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venerdì 17 agosto 2012

Pussy Riot contro Putin


Pussy Riot Punk Prayer Anti Putin FREE
Riot figa è una russa femminista punk-rock collettivo musicale che mette in scena politicamente provocatori estemporanee esibizioni a Mosca sulla vita politico della Russia.

 Nel mese di marzo 2012, nel corso di un improvvisato e non autorizzato delle prestazioni a Mosca, Cattedrale di Cristo Salvatore , tre donne del gruppo sono stati arrestati con l'accusa di " teppismo ". Il loro processo è iniziato alla fine di luglio. I membri della band ha guadagnato la simpatia, sia in Russia che a livello internazionale, a causa delle accuse di duro trattamento durante la detenzione e il rischio di una possibile a sette anni di carcere, e sono stato anche criticato in Russia per offendere i sentimenti delle persone religiose.Alexei Nikiforov, un procuratore federale, chiesto carcere per il trio perché "abusato Dio".

 Avvocati Riot figa ha detto che le circostanze del caso di specie hanno ravvivato dell'era sovietica tradizione del processo farsa .  Il 17 agosto 2012, i tre membri sono stati condannati per teppismo motivato da odio religioso e condannato a due anni di carcere ciascuno per la protesta anti-Putin.
 La Chiesa ortodossa russa ha chiesto alle autorità di mostrare pietà per le donne condannate "a Spero che permetterebbe di evitare la ripetizione di azioni blasfeme in futuro ", . allo stesso tempo la chiesa ha detto che non mette in discussione la correttezza della decisione del tribunale

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MOSCA  - Il trio punk della Pussy Riot è stato giudicato colpevole di teppismo motivato da odio religioso. La condanna per le tre cantanti è a due anni di carcere.
Le tre musiciste punk - Nadejda Tolokonnikova, 22 anni; Ekaterina Samutsevic, 30 anni; Maria Alekhina, 24 anni - resteranno in carcere per circa un anno e mezzo, data che la pena di due anni viene calcolata dal momento dell'arresto, all'inizio di marzo. A febbraio le tre ragazze avevano cantato una preghiera punk nella cattedrale del Cristo Salvatore, chiedendo alla vergine Maria di "cacciare via" l'allora premier Vladimir Putin, diventato di nuovo presidente della Russia poche settimane dopo. La giudice Sirova ha negato che la sentenza di colpevolezza sia un'"azione politica". "In chiesa - ha detto - sono risuonate solo offese alla Chiesa ortodossa". Quella della band è stata una "provocazione" alla chiesa e ai fedeli, ha aggiunto il magistrato leggendo il verdetto in Aula.
L'avvocato delle tre musiciste russe ha annunciato che farà appello contro la sentenza e di essere pronto ad un ricorso, se sarà necessario, dinnanzi alla Corte Europa dei diritti umani a Strasburgo. Fuori dal tribunale, dove centinaia di persone protestavano contro la sentenza, il legale, Mark Feigin, ha parlato di "verdetto previsto" giudicando che si tratta di "una decisione esclusiva di Putin". Feigin ha definito la giustizia russa "strumento di violenza e di repressione", aggiungendo che a Mosca "il potere è sordo". Il legale ha infine espresso timori per le condizioni di detenzione delle tre, pur ignorando al momento dove sconteranno la pena.

Calca di giornalisti di tutto il mondo davanti al tribunale Khamovniki, a Mosca. Lo ha constatato la cronista dell'ANSA sul posto. Blindata la zona intorno al tribunale con una decina di cellulari della polizia e uomini della forza antisommossa; fuori dalla transenne, sostenitori del gruppo, tra cui il blogger anti-Putin Alexei Navalni, ma anche detrattori, tra i quali alcuni militanti del partito liberal-democratico (LDPR) che recano cartelli con la scritta 'Giu' le mani dalla chiesa ortodossà. Rafforzate le misure di sicurezza in tutta la città dove stamani si sono già verificate piccole azioni di protesta con alcuni attivisti sostenitori del gruppo che hanno infilato passamontagna colorati, simbolo della band, sul capo dei monumenti ad alcune glorie russe come il poeta Puskin. 

