Se da un lato il ricalcolo contributivo rischia di tagliare gli assegni pensionistici del futuro, l’effetto di una ‘dual tax', ovvero il combinato disposto fra il ricalcolo stesso e l’introduzione della flat tax, può addirittura arrivare a neutralizzare il nobile intento governativo di tagliare le cosiddette pensioni d’oro, cioè quelle dei contribuenti da 5mila euro netti mensili in su non integralmente coperte dai contributi previdenziali effettivamente versati.
Al ricalcolo contributivo, che abbassa la pensione lorda, va come detto associato l’intento leghista di introdurre la flat tax, l’aliquota unica che abbassa le tasse dei redditi più alti. Secondo il principio, ribadito da Salvini in persona, per cui “è giusto che chi guadagna di più, paghi meno tasse”.
Il problema è che, pagando meno tasse,
potrebbe finire per recuperare
ciò che gli verrà tagliato alla pensione d’oro.
Il Sole 24 Ore ha calcolato gli effetti di questa Flat Tax, evidenziando come per chi oggi riceve un netto mensile da 5.665 euro, partendo dunque da un lordo di 9mila, l’ombrello aperto dalla Dual Tax vale qualche decimale meno, ed è in grado di neutralizzare un taglio del 24,6%, mentre salendo a 9.075 euro netti (15mila lordi) la “tutela” cresce fino ad ammortizzare un taglio del 27,4 per cento. Questa scala degli effetti dipende dalla gerarchia dei benefici della Flat Tax,
che aumentano di valore al crescere del reddito
anche se a questi livelli la riforma non prevede la deduzione
da 3mila euro e applica l’aliquota del 20%.
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