G20. ActionAid: Troppi condizionali, servono aiuti non parole
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«Se scegliessimo di intraprendere un cammino di riforme più ambizioso nel medio termine, potremmo ridurre sensibilmente gli squilibri globali», affermano i leader nella dichiarazione finale del Summit G20. «Troppi condizionali», dichiara in una nota Luca De Fraia, Vice segretario generale di ActionAid Italia. «La povertà è un imperativo presente. Sono più di un milione le persone che muoiono di fame nel mondo, persone che attendono aiuti concreti, non parole».
«Cala il sipario sul G20 canadese – continua la nota di Actionaid – senza che alcuna soluzione concreta a sostegno della fragile situazione economica mondiale sia stata intrapresa. L’unica proposta reale in gioco, sostenuta dai governi di Francia e Germania, era l’istituzione della Financial Transaction Act [FTT], un’imposta di entità irrisoria che avrebbe potuto contribuire a coprire i costi generati dalla crisi e rappresentare un freno alle attività speculative senza colpire l’economia reale. Tuttavia, a Toronto nulla di tutto ciò è divenuto realtà. Un passo indietro rispetto alle promesse fatte nel 2005», afferma De Fraia.
«Invece di ragionare su come e quando mettere in campo concretamente le risorse che, da anni, devono ancora essere impegnate, i leader hanno fatto una nuova, debole, promessa: 7 miliardi di dollari per la salute materna e infantile [Muskoka Initiative on Maternal, Newborn and Child Health]. Se i grandi del pianeta vogliono effettivamente garantire ‘una crescita globale vigorosa, sostenibile ed equilibrata’ come dichiarano nella relazione conclusiva del G20, impegnino delle risorse concrete. La Banca Mondiale ha affermato che basta un taglio dello 0,50 per cento nella crescita dei paesi in via di sviluppo per aumentare di 80 milioni il numero di persone che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno. Le parole non sfamano milioni di pance vuote e i tagli nemmeno»
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