Quello che si sa sulla presenza dell’ISIS in Medio Oriente è ben comunicato dalla mappa seguente
Se l’ISIS ESISTE è Colpa Nostra
La cellula terroristica ISIS ha il suo centro strategico in Iraq, ma anche la Siria sembrerebbe essere coinvolta; vediamo una mappa aggiornata a poche settimane fa sull’effettiva presenza dell’ISIS in Medio Oriente
E a Prodi”scappa”la verità!”,non si doveva uccidere Gheddafi”
L’ISIS avanza in Libia,in un paese indebolito dopo la morte di Gheddafi e ora minaccia l’Italia.
Prodi:”E’ colpa nostra”. Ma perchè lo uccisero? Ecco la verità
L’Isis avanza, si sta prendendo la Libia. L’Italia ora è a portata di missile ed è entrata ufficialmente nella lista di Paesi nemici dello Stato islamico, tanto che Paolo Gentiloni è stato definito ministro “dell’Italia crociata”. L’allarme è rosso, dunque. Ci si trova davanti a una catastrofe.
L’ISIS oggi avanza liberamente in Libia sfruttando la situazione di caos totale che vige nel paese da quando l’Occidente ha ammazzato Gheddafi.
La Crociata anti-Gheddafi fu iniziata dalla Francia e appoggiata attivamente da Gran Bretagna, Italia (per mano dell’allora Premier Silvio Berlusconi), Canada e altri paesi. Ufficialmente, e solo ufficialmente, l’intervento militare aveva lo scopo di tutelare l’incolumità della popolazione civile dai combattimenti tra le forze lealiste a Mu’ammar Gheddafi e le forze ribelli.
In realtà invece dietro alla guerra-lampo promossa dall’Occidente c’erano ben altri motivi. Ovviamente economici.
Ma di quali interessi economici stiamo parlando? Per saperlo, basta guardare questo video:
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Le verità taciute su Gheddafi e la Libia - L'Imperialismo Occidentale senza freni
E oggi a Prodi,intervistato da Il Fatto Quotidiano, è scappata la verità: ”Si tratta di un errore nostro. Delle potenze occidentali. La guerra in Libia del 2011 fu voluta dai francesi per scopi che non lo so… certamente accanto al desiderio di ristabilire i diritti umani c’erano anche interessi economici, diciamo così,e l’Italia ha addirittura pagato per fare una guerra contro i propri interessi.“.
Prosegue poi:”La Libia è dietro l’angolo. È un Paese ridotto a essere senza alcuna disciplina, senza controllo, senza alcuna forma di statualità, dove i commercianti di uomini imperversano buttando a mare i disperati che sognano una vita migliore in Europa”
Parole pesantissime,che scaricano la colpa sul suo acerrimo nemico,Silvio Berlusconi,accusato di aver partecipato ad una guerra che ha spianato la strada all’ISIS verso i suoi obiettivi più importanti:conquistare Roma,eliminare i cristiani che si oppongono e mettere l’Italia sotto il califfato islamico.
L'ex premier torna sul conflitto del 2011: "Dopo Gheddafi bisognava mettere tutti attorno a un tavolo, invece ognuno ha pensato di poter giocare il proprio ruolo. C'erano interessi economici. Ora occorre far sì che tutti gli interlocutori si confrontino e impegnare in un lavoro comune Egitto e Algeria. Non c’è altra via che non produca una situazione ancora più catastrofica di quella attuale"
L’Italia?
L’Italia ha addirittura pagato per fare una guerra contro i propri interessi.
Credo che , Silvio Berlusconi, sia d’accordo con lei su questo punto.
Ma sta scherzando? Berlusconi si è fatto trascinare dalla Francia ed è entrato in guerra.
Eppure Berlusconi si professava grande amico del leader libico…
Il presidente del Consiglio in carica era Silvio Berlusconi. Adesso la Libia è caduta nell’anarchia e nel caos più assoluti. La situazione è davvero di una gravità eccezionale, non possiamo fare finta che le nostre azioni non abbiano inciso nel produrre tutto questo.
Ravvisa un pericolo di sicurezza per l’Italia?
La Libia è dietro l’angolo. È un Paese ridotto a essere senza alcuna disciplina, senza controllo, senza alcuna forma di statualità, dove i commercianti di uomini imperversano buttando a mare i disperati che sognano una vita migliore in Europa.
Teme che i terroristi possano arrivare anche sui barconi, come ha detto qualcuno?
I terroristi sono organizzati, altro che barconi.
Ritorno alla prima domanda. Le cancellerie occidentali cosa dovrebbero fare in questo momento secondo lei?
Occorre senza dubbio uno sforza per produrre un minimo risultato nel tentativo di fare sedere tutti gli interlocutori al tavolo e impegnare in un lavoro comune Egitto e Algeria. Non c’è altra via che non produca una situazione ancora più catastrofica di quella attuale.
Pensa che anche gli uomini incappucciati dell’Isis debbano essere fatti sedere al tavolo dei negoziati?
A questa domanda non posso dare una risposta perché è relativa a un presente di cui non voglio parlare.
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