Una piazza o l'altra
Pierluigi Sullo
Sulla manifestazione organizzata, sabato 20 marzo, dal Forum italiano di movimenti per l’acqua e che in verità chiama a difendere tutti i beni comuni, il territorio e in una parola la democrazia e la vita delle persone, sui grandi giornali nemmeno una riga.
Ormai a poche ore dalle due manifestazioni che percorreranno Roma sabato pomeriggio, possiamo concludere che i grandi media sono dei bugiardoni. Lo sapevamo già, ma la conferma leva ogni dubbio residuo. Sui giornali maggiori si vede solo Berlusconi, sia nella forma dell’ossessiva ricerca dell’ultimo fiato del «premier», sia come pagina di pubblicità in cui il «partito dell’amore» incita a partecipare al corteo del «popolo della libertà» esibendo una foto di Berlusconi che probabilmente è stata scattata vent’anni fa e in ogni caso è tanto ritoccata che il presidente del consiglio sembra suo nipote: veramente impressionante. Un «capo del governo» ogm, chi l’avrebbe immaginato?
Sulla manifestazione organizzata dal Forum italiano di movimenti per l’acqua e che in verità chiama a difendere tutti i beni comuni, il territorio e in una parola la democrazia e la vita delle persone, nemmeno una riga. Niente. Non esiste. Eppure, come nel caso del «popolo viola» si tratta di un fenomeno del tutto auto-organizzato e auto-finanziato: nessuno prenderà un centesimo per andare a questo corteo, anzi spenderà del suo per viaggiare. Da questo punto di vista, si può dire che un manifestante per l’acqua pubblica ne vale dieci di quelli per Berlusconi. E come nel caso dei viola, questi movimenti nascono del tutto fuori dal sistema dei partiti e della politica che occupa le televisioni [o le svuota, a seconda di chi al momento prevale]: il referendum per l’acqua pubblica, per il quale presto si raccoglieranno le firme, è appoggiato ma non promosso da alcuni partiti di opposizione. Come nel caso dei viola, il movimento per l’acqua, o le comunità che resistono alle grandi opere, o i cittadini che si oppongono al consumo dissennato di suolo per spargervi una marmellata di cemento utile solo alla finanza immobiliare, non hanno leader, né gerarchie, né ideologie ufficiali. Sono in effetti i soli movimenti politici, o neo-politici, fatti di cittadini comuni, i quali agiscono, discutono, scrivono cartelli e documenti e insomma fanno tutto quel che può servire a far cambiare corso alle cose con metodi pacifici ma radicali, perché radicalmente differenti sono le idee che hanno del futuro delle città, della terra e di tutto quel che fa la vita civile.
In effetti, non ci potrebbe essere coincidenza più fortunata. Si presenteranno nella capitale, nello stesso pomeriggio, due narrazioni totalmente opposte. Da una parte il vecchio potere, tutto concentrato su una persona sola, convinto che la realtà la si può truccare attraverso la televisione e che il solo atteggiamento che si può avere verso la società, la natura e la complessa e fragile interazione tra l’una e l’altra sia il saccheggio. Dall’altra parte, un popolo che esiste solo perché vive di realtà reale, che avverte il pericolo, che lavora al bene di tutti, nessuno escluso, e quindi fonda – siamo ai primi passi – una politica, cioè un modo di decidere della collettività, fatta di presenza e sapienza. E onestà, che è la premessa indispensabile ad ogni azione comune.
Questo è il solo scontro autentico, non quello messo in scena ogni giorno da schegge di lobby travestite da partiti, o di partiti che sono in realtà lobby. Ed è uno scontro destinato a tracciare un solco profondo nel futuro. Perché ormai il coperchio sta saltando per aria, perché non se ne può più, perché come l’acqua anche i cittadini non sono in vendita.
------- BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA -------------------
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