La sindrome di Peter Pan è quella situazione psicologica in cui si trova una persona che si rifiuta, o è
incapace di crescere, di diventare adulta e di assumersi delle responsabilità. La sindrome è una
condizione psicologica patologica in cui un soggetto rifiuta di operare nel mondo "degli adulti" in quanto lo ritiene ostile e si rifugia in comportamenti
ed in regole comportamentali tipiche della fanciullezza.
Trae il nome dal personaggio principale del romanzo (e testo teatrale) "Peter Pan, o il ragazzo che non voleva crescere" scritto da James Matthew Barrie nel 1904.
La paura è un sentimento primario, comune sia al genere umano sia al genere animale.
Gradi della paura
Bambina impaurita.
La paura ha differenti gradi di intensità a seconda del soggetto: persone che vivono intensi stati di
paura hanno sovente atteggiamenti irrazionali. La paura, come l'ira, è una risposta al dolore o alla sua
percezione: nella paura l'eccitazione si ritira (nella nuca), mentre nella rabbia si dirige verso la fonte del dolore, sia questo reale o immateriale. Se un individuo impaurito è costretto ad attaccare l'ira prende il sopravvento e la paura svanisce. In tal senso alcuni atteggiamenti derivanti dagli stati di paura possono essere considerati pericolosi, quando si tramutano in rabbia. La paura può essere descritta con termini differenti a seconda del suo grado di intensità:
Timore
Il timore è la forma meno intensa della paura e si determina quando una situazione promette piacere
ma, al tempo stesso, anche dolore: c'è la percezione della possibilità di perdere il piacere, ma ci si
muove ancora verso di esso.
Ansia
Lo stesso argomento in dettaglio: Ansia.
In questo caso la minaccia del dolore e quella del piacere si equivalgono generando una situazione di
conflitto nell'attesa di qualche indizio capace di far pendere la bilancia da una parte o dall'altra.
Paura
La paura emerge quando il contesto è dominato dalla minaccia del dolore o dalla sua percezione: in
questo caso si è pervasi dal desiderio di scappare o comunque di allontanarsi dalla fonte di dolore, sia questa reale o immaginaria, di ogni tipo o forma essa sia.
Panico
Nel momento in cui la paura diviene travolgente, si determina il panico. L'impulso è sempre quello di scappare ma è talmente forte che si decide di allontanarsi dalla (probabile) fonte del dolore correndo via alla cieca. La situazione di panico è correlata alla claustrofobia.
Terrore
Il terrore è la forma estrema della paura, di intensità ancora maggiore al panico, dove l'impulso a
scappare è talmente elevato da ricercare una soluzione immediata: in questo caso l'individuo sceglie di ritirarsi dentro se stesso. Il terrore è una vera propria fuga verso l'interno, la muscolatura si paralizza nel tentativo di ridurre la sensibilità dell'organismo durante l'agonia (immaginata o reale).
Orrore
Per orrore si intende un sentimento di forte paura e ribrezzo destato da ciò che appare crudele e
ripugnante in senso fisico o morale. Per estensione, orrore può indicare un fatto, un oggetto o una
situazione che desta tale sentimento.
Reazioni
La paura è un'emozione dominata dall'istinto (cioè dall'impulso) che ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una suffragata situazione di pericolo; irrompe ogni qualvolta si presenti un possibile cimento per la propria incolumità, e di solito accompagna ed è accompagnata da un'accelerazione del battito cardiaco e delle principali funzioni fisiologiche difensive.
Principali controffensive alla paura possono essere:
intensificazione delle funzioni fisiche e cognitive teoretiche con relativo innalzamento del livello di
accortezza
difficoltà di applicazione intellettiva
fuga
protezione istintiva del proprio corpo (cuore, viso, organi genitali)
ricerca di aiuto (sia articolato, sia racchiuso)
calo della temperatura corporea
sudorazione
aumento adrenalinico
aumento dell'ansia
La paura è talvolta causa di alcuni fenomeni di modifica comportamentale permanenti, identificati come sindromi ansiose: ciò accade quando la paura non è più scatenata dalla percezione di un reale pericolo, bensì dal timore che si possano verificare situazioni, apparentemente normalissime, ma che sono vissute dal soggetto con profondo disagio. In questo senso, la paura perde la sua funzione primaria, legata alla naturale conservazione della specie, e diventa invece l'espressione di uno stato mentale.La paura di oggetti o contesti può essere appresa; negli animali questo effetto è stato studiato e prende il nome di paura condizionata, che dipende dai circuiti emozionali del cervello.
Questo tipo di Sindrome è spesso usata nella Politica Italiana
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