"Gli daranno una condanna vera, senza condizionale". Questa la previsione di un rabbuiato Marc Feigin, avvocato del trio Pussy Riot, al suo ingresso al tribunale Khamovniki, a Mosca, dove a breve sarà pronunciata la sentenza contro la banda rock autrice di una scandalosa "preghiera punk" che potrebbe costare alle tre cantanti fino a 3 anni di galera.
CHIESA ORTODOSSA CHIEDE CLEMENZA - La Chiesa ortodossa russa ha chiesto "clemenza" per le Pussy Riot, condannate per aver cantato una "preghiera punk" anti-Putin nella cattedrale del Cristo Salvatore a Mosca. "Senza mettere in dubbio la legittimità della decisione della giustizia, chiediamo alle autorità dello Stato di dar prova di clemenza verso le condannate, nella speranza che rinuncino a ripetere questo genere di sacrilegio", riferisce un comunicato dell'Alto consiglio della Chiesa ortodossa.
ASHTON, SENTENZA SPROPORZIONATA - La sentenza di condanna contro le Pussy Riot a Mosca è "sproporzionata", pone "seri dubbi sul rispetto degli obblighi internazionali della Russia di processi corretti, trasparenti e independenti" ed è "contraria agli obblighi internazionali della Russia per il rispetto della libertà di espressione". Lo ha dichiarato Catherine Ashton, responsabile per la politica estera europea affermandosi "profondamente delusa" per la condanna e aspettandosi "la revisione" della sentenza.
PER USA CONDANNA ECCESSIVA - L'ambasciata statunitense in Russia ha giudicato eccessiva la condanna a due anni di carcere. "La sentenza odierna nel caso Pussy Riot sembra sproporzionata rispetto alle azioni", si legge su un messaggio twitter in russo dell'ambasciata.

CORTEI DEI FAN IN TUTTO IL MONDO - I sostenitori della band di tutto il mondo hanno in programma una serie di manifestazioni in 30 città, da Parigi a Varsavia. Lo riferisce la Radio Echo di Mosca. Il coordinamento è avvenuto in via spontanea via Facebook e sul sito web freepussyriot.org. A Mosca i fan si riuniranno davanti al tribunale di Khamovniki. Attesi volti noti dell'opposizione e politici, sicurezza rafforzata in città per timore di disordini e proteste. A San Pietroburgo, i supporter del gruppo si ritroveranno in un'azione concordata con le autorità cittadine: niente bandiere partitiche, solo lo slogan "per un processo equo". Iniziative previste anche in altre città russe da Perm a Rostov. Dall'altra parte dell'oceano, a New York si svolgeranno cinque cortei a favore della band, che sfioreranno chiese ortodosse e consolato russo per poi convogliare a Times Square dove celebri attori, scrittori e musicisti leggeranno brani tratti dalle ultime parole delle imputate. A Londra scende in campo il teatro della Royal Court; a Vilnius, in Lituania, verrà innalzato un cellulare della polizia gonfiabile da cui si libreranno via capsule piccole mongolfiere a forma di passamontagna; a Praga un festival musicale sarà dedicato alle Pussy Riot. E stamani, a Mosca, un ignoto giovane ha tentato un blitz nella stazione di metropolitana Bielorusskaia: voleva infilare un passamontagna sulla testa delle statue in bronzo dei partigiani che adornano la fermata. Ieri sera, picchetto solitario sulla Neva davanti alla moschea: "Maometto - ferma Putin".

