Ultime dalla Rai, un tempo “servizio pubblico radiotelevisivo”.
Martedì sera dovrebbe andare in onda la prima puntata di “Ballarò”, come ampiamente annunciato dagli spot su Rai3 e dai palinsesti pubblicati su tutta la stampa specializzata e non (Giovanni Floris sarà ospite LUNEDI' sera di “Glob”, chez Bertolino, per lanciare la trasmissione). Invece pare che il direttore generale Mauro Masi abbia proposto, o chiesto, o imposto di rinviare il programma a giovedì sera. Martedì sera, infatti, andrà in onda uno speciale di “Porta a Porta” in prima serata sulla consegna delle prima case ai terremotati dell’Aquila a opera del Caro Leader Silvio Berlusconi. Si dirà: e non ne poteva parlare Giovanni Floris nella sua trasmissione? Certo che poteva. Anzi, era scontato che lo facesse, avendo i suoi inviati nelle zone terremotate d’Abruzzo. Ma evidentemente non garantiva la necessaria dose di servilismo e di enfasi richiesta per l’occasione, destinata a passare alla Storia dell’Umanità come nemmeno la bonifica delle paludi pontine e la battaglia del grano. La celebrazione dell’Evento deve andare in onda senz’alcuna concorrenza né “controprogrammazione” sulle altre reti Rai (Mediaset, probabilmente, manderà in onda marce militari per tutta la durata di Porta a Porta). Una celebrazione autogestita dal presidente del Consiglio e dal suo maggiordomo preferito. Questo dicono i boatos di Viale Mazzini in un’ordinaria domenica di metà settembre. Vedremo nelle prossime ore se la notizia sarà confermata. E, soprattutto, come reagirà – se reagirà – il cosiddetto “presidente di garanzia” Paolo Garimberti.
redazione de Il Fatto Quotidiano
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Comunicato FNSI su decisione rinvio Ballarò
Il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Roberto Natale,
comunica:
Il vertice Rai sembra aver smarrito il senso della dignità del servizio pubblico. La decisione della Direzione Generale di spostare “Ballarò” perché nulla infastidisca, nella prima serata di martedì, il “Porta a Porta” speciale dedicato alla riconsegna delle prime case ai terremotati abruzzesi, ha il carattere della propaganda più smaccata, con il servizio pubblico piegato al ruolo di megafono governativo. E’ la stessa Rai che si inventa motivazioni pretestuose per non mandare in onda i trailers di “Videocracy”, che lascia privi di copertura legale gli autori delle inchieste di “Report”, che fa sabotaggio burocratico di “Annozero”. Di una sola cosa bisogna ringraziare il vertice Rai: con queste ripetute azioni di censura sta facendo uno spot dietro l’altro a favore della manifestazione che la Fnsi ha convocato per sabato 19 settembre a piazza del Popolo. E’ sempre più chiaro che ad essere colpito non è soltanto il nostro dovere di giornalisti di raccontare le cose, ma il diritto di un intero Paese a conoscere, a non essere travolto da rutilanti campagne mediatiche. La piazza piena sarà la migliore risposta a questo zelo servile.
Roma, 13 settembre 2009
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