Vi presento il nuovo ministro degli Interni.
Laureata in Giurisprudenza con lode, avvocato, lavora per il Ministero degli Interni da 40 anni, avendo ricoperto, nell’ordine, gli incarichi di viceprefetta ispettrice, viceprefetta, membro di numerose commissioni governative, più volte prefetta, prima donna prefetta della storia di Milano, fino al 2013, quando ha assunto il ruolo di capo di gabinetto del Viminale
sotto i governi Letta e Renzi.
Sono gli anni della più grande pressione migratoria mai registrata, eppure non ha mai parlato di
“invasione”, non ha mai usato hashtag come “prima gli italiani”, neanche ce l’ha un canale Twitter. Per anni ha lavorato in silenzio, senza proclami. Mentre Salvini girava per i giardini di Milano a filmare i migranti con un telefonino e a seminare odio, ha gestito il piano di incentivi ai comuni che ospitano richiedenti asilo e contribuito a creare i primi hospot di prima accoglienza. Nei giorni in cui Salvini minacciava di occupare le prefetture,
lei potenziava le commissioni per le valutazioni delle richieste d’asilo.
Quando al Viminale arriva Minniti e al suo posto subentra Morcone e la linea dura, lei torna a Milano
senza mai cambiare idea, unendo sempre fermezza e integrazione, rigore e solidarietà. Nel giugno 2017 in un’intervista dichiara: “Il processo di integrazione è necessario per evitare fenomeni di radicalizzazioni” ed è sempre lei a garantire l’ordine e a vietare contro-manifestazioni d’odio quando la Milano pacifica e solidale scende in piazza contro il razzismo.
Stimatissima dalla Caritas e dalle associazioni del Terzo settore, negli ultimi vent’anni ha lavorato
indifferentemente con destra e sinistra, da professionista, da tecnico, senza mai compiacere questo o
quel potente. Chi la conosce bene parla di lei come di una donna del dialogo e del fare, che conosce
perfettamente ogni ganglio della macchina del Viminale e agli slogan preferisce il lavoro dietro le quinte e gli atti concreti. Una che lavora per garantire la sicurezza di tutti coloro che sono sul suolo italiano o che stanno per arrivarci, senza chiedersi chi sono,
da dove vengono, di che colore è la loro pelle.
Una donna di Stato. Una servitrice delle istituzioni, di quelli di cui ci siamo dimenticati persino come
sono fatti, che faccia abbiano. In fondo, non importa chi sia Luciana Lamorgese. Quello che conta è che oggi, dopo 14 mesi di sofferenza, torniamo finalmente ad avere un ministro degli Interni. E possiamo dirlo ad alta voce, con orgoglio, senza vergognarci. Per oggi, basta così.
Buon lavoro, ministra!
Squadra di Governo Conte bis
Ministro della salute: Speranza
Ministro della giustizia: Bonafede
Ministro della difesa: Guerrini
Ministro del territorio e mare: Costa
Ministro del sud: Provenzano
Pensavo avessero scelto i Ministri alla carlona
invece li hanno scelti per assonanza col Nome...
Salvini Dovrebbe Ritirarsi dalla Politica NON è Capace
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