Tutti maschi, celibi, senza famiglia.
Straparleranno di cose che non sanno,
entrando nei letti altrui.
Al via il Sinodo sulla famiglia, regole nuove a favore del dibattito
Parte il Sinodo sulla famiglia, appuntamento chiave del pontificato. E partono nuove regole, che
garantiscono maggiore dibattito. Infatti è stato reso noto che ci sarà più spazio alle discussioni nei
cosiddetti «Circuli minores», i gruppi ristretti di lavoro suddivisi su base linguistica (saranno 13) rispetto ai sinodi del passato che prevedevano maggiore tempo per il dibattito in assemblea generale.
Il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del dicastero competente, ha presentato il Sinodo
ordinario sulla famiglia che si apre domenica (4 – 25 ottobre), illustrando le novità metodologiche. Una commissione di dieci padri sinodali, guidati dal relatore, il cardinale ungherese Peter Erdo,
supervisionerà i lavori. «Siamo in mare, qualche turbolenza è normale», ha risposto il cardinale.
«Considerando la metodologia dei precedenti Sinodi, la maggioranza dei padri ha suggerito che
l’Assemblea generale ordinaria sia resa più dinamica e partecipata attraverso la distribuzione degli
interventi in aula dei singoli membri in tempi successivi, in modo da poter dedicare maggiore attenzione a ogni contributo», ha detto Baldisseri.
Considerato «l’alto numero di quanti hanno diritto di parola (318 tra padri, delegati fraterni e uditori) e il maggiore spazio riservato ai Circuli minores (13 sessioni), ogni oratore ha la facoltà di parlare in aula per tre minuti e di intervenire ampiamente nei Circuli», ha detto Baldisseri. I gruppi di lavoro saranno quattro in inglese, tre in spagnolo, tre in francese, due in italiano, uno in tedesco. Le loro conclusioni saranno pubblicate integralmente a conclusione di ogni settimana, si tratterà dunque di 39 documenti.
Diversamente dall’anno scorso, e dai sinodi precedenti, le «varie fasi» di elaborazione «del documento base» del Sinodo «rimangono riservate, considerando che i testi, nel corso del cammino sinodale, sono suscettibili di continui sviluppi fino alla redazione finale».
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-10-02/al-via-sinodo-famiglia-regole-nuovo-favore-dibattito-
Sinodo famiglia: card. Baldisseri, «Ecco come si svolge. L’ultima parola è del Papa»
I padri sinodali che parteciperanno all’Assemblea ordinaria del Sinodo sulla famiglia, che comincia
domenica prossima, saranno in totale 270: 42 «ex ufficio», 18 «ex electione» e 45 «ex nominatione
pontificia». A dare le cifre ufficiali è stato il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo, durante il briefing di presentazione svoltosi oggi in Sala stampa vaticana.
54 padri provengono dall’Africa, 64 dall’America, 36 dall’Asia, 107 dall’Europa e 9 dall’Oceania. 74 cardinali, 6 patriarchi, 1 arcivescovo maggiore, 72 arcivescovi, 102 vescovi, 2 parroci e 12 religiosi.
Prenderanno parte al Sinodo sulla famiglia, inoltre, 24 esperti o collaboratori del segretario speciale, 51 uditori e uditrici, 14 delegati fraterni; 18 le coppie di sposi.
La veglia per preludio. Un «preludio» ai lavori sinodali. Così il cardinale Lorenzo Baldisseri, ha definito la Veglia di domani sera in piazza san Pietro, organizzata dalla Chiesa italiana, alla quale
parteciperanno, oltre alle famiglie, i movimenti e le associazioni ecclesiali, i padri sinodali, i partecipanti al Sinodo e «tutti i fedeli del mondo». «Al calare della sera – ha detto il card. Baldissseri – risplenderà la bellezza della famiglia attraverso le fiaccole accese». «La fiduciosa invocazione dello Spirito Santo da parte del popolo di Dio è il preludio ai lavori sinodali», ha proseguito il cardinale presentando alla stampa lo svolgimento del Sinodo e ricordando «l’importante tono dato alla scorsa Assemblea generale straordinaria da parte del Santo Padre, con la sua incisiva omelia della Veglia». Con la celebrazione eucaristica di domenica mattina, presieduta dal Papa, si aprirà l’Assemblea generale ordinaria del
Sinodo sul tema «La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo», che «consentirà a tutti i fedeli del mondo di unirsi al cammino comune dei Pastori cum Petro et sub Petro», ha sottolineato il card. Baldisseri.
«Le relazioni dei Circoli Minori saranno rese pubbliche». È una delle novità del Sinodo sulla famiglia, illustrate dal cardinale Lorenzo Baldisseri nel briefing odierno. I Circoli Minori saranno 13, divisi per gruppi linguistici: ad essi, su richiesta dei padri, sarà dato maggiore spazio per «una partecipazione più attiva alla discussione, nella quale eventualmente possono intervenire gli Uditori e i delegati fraterni».
«La maggioranza dei padri – ha reso noto il card. Baldisseri – ha suggerito che l’Assemblea generale
originaria sia resa più dinamica e partecipata attraverso la distribuzione degli interventi in aula dei
singoli membri in tempi successivi». Le tre settimane dei lavori del Sinodo, cioè, saranno
rispettivamente dedicate alle tre parti dell’Instrumentum laboris. Al termine di ognuna di esse, saranno rese pubbliche le relazioni dei Circoli Minori: 13 a settimana, per un totale di 39 relazioni. Nella sessione inaugurale, il presidente delegato rivolge il suo saluto al Papa, che apre i lavori. Intervengono quindi il segretario generale e il relatore generale con le loro rispettive relazioni, quindi il relatore generale presenta i temi della prima parte: dopo la testimonianza di una coppia di coniugi uditori, hanno inizio gli interventi dei Padri sinodali nelle Congregazioni generali. Seguono poi le sessioni dei Circoli minori, in cui Padri produrranno i «modi» sul testo.
