Roma. Blitz a palazzo Grazioli contro la legge Carfagna
«Vergogna! Vergogna! No alla legge Carfagna». Blitz di un gruppo di studentesse e precarie in via del Plebiscito. Più di una cinquantina di ragazze con ombrello rosso in mano hanno improvvisato un sit-in davanti all’ingresso principale di palazzo Grazioli, residenza-ufficio di Silvio Berlusconi. Protestano contro il governo e chiedono il ritiro della proposta di legge Carfagna che «vuole apparentemente essere un intervento punitivo contro lo sfruttamento della prostituzione ma in realtà, invece che punire gli sfruttatori, colpisce solo le prostitute di strada e i loro clienti con l’arresto, additandole tra i nemici pubblici numero uno». Le manifestanti hanno esposto uno striscione rosso con la scritta «Non c’è casa più chiusa di questa».
Le dimostranti sono riuscite ad arrivare proprio sotto il portone. Subito sono intervenute le forze dell’ordine a presidiare l’ingresso. Quando un funzionario della polizia le ha invitate ad allontanarsi ci sono stati momenti di tensione.
Le studentesse e precarie in solidarietà con le sex workers, si legge in un volantino distribuito ai giornalisti, se la prendono anche con la Commissione salute del senato che ha votato un documento che «pone il veto alla commercializzazione della pillola abortiva, al centro del più ampio dibattito sulla libertà di scelta». Le manifestanti hanno anche chiesto «verità e giustizia» sul caso Brenda. Terminato il blitz sono state rafforzate le misure di sicurezza intorno alla presidenza del premier.
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