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sabato 28 agosto 2010

Merkel blinda la libertà di stampa




La Merkel blinda la libertà di stampa
pubblicabili anche le notizie top secret
Il governo tedesco cambia il Codice penale e sottrae i giornalisti alle pene per la rivelazione di informazioni riservate. Una decisione in controtendenza rispetto alle scelte dei governi italiano e francese

di : ANDREA TARQUINI

La Merkel blinda la libertà di stampa pubblicabili anche le notizie top secret

BERLINO - Per il centrodestra tedesco guidato da Angela Merkel, la libertà di stampa è un valore costitutivo della democrazia, e quindi non solo va difesa ma anche rafforzata. Il governo federale ha approvato ieri un disegno di legge volto appunto a proteggere maggiormente i giornalisti, in particolare quando diffondono informazioni riservate o segreti istruttori. La nuova legge stabilisce con chiarezza inequivocabile che solo le fonti le quali passano le informazioni riservate, ma non i giornalisti stessi, possono essere perseguite in base al diritto penale.

Il disegno di legge, approvato dopo un lungo dibattito interno, prevede, con un emendamento al codice penale, che non sia più possibile per la magistratura perseguire i giornalisti per concorso nella violazione del segreto su notizie riservate. All'origine della scelta della Merkel c'è una sentenza d'appello emessa nel 2007 dalla Corte costituzionale a favore del mensile politico di Amburgo "Cicero". La testata aveva presentato ricorso contro un verdetto di prima istanza, relativo a una perquisizione effettuata dalla polizia nel 2005 nei locali della redazione a seguito della pubblicazione di un articolo che criticava con informazioni precise mondo politico e servizi.

I giudici supremi avevano deciso che quella perquisizione aveva violato il Grundgesetz, cioè la Costituzione federale. Perquisizioni e sequestro di materiale in possesso di giornalisti o di redazioni sono contrarie alla legge fondamentale nel caso in cui vengano ordinate ed effettuate al solo scopo di individuare la eventuale "gola profonda". La magistratura aveva indagato nel caso dell'articolo pubblicato da "Cicero" perché questo faceva riferimento a un rapporto riservato dell'Ufficio criminale federale (Bka, in sostanza lo Fbi Tedesco) definendolo appunto come "dossier sotto chiave", ma spiegandone il contenuto.

Rispetto alle argomentazioni degli esponenti più conservatori, che difendevano l'esigenza di proteggere la riservatezza di informazioni e documenti confidenziali in mano alle istituzioni, l'esecutivo della Merkel ha deciso di privilegiare invece il diritto dei media a informare liberamente, e quello dell'opinione pubblica a informarsi ed essere informata. Una decisione, quella tedesca, che va in direzione diametralmente opposta rispetto agli orientamenti di altre maggioranze conservatrici al governo in Europa, dal centrodestra italiano alle ultime spinte nella Francia di Sarkozy. E uno strappo con le frequenti passate abitudini dell'establishment Tedesco - abitudini sia dei conservatori sia a volte della Spd, quando era al potere - di cercare con mezzi sottili o apertamente di controllare o condizionare la libertà dei media.

La nuova legge federale voluta dalla Merkel e dalla ministro della Giustizia, la liberale Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, introduce una importante modifica, inserendo un emendamento correttivo all'articolo 335b del codice penale. Tale articolo prevede la punibilità dei pubblici funzionari che rivelano segreti d'ufficio, con pene fino a cinque anni di reclusione. È accaduto in passato, come nel caso eclatante del Blitz del 2005 nella redazione di Cicero, che i magistrati applicassero quell'articolo del codice penale anche contro i media. Di fatto, aveva reclamato il mondo della stampa, si giungeva così al risultato di limitare la libertà d'informazione subordinandola alla difesa dei segreti e delle notizie riservate. Un nuovo paragrafo dell'articolo escluderà il concetto di "concorso in divulgazione di notizie riservate", cioè proprio quel concetto che consentiva di colpire la stampa. In futuro in Germania i giornalisti non commetteranno più reato con la pubblicazione di materiale riservato fornito loro da qualsiasi altra fonte.

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