Le trame sull'uccisione di Anna Politkovskaja
La Corte suprema russa ha ordinato un nuovo processo sull’assassinio di Anna Politkovskaja [uccisa il 7 ottobre del 2006], dopo aver respinto la sentenza che aveva mandato assolti i presunti killer della giornalista. Ma non sembra essere una buona notizia. In una intervista all’Osservatorio sul Caucaso [ripreso il 16 giugno dal sito lsdi.it], la giornalista cecena in esilio, Majnat Abdulaeva, parla del processo Politkovskaja dicendo: «È stato un bene che non li abbiano condannati, che non siano diventati dei capri espiatori solo perché si potesse dire all’occidente “Ecco, abbiamo preso i colpevoli!” Sono assolutamente sicura che sotto l’attuale potere della Federazione Russa non sapremo mai i nomi del mandante e dell’esecutore, non verranno mai chiamati alla sbarra a rispondere. Al momento non è opportuno, non è vantaggioso per le autorità russe, far sapere chi è il mandante dell’omicidio, e finché ci sarà al potere l’attuale regime, la verità sull’omicidio di Anna Politkovskaja sarà tenuta nascosta. Fra venti, forse trenta anni, sapremo chi l’ha ordinato, perché e a chi è stato fatto un regalo il giorno del compleanno di Putin. Ma non adesso…».
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