REALIZZARE UN GOVERNO DEI LAVORATORI PER LIBERARCI DALLA DITTATURA DI INDUSTRIALI E BANCHIERI
FARE CARTA STRACCIA DELLA LETTERA A BRUXELLES
CONTRAPPORRE AL PROGRAMMA DELLA BCE UN PROGRAMMA ANTICAPITALISTA OPERAIO E POPOLARE
LICENZIARE BERLUSCONI E TUTTI I CORTIGIANI DI BANCHE E IMPRESE
REALIZZARE UN GOVERNO DEI LAVORATORI PER LIBERARCI DALLA DITTATURA DI INDUSTRIALI E BANCHIERI
Fonte
http://www.pclavoratori.it/files/index.php?c3%3Ao2460
Evasione e malaffare, quanti soldi mi costi
Una domanda che mi facevo questa mattina svegliandomi è: al signor Tremonti è mai passato per la mente che esistono altre categorie da tassare, oltre ovviamente a quelle meno abbienti che martella sistematicamente ad ogni manovra? Cercate di riprendere la concentrazione e smettete di chiedervi perchè la mattina svegliandomi penso a Tremonti, che effettivamente non è il miglior modo per inaugurare una giornata. Ebbene si signori miei, oggi vi presento una categoria molto importante: quella dei furbi.
Questa categoria la conoscete senz’altro, la si può incontrare in ogni angolo di questo paese. E’ la categoria del lavoro nero, dell’evasione, della corruzione, della criminalità organizzata, del malaffare in genere. E’ la categoria di chi si arricchisce alle spalle del paese, illegalmente.
Evasione e malaffare, quanti soldi mi costi: le cifre.
Ma quanto ci costa questa “categoria”? Stando ai dati ufficiali dell’Istat, tantissimo. Troppo.
Partiamo dall’evasione fiscale: in Italia si raggiunge la cifra record di 120 miliardi di euro annui.
Proseguiamo con un’altra voragine spaventosa: quella della corruzione. Parliamo di oltre 60 miliardi di euro annui.
Il lavoro nero, genera mancate entrate per 52 miliardi di euro annui, a cui vanno aggiunti i casi di infortuni e morte sul lavoro: altri 43 miliardi di euro all’anno.
Un’altra piaga sociale fortissima è quella della contraffazione, che genera perdite per circa 20 miliardi di euro all’anno.
Un discorso a parte meriterebbero i crac finanziari che ci fanno bruciare 55 miliardi di euro all’anno.
Riciclaggio e paradisi fiscali, un’altra grande specialità italiana da circa 150 miliardi di euro annui.
Criminalità organizzate? “Fatturano” 135 miliardi di euro all’anno.
L’abusivismo ci costa 20 miliardi di auro all’anno, senza contare i danni ambientali. Totale? 655 miliardi di euro all’anno. Una voragine colossale. Basti pensare che l’80% delle nazioni di questo mondo ha un fatturato più basso.
Evasione e malaffare, quanti soldi mi costi: istruzioni per l’uso.
La prima domanda che probabilmente molti si pongono è: come fare a recuperare almeno in parte questi soldi? La risposta che mi viene spontaneamente è: fare l’opposto di quello che stiamo facendo. Esempi pratici?
Berlusconi un decennio fa ha sostanzialmente depenalizzato il falso in bilancio (in realtà rimane un reato, ma di fatto le sanzioni sono drasticamente ridotte). Questo non è un buon modo per combattere l’evasione fiscale. Basterebbe dunque fare un piccolo passo indietro da questo punto di vista per migliorare sensibilmente la situazione.
Per controllare meglio i flussi di denaro e combattere – tra le altre cose – il riciclaggio, il governo Prodi aveva imposto la tracciabilità obbligatoria per tutte le transazioni superiori ai 500 euro. Legge prontamente smontata dal successivo governo Berlusconi. Avendo svolto per oltre due anni diversi corsi antiriciclaggio, posso dire con assoluta certezza che la tracciabilità dei flussi di denaro è fondamentale per combattere questo settore in continua espansione soprattutto al nord.
Ridurre il giro d’affari della criminalità organizzata è più semplice di quanto si possa pensare: una fetta importantissima dell’economia di queste organizzazioni si basa sugli appalti pubblici che personalità di spicco dello stato vendono quotidianamente in cambio di soldi, svolgendo dunque attività di corruzione. In sostanza, se lo stato smettesse di vendere appalti alla mafia, in un colpo solo si risolverebbe una parte importante dei problemi della corruzione e della criminilaità organizzata. Due piccioni con una fava. Sulla corruzione inoltre era stato aperto un ente che aveva lo scopo di monitorare ed indagare, ma è stato chiuso dopo un paio di anni. Motivo? costava troppo. Lo stesso vale per la contraffazione. Lo scorso decennio è stato aperto e poi subito chiuso un istituto che vigilava su questa problematica. Sempre per abbattere i costi.
Se mi si concede una battuta, sarei ben felice di rinuncaire ai servizi di Renato Brunetta, Bossi (junior e senior) e di un paio di dozzine di altri individui simili e utilizzare i capitali risparmiati per mantenere aperti questi enti di controllo.
Tornando seri, 655 miliardi di euro sono una cifra astronomica e sarebbe opportuno iniziare a recuperarli, dato che si tratta di soldi nostri. Immaginiamo di riuscire a recuperare annualmente anche solo il 10%, ovvero solo una piccola fetta di questa enorme torta. L’erario avrebbe a disposizione 65,5 miliardi di euro in più in questo modo. Inutile dire che non servirebbe più fare alcuna finanziaria.
Adesso che vi ho spiegato chi sono i “furbi” in Italia e quanto ci costano, non mi resta che andarlo a spiegare a Tremonti e il gioco è fatto.
di Alex Goldstein
http://www.nostrisoldi.it/2011/08/20/evasione-e-malaffare-quanti-soldi-mi-costi/
.
Nessun commento:
Posta un commento
Aiutiamoci e Facciamo Rete, per contatto ...
postmaster(at)mundimago.org