Crocifisso? Solo un simbolo della nostra tradizione. Come gli spaghetti.
da Renzo Butazzi
Mi sorprende che il ministro dell'istruzione , criticando la recente sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, non si sia accorta di aver degradato il significato che il crocifisso ha per i credenti a quello di una confezione di spaghetti. Maria Stella Gelmini, infatti, ha affermato che la sua presenza "in classe non significa adesione al cattolicesimo, ma è un simbolo della nostra tradizione". Proprio come potrebbe essere simbolo della nostra tradizione una confezione di spaghetti o un fiasco di vino.
Intendiamoci: personalmente troverei molto più rasserenante vedere appesi nelle aule di giustizia e in quelle scolastiche simboli meno crudeli della nostra tradizione - magari un mandolino (in omaggio alla nostra riconosciuta tradizione di "mandolinisti") o la riproduzione a colori di una pizza - piuttosto che la tragica immagine di un uomo fatto morire inchiodandolo vivo su una croce perché dava fastidio ai potenti. Caso mai potrebbe essere il simbolo di una tradizione che ammette la pena di morte, come potrebbe essere l'immagine di una sedia elettrica o di una forca
Mi sembra che il crocifisso, soprattutto a scuola, o non rappresenta niente per i ragazzi che lo guardano o deve fargli una certa paura. Fosse almeno l'immagine di San Giorgio che uccide il drago e libera la fanciulla, ma il crocifisso è l'immagine di un uomo sconfitto e suppliziato.
Mi parrebbe preferibile che la nostra tradizione avesse simboli più incoraggianti.
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