venerdì 20 novembre 2009
Sabato 21, le donne si riprendono la notte
Sabato 21, le donne si riprendono la notte
Sarah Di Nella
Sabato 21 a Roma ci sarà un corteo notturno contro la violenza di genere. Apre la settimana di mobilitazione sulla violenza maschile contro le donne.
Una ragazza che fa sport, parrucca bionda in testa, tuta da ginnastica di ordinanza e pesi in mano, inveisce: «Siete flaccide, un due tre». A farle da ombra, la sagoma di un militare. Di fronte alle facce sbigottite dei passanti che si fermano, spiega il suo personaggio: «Questa è una ragazza che fa footing, la mattina presto e la sera tardi, e ha paura. Ha l’esigenza di avere un militare appresso». Su un cartello troneggia una famosa frase del premier Berlusconi: «Un soldato per ogni bella ragazza». Sono una ventina le donne di movimenti e collettivi femministi, per il diritto all’abitare, lgbtq, studenteschi, arrivate in piazza dei Cinquecento per presentare Take back the night, la manifestazione notturna di sabato 21 novembre a Roma. Sotto la citazione del premier, hanno aggiunto: «Sicure che basti?».
Due manichini sorreggono uno striscione, attorno una galleria di personaggi: casalinghe armate di ferro da stiro, una studentessa serba con il velo in testa e il computer in mano intenta a leggere un libro. Spiega che lei vorrebbe studiare da sola, ma non c’è modo di cacciare via il militare che ha alle spalle. «Meglio sola che male accompagnata», recita il suo cartello. Un anziano signore si avvicina, legge uno striscione sul quale c’è scritto «Solidarietà a Horus, contro ogni sgombero». E chiede: «E chi è sto Horus?».
Dal megafono si ricorda che «la violenza contro le donne avviene in famiglia ed è spesso opera dei partner. Lo stupratore non è un clandestino, è chi ci sta vicino». I dati parlano chiaro. Secondo un rapporto dell’Istat, solo nel 24,8 per cento dei casi l’aggressore è uno sconosciuto. E tra i 16 e i 50 anni, la prima causa di morte tra le donne non è né la malattia né gli incidenti stradali, ma la violenza. Basta ricordare che un omicidio su quattro avviene in casa. A questo va aggiunto anche che il 39 per cento delle donne hanno subito violenza psicologica dal proprio partner. L’appello ricorda infatti come «nell’immaginario comune, la notte è sempre stata associata all’insicurezza, alla violenza, alla paura e all’idea del pericolo fuori casa. Ma noi non ci caschiamo». «Siamo pronte – spiegano le organizzatrici – a uscire nelle strade a ridosso del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, per ribadire che non sono telecamere ed emarginazione, detenzione ed espulsione dei migranti e delle migranti a darci sicurezza, ma la nostra libertà e autodeterminazione dentro e fuori casa».
Due poliziotti si avvicinano per chiedere cosa sta succedendo. «E’ un volantinaggio creativo», gli viene risposto. «Sembra pacifico», convengono i due. «Noi la gente non la picchiamo», conferma la «sportiva». I due si allontanano.
Nella piccola folla, c’è anche Leila Daianis, presidentessa dell’associazione di persone transessuali Libellula. Insieme a Fernanda Guess farà una performance in piazza dell’Immacolata, a San Lorenzo. «Durante la manifestazione – spiega Leila Daianis – ci saranno tappe in diverse piazze tematiche, con performance artistiche e musicali. Noi ci saremo per denunciare la violenza fisica, psicologica e morale che subiscono le donne transessuali. È in atto in Italia un vero e proprio accanimento politico e mediatico contro le persone transessuali. I media ci descrivono sistematicamente seguendo lo stereotipo che ci vuole tutte prostitute e criminali. Noi lottiamo a livello informativo e culturale per capovolgere questo stereotipo che ci sta decisamente stretto. Lo facciamo attraverso il teatro, la letteratura, la poesia. Perché al movimento transgender serve più consapevolezza sull’uso del linguaggio. Ma stiamo anche lavorando su progetti di servizi alle persone transessuali».
Alla manifestazione che apre la settimana di mobilitazione contro la violenza maschile sulle donne, parteciperanno anche le artiste Giulia Anania, Eli Natali, Bianca Giovannini, Banda Jorona e Honeybird, con mini-live. L’appuntamento per «riprendersi la notte» è sabato 21 novembre alle 18,30 in piazza Vittorio a Roma. Il corteo, che passerà anche per la stazione Termini, si concluderà in piazzale del Verano.
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