Appello degli studenti e delle studentesse
della Sapienza
verso il 15 ottobre!
“Dobbiamo rassicurare i mercati” : questo l’imperativo con cui la BCE attraverso politiche di austerity, mette sotto ricatto gli stati, promettendo salvataggi finanziari in cambio di manovre che deprimono lo sviluppo sociale e riducono i diritti.
Il sistema dei mercati finanziari ci viene descritto come l’Olimpo: una zona al di là del cielo dove risiedono gli dei intoccabili che sovrastano il mondo e che non bisogna mai disturbare, per non destabilizzare gli equilibri sulla terra.
Ma la crisi dei mutui subprime del 2008 ci ha dimostrato che il sistema della finanziarizzazione dell’economia non è affatto un meccanismo neutro e privo di colpe: speculatori, agenzie di rating, banchieri, grandi imprese multinazionali, con le loro scelte, incidono direttamente sull’andamento dell’economia reale degli stati e quindi sulle nostre vite. Questa piccolissima parte della popolazione, meno dell’1%, spartisce tra pochi l’accumulazione della ricchezza globale e scarica sul restante 99% del mondo, le conseguenze della crisi.
“Noi siamo il 99 per cento” è uno degli slogan di Occupy Wall Street, il movimento di protesta che è iniziato a New York tre settimane fa per opporsi al potere finanziario e per imporre con forza il tema della redistribuzione al centro dell’agenda politica americana.
Anche noi siamo quel 99% della popolazione che non vuole pagare la crisi del debito pubblico del nostro Paese, quel 99% che pretende democrazia reale, quel 99% convinta che la scelta del pareggio di bilancio non sia la priorità, di fronte al rischio della perdita di altri 50 000 posti di lavoro in Italia, con una disoccupazione giovanile già al 29% e il tasso di precarietà giovanile al 47%.
Noi studenti e studentesse, giovani precari e precarie, facciamo parte di quel 99% che pensa che questa manovra finanziaria, da oltre 59 miliardi di euro entro il 2014, reppresenti l’ennesima scelta del Governo di abdicare alle decisioni imposte dalla BCE, come dimostra la lettera di Draghi e Trichet al governo italiano. Una scelta in perfetta continuità con le politiche di tutti i governi europei che, dal 2008 ad oggi, hanno trasferito il debito privato sui bilanci pubblici, a esclusivo vantaggio dei profitti. La manovra appena realizzata smantella il welfare italiano, espropria i beni comuni, risparmiando ancora una volta chi possiede grandi patrimoni e rendite finanziarie.Tutto questo in un quadro internazionale in cui tutti i governi risultano sotto scacco della dittatura finanziaria.
Questa realtà vive all’interno della dimensione dei nostri atenei. L’università, la scuola e la ricerca ai tempi della crisi risultano l’emblema di un paese che non vuole ripartire dal ripensamento complessivo del suo modello di sviluppo. I tagli alle risorse stanno provocando una riduzione drastica dei servizi, un abbassamento dei livelli qualitativi, un’ulteriore degenerazione dell'edilizia scolastica, la cancellazione del diritto allo studio in tutte le sue forme e aumenti delle tasse. L’attacco ai diritti dei lavoratori dimostra la volontà di condannare alla precarietà un’intera generazione.
Il 15 ottobre è quindi una grande opportunità che va colta per costruire una mobilitazione sociale forte e continuativa nel nostro paese, in grado di connettersi con le esperienze di protesta che stanno attraversando non solo l’Europa, dalla Spagna alla Grecia, ma anche le Americhe, dagli Stati Uniti al Cile. Verso una conquista di maggiore democrazia e protagonismo dei soggetti sociali e contro lo strapotere dei mercati e delle dittature politiche ed economiche.
Siamo convinti che il 15 ottobre debba vivere di processi di mobilitazione reali per poter proseguire nei prossimi mesi, per questo scenderemo in piazza in uno spezzone di studenti e giovani precari che partirà da piazzale Aldo Moro alle h 12 e che raggiungerà il concentramento del corteo. Uno spezzone che attraverserà la giornata del 15 nelle forme che hanno caratterizzato le nostre manifestazioni lo scorso anno e provando a proporne delle nuove. Già a partire dal 12 ottobre parteciperemo all’evento “Occupiamo Banca d’Italia” per contrapporre alla dittatura del potere finanziario, la democrazia reale delle piazze dei soggetti sociali.
Lanciamo questo appello a tutti gli studenti e le studentesse dei diversi atenei, ai giovani precari e precarie, per costruire insieme uno spezzone unitario, convinti che dal 15 ottobre si possa rilanciare una mobilitazione permanente.
Perché vogliamo prendere parola sulle scelte che riguardano il nostro futuro, perché siamo convinti che un’altra idea di società si costruisca a partire da una messa in discussione complessiva di questo sistema politico ed economico.
Perché alla BCE e al Governo, che continuano a insistere sul pareggio di bilancio e il pagamento del debito, noi rispondiamo che i conti non tornano, ma noi studenti si.
Studenti e studentesse della Sapienza in Mobilitazione
http://www.retedellaconoscenza.it/
.
Nessun commento:
Posta un commento
Aiutiamoci e Facciamo Rete, per contatto ...
postmaster(at)mundimago.org