Chi prepara la relazione finale. Dieci padri in tutto, nominati dal Papa in rappresentanza dei cinque
continenti (con le Americhe che hanno a disposizione due padri, uno per quella del Nord e uno per
quella del Sud), più tre «ex officio» (il segretario generale, il relatore e il segretario speciale) e un
religioso. È la Commissione per l’elaborazione della relazione finale, che «ha il compito di seguire ogni fase di avanzamento» del testo con cui si concluderà il Sinodo e si riunisce al termine dei lavori su ogni parte dell’Instrumentum laboris e per la redazione finale. A presentarla ai giornalisti è stato il cardinale Lorenzo Baldisseri, informando che al termine delle tre tappe di lavoro la Commissione sovrintende all’elaborazione del «progetto della relazione finale», che viene presentato in aula come frutto dei tre testi che hanno già recepito i «modi» dei Circoli Minori. La Commissione elabora il testo definitivo della «Relatio finalis», che nel mattino di sabato 24 ottobre viene presentato in Aula e nel pomeriggio votato dai padri, prima della consegna a Papa Francesco. Durante i lavori del Sinodo, ogni oratore ha la facoltà di parlare per tre minuti e di «intervenire ampiamente» nei Circoli Minori. In ogni Congregazione Generale, come in passato, è prevista un’ora di interventi liberi dei padri, che possono presentare alla Segreteria generale «altri testi in forma scritta».
Contatti con i media. «I padri sono liberi di comunicare con i media a loro discrezione e responsabilità», ha spiegato il cardinale Lorenzo Baldisseri, precisando che «le varie fasi di elaborazione del documento rimangono riservate, considerando che i testi, nel corso del cammino sinodale, sono suscettibili di continui sviluppi fino alla redazione finale». Quanto al documento finale che i padri consegneranno al Papa, il card. Baldisseri ha precisato, rispondendo alle domande dei giornalisti, che si tratta di «un documento organizzato, diviso in numeri e votato alla fine secondo i numeri, come se fossero proposizioni». A differenza di altri Sinodi, dunque, in questo Sinodo sulla famiglia non c’è la «Relatio post», tappa intermedia tra la relazione prima della discussione e quella finale. Le Congregazioni Generali, che nell’ultimo Sinodo ordinario, quello del 2012, erano 23, nel Sinodo attuale sono 18.«L’ultima parola è del Papa». La relazione finale – ha spiegato ancora il Segretario del Sinodo, rispondendo ad una domanda – verrà consegnata a Papa Francesco, ha proseguito, «così come è stata votata», e il Papa «ne terrà conto nel modo che ritiene più opportuno». «Il Santo Padre è presente tutto il tempo fino all’ultimo momento», ha risposto il card. Baldisseri a proposito delle modalità di presenza durante i lavori. All’inizio di essi, «il Papa parlerà, farà almeno un saluto», ha reso noto il cardinale a proposito della prima Congregazione Generale del 5 ottobre, e le sue parole seguiranno quelle della Veglia del 3 ottobre e dell’omelia di domenica 4, giorno della solenne inaugurazione del Sinodo nella basilica di San Pietro. Quanto al giorno della chiusura, il segretario generale ha ricordato quello che è successo l’anno scorso, quando «il giorno prima il Santo Padre mi ha detto che l’indomani avrebbe desiderato parlare, e ha pronunciato il suo discorso». «Il Papa ha invitato a discutere con parresìa, in ambito ecclesiale e anche fuori», ha proseguito il card. Baldisseri interrogato sull’eco che il Sinodo ha avuto attraverso i media: «Non è strano, non è sorprendente che ci siano dichiarazioni anche contrastanti, era già previsto. Ogni giorno troviamo qualcosa di nuovo sui giornali, e anche pubblicazioni di libri».
Si prega a Santa Maria Maggiore. A metà dei lavori, i padri sinodali celebreranno il 50° anniversario del Sinodo dei Vescovi, istituito da Paolo VI il 15 settembre 1965 per «perpetuare nella Chiesa lo spirito del Vaticano II». Avverrà sabato 17 ottobre, dalle ore 9 alle 12.30, in Aula Paolo VI. «Oltre ai partecipanti al Sinodo, l’evento è aperto a tutti coloro che vorranno prendervi parte», ha reso noto il cardinale Lorenzo Baldisseri, informando che dopo l’introduzione del segretario generale, la relazione commemorativa è affidata al cardinale Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna e presidente della Conferenza episcopale austriaca. Seguiranno le comunicazioni di cinque presuli in rappresentanza di tutti i continenti, poi il Papa terrà il discorso conclusivo. Domenica 8 ottobre, alle ore 10.30, nella basilica di S. Pietro, avrà luogo la messa per la canonizzazione, tra gli altri, dei beati coniugi Ludovico Martin e Maria Azelia Guerin, genitori di Santa Teresa del Bambino Gesù. Nella basilica romana di S. Maria Maggiore, il «popolo di Dio» è invitato ad accompagnare con la preghiera i lavori sinodali, invocando la protezione della «Salus populi romani» e dei beati coniugi Martin, le cui reliquie sono esposte lì. Ogni giorno il Rosario alle ore 17 e la messa alle 18: nella prima settimana si prega per i figli, nella seconda per i genitori, nella terza per i nonni.
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