Almeno 38 i giornalisti e operatori dei media uccisi già in questi primi mesi del 2018.
Nel 2017 erano stati 65.
Lo scorso anno, la maglia nera del Paese più pericoloso è andata alla Siria, con 12 giornalisti uccisi recensiti, davanti al Messico (11), l’Afghanistan (9), l’Iraq (8) e le Filippine (4).
I numeri della libertà di stampa nel mondo
Giornata della libertà di stampa. Reporters sans frontières (Rsf) ha pubblicato la sua classifica mondiale della libertà di stampa per il 2018. L’Italia guadagna sei posti ed è in 46esima posizione.Il documento del 25 aprile scorso testimonia “l’accrescimento dell’odio verso i giornalisti. L’ostilità nei confronti dei media, incoraggiata dai politici e dalla volontà dei regimi autoritari di esportare la loro visione del giornalismo, minaccia le democrazie”.Norvegia e Corea del Nord mantengono la prima e l’ultima posizione in classifica. L’Italia sale di sei punti rispetto all’anno precedente e si piazza al 46esimo posto, dietro agli Stati Uniti di Trump che perdono due posizioni.
Scrive ancora Rsf: “In alcuni paesi, il confine tra brutalità verbale e violenza fisica è sempre più sottile”.Nelle Filippine (133esimo posto, -6 posizioni), il presidente Rodrigo Duterte, facile a insulti e minacce, ha avvisato i media: “Solo perché sei un giornalista, non significa che tu sia esente dall’essere assassinato”.
Nel ultimo bilancio di Rsf si contavano 326 giornalisti in carcere, 54 in ostaggio da qualche parte del mondo, 2 scomparsi e 65 morti ammazzati. Di questi ultimi, 39 sono stati presi intenzionalmente di mira perché le loro indagini disturbavano interessi di lobbies economiche o di gruppi politici o portavano alla luce affari e connivenze con le mafie.Se nel 2017 la Siria rimane, come negli ultimi sei anni, il Paese più mortale al mondo con 12 giornalisti uccisi, uno dei posti dove scrivere sembra sempre più difficile è il Messico. Qui ogni 26,7 ore viene aggredito un giornalista.
Le prime cifre del 2018
38 giornalisti uccisi e 176 imprigionati
Tra i giornalisti uccisi di recente ricordiamo Daphne Caruana Galizia, saltata in aria il 16 ottobre 2017 con la sua auto a Malta, Ján Kuciak, assassinato il 22 febbraio assieme alla fidanzata Martina Kušnírová nella sua abitazione di Veľká Mača in Slovacchia e i 9 giornalisti morti nel duplice attentato di Kabul dei giorni scorsi.
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