi voce che riguarda il welfare, dove le pensioni iniziano a diventare un tema non più "intoccabile" e il futuro sempre più incerto, fa specie scoprire - ma non è di certo una sorpresa - che le risorse per raggiungere il famigerato "pareggio di bilancio" esistono da sempre. Il vero problema è avere la volontà di "aprire il portafoglio dei ladroni".
Stilato il rapporto annuale di Trasparency International.
Il nostro Paese è solo 69esimo, e la corruzione frena lo sviluppo dell'intera Ue.
I più corrotti? Somalia e Nord Corea
Se
la via verso la ripresa economica passa dalla mancanza di corruzione ed
evasione fiscale, l'Italia non è sulla strada giusta, anzi.
L'organizzazione Trasparency International,
Ong che promuove dal 1996 etica e sviluppo nel mondo, ha stilato
l'ennesimo rapporto su malcostume e debolezza dei poteri pubblici nei
vari Stati e ieri la classifica è stata presentata nella sede principale
di Berlino. Il nostro Paese è al 69esimo posto (nel 2010 era 67esimo), su un totale di 182 nazioni analizzate.
Un dato desolante ma che, conoscendo cronache e vizi nostrani, non deve stupirci nemmeno troppo. L'Italia è la quartultima in Europa, davanti solo a Grecia, Romania e Bulgaria.
Come due parassiti della società, corruzione ed evasione stanno
corrodendo il nostro sistema ormai da decenni, a livello locale e
centrale: come riattivare lo sviluppo in un Paese che appare ripiegato
su se stesso, senza estirpare alla radice due dei suoi mali peggiori? Il
presidente di Trasparency Italia, Maria Teresa Brassiolo, ritiene
necessario che l'Italia «abbatta il livello di corruzione, diminuendo i costi pubblici e quindi il debito, e sbloccando così risorse vitali per lo sviluppo».
Gli statistici di Trasparency hanno calcolato il CPI (Corruption Perception Index)
raccogliendo i dati di 13 organismi internazionali (per esempio la
Banca mondiale o il Forum economico mondiale) e tendendo come
riferimento una scala da 0 a 10, ovvero da un Paese
paralizzato nel suo sviluppo a causa di corruzione e scarso potere delle
istituzioni, fino a quello più virtuoso, dove il senso morale e civile
assicurano in buona misura il funzionamento dell'economia e della
società.
Secondo il rapporto la nazione migliore sotto questo aspetto è la Nuova Zelanda, seguita da Danimarca, Finlandia, Svezia e Singapore; i fanalini di coda sono Somalia e Nord Corea. La Germania leader dell'euro-zona è 14esima, mentre Francia e Stati Uniti condividono la 25esima posizione. Male Cina e Russia, rispettivamente al 75° e 143° posto. Il bilancio generale è comunque pessimo: due terzi dei Paesi dell'elenco hanno un indice inferiore a 5. Ma al di là dei numeri, ciò che preoccupa è il fatto che in piena stagnazione economica, con le Borse a picco, la corruzione va ad aggravare la crisi del debito in Europa:
«Le difficoltà dei Paesi Ue – si apprende dalla relazione di
Trasparency – sono in parte legate all'incapacità dei poteri pubblici di
combattere disonestà politica ed evasione fiscale».
L'Unione paga per questo circa 120 miliardi di euro all'anno (l'1% del Pil), sottraendo giocoforza risorse a settori cruciali come educazione o sanità.
Scritto da Arianna Pescini
http://www.dirittodicritica.com/2011/12/02/italia-corruzione-europa-30548/
http://cipiri.blogspot.com/2011/11/michele-santoro-servizio-pubblico.html
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