NADIA DAL CARCERE, COMUNQUE E' VITTORIA - "Qualunque sia il verdetto, noi e voi stiamo vincendo. Perché abbiamo imparato ad essere arrabbiati e a dirlo politicamente". Parola di Nadia Tolokonnikova, 22 anni, considerata mente e "sex symbol" delle Pussy Riot, nel giorno della sentenza contro la band punk oggi a Mosca che potrebbe assegnarle 3 anni di galera. In un lettera dal carcere per ringraziare i suoi sostenitori - la sesta da lei firmata, diffusa dagli avvocati della difesa e pubblicata nell'originale manoscritto sul sito della radio Eco di Mosca - la Tolokonnikova, in detenzione preventiva dal 15 marzo, esprime sorpresa per la mobilitazione mondiale a sostegno del suo gruppo: "Trovo ancora difficile credere che tutto questo non è un sogno". E la spiega così: "la nostra detenzione è un segno chiaro e distinto che la libertà è stata sottratta a tutto il paese". A suo avviso, la Russia soffre di un "male politico": la minaccia è "la distruzione della libertà e delle forze di emancipazione del paese". Poi si richiama al femminismo professato dalla band: "Il privato - è politico. E il nostro caso ha dimostrato come i problemi particolari di tre persone accusate di condotta disordinata, possano dare vita ad un movimento politico. Un caso particolare di repressione e persecuzione su chi ha osato prendere la parola in un paese autoritario, ha fomentato il mondo: attivisti, punk, pop star e membri di governi, comici e ambientalisti, femministe e maschilisti, teologi islamici e cristiani, pregano per le Pussy Riot". Infine un riferimento alla filosofia studiata all'università da Nadia: "Kant avrebbe detto che non vede altre ragioni di questo miracolo, se non i principi morali dell'umanità. Grazie per il miracolo". Nel processo iniziato il 30 luglio, la difesa vuole la piena assoluzione e ha promesso di presentare ricorso contro qualsiasi condanna.
sito del gruppo

http://freepussyriot.org/

Belgrade : http://www.facebook.com/events/353321734744751/

 http://pussy-riot.livejournal.com/

Sentenza Pussy Riot: il commento di Amnesty International

La sentenza emessa il 17 agosto da un tribunale di Mosca, che ha condannato a due anni di carcere tre componenti del gruppo punk Pussy Riot, colpevoli di "teppismo per motivi di odio religioso", è secondo Amnesty International un duro colpo alla libertà d'espressione in Russia.

A febbraio, Maria Alekhina, Ekaterina Samutsevich e Nadezhda Tolokonnikova avevano intonato un brano di protesta all'interno della principale chiesa ortodossa di Mosca.

Amnesty International ritiene che il procedimento sia stato motivato politicamente e che le tre Pussy Riot siano state ingiustamente processate per quella che è stata una legittima, per quanto potenzialmente offensiva, azione di protesta.

L'organizzazione per i diritti umani considera Maria Alekhina, Ekaterina Samutsevich e Nadezhda Tolokonnikova prigioniere di coscienza e chiede alle autorità russe di rilasciarle immediatamente e senza condizioni

"In risposta all'ondata di proteste che hanno accompagnato le recenti elezioni parlamentari e presidenziali, le autorità russe hanno introdotto varie misure che limitano la libertà d'espressione e di riunione. Il processo alle Pussy Riot è un ulteriore tentativo del Cremlino di scoraggiare e delegittimare il dissenso. Un tentativo che è destinato al fallimento" - ha dichiarato John Dalhuisen, direttore del Programma e Asia centrale di Amnesty International.

FINE DEL COMUNICATO                                                              Roma, 17 agosto 2012


Per approfondimenti e interviste: 
Amnesty International Italia - Ufficio stampa 
Cell. 348 6974361
http://www.amnesty.it/sentenza-Pussy-Riot

leggi anche,,,

Krokodil: droga killer che squarcia la pelle




Il mercato della droga, in Russia, ha tirato fuori dal cilindro un'altra creazione letale.
http://cipiri.blogspot.it/2012/08/krokodil-droga-killer-che-squarcia-la.html
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