1 maggio 2013 : il lavoro e' morto
Segnò una svolta nella storia della pubblicità la campagna multicolore e multietnica di Benetton, ragazzini ridenti di tutto il mondo in un melting pot al servizio delle coscienze e del commercio, che voleva accreditarsi, un po’ più equo e solidale, sullo scenario dello sfruttamento globale. Ne sono passati di anni e di spot, di messaggi ecumenici a stendere un velo su varie e feroci iniquità, di carità in sostituzione della solidarietà, di carità al posto della giustizia sociale, di sneaker indossate da indolenti adolescenti occidentali e confezionate da coetanei condannati ad essere necessariamente meno pigri e tremendamente più adulti.
Non stupisce quindi che tra le macerie di questo 8 marzo caduto in aprile – la maggior parte delle vittime erano donne – ci fossero le etichette di marchi italiani. A Dacca dove un palazzo di otto piani è crollato e sono morti almeno 381 operai, che lavoravano in assenza delle più elementari condizioni di sicurezza,,,
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