Umberto Bossi è stato "consapevole concorrente,
se non addirittura istigatore, delle condotte di
appropriazione del denaro" della Lega Nord, ma proveniente "dalle Casse dello Stato",
"per coprire spese di esclusivo interesse personale" suo e della sua "famiglia".
Condotte portate avanti "nell'ambito di un movimento" cresciuto "raccogliendo consensi" come opposizione "al malcostume dei partiti tradizionali".
Lo scrive il Tribunale di Milano nelle motivazioni della condanna a 2 anni e 3 mesi per l'ex leader del Partito ora di Matteo Salvini. Il giudice parla di "completezza e coerenza" delle prove raccolte di fronte alle quali "ben poca strada riesce a fare la tesi difensiva" di "un Umberto Bossi dedito in maniera esclusiva e totalizzante alle questioni politiche e, per converso, per nulla interessato alle vicende economiche della Lega". In ballo
c'era la "erogazione di fondi nell'interesse dei più stretti congiunti" del Senatur Bossi.
E' stata inoltre una
"difesa inverosimile e ridicola"
quella di Renzo Bossi sul caso della laurea in Albania.
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