LA MANIFESTAZIONE
In piazza a Roma, Parigi e Londra
la protesta di Fnsi e Popolo viola
La protesta: giovedì "presidi di libertà" in undici città italiane. Sit-in in anche all'estero. Testimonianze su inchieste-verità, dai casi Cucchi e Aldrovandi alla tragedia di Ustica
di MAURO FAVALE
ROMA - Undici piazze anti-bavaglio. In Italia ma anche all'estero. Non solo Roma, non solo piazza Navona. La mobilitazione contro il disegno di legge sulle intercettazioni sarà plurale. Elegge Roma come luogo principale ma avrà succursali partecipate anche altrove. Per il pomeriggio del primo luglio sono stati finora convocati "presidi per la libertà di stampa" a Milano, Torino, Padova, Bari, Palermo, Parma. Ma anche in provincia di Foggia, a Lucera, e di Ravenna, a Conselice. E, all'estero, ci saranno sit-in anche a Londra, davanti alla sede della Bbc, e Parigi, sulla scalinata dell'Operà Bastille. Flash mob, azioni corali costruite con sciarpe viola che diventeranno per l'occasione dei bavagli. Viola come il colore del popolo che organizza la mobilitazione. Insieme all'Arci, alla Cgil, e alle associazioni Articolo 21, "Agende rosse" e "Libertà è partecipazione" hanno tutti aderito all'appello lanciato dalla Federazione nazionale della stampa: "Un'iniziativa nel segno della Costituzione, per dar voce ai soggetti e ai temi che verrebbero oscurati se passasse una legge che colpisce il lavoro dei giornalisti e il diritto dei cittadini di conoscere le vicende del Paese". All'appello lanciato dal sindacato dei giornalisti hanno risposto redazioni di giornali, associazioni (la "Tavola della pace", "Libera cittadinanza"), e partiti, dal Pd alla Federazione della sinistra, da Sinistra ecologia e libertà all'Italia dei Valori. Proprio ieri Antonio Di Pietro ha ribadito la partecipazione del suo partito "a tutte le manifestazioni, a Roma e nel resto d'Italia, promosse contro il vergognoso ddl sulle intercettazioni e in difesa della democrazia". Per l'ex pm, "il ddl priva la magistratura di uno strumento fondamentale per le indagini, nega ai cittadini il diritto di avere giustizia e di essere informati, impone il bavaglio alla stampa e attenta persino alla libertà della rete".
A Roma il luogo eletto per la manifestazione è piazza Navona. Lì, giovedì pomeriggio, sul palco allestito per l'occasione saliranno giornalisti, costituzionalisti, attori, musicisti: da Tiziana Ferrario e Marialuisa Busi, giornaliste del Tg1, a Stefano Rodotà, da Andrea Camilleri e Dario Fo (che interverranno telefonicamente) a Carlo Lucarelli e Dacia Maraini. Poi in piazza porteranno le loro testimonianze anche tutte quelle persone che sono riuscite a trovare giustizia anche grazie al lavoro dei giornalisti: si parlerà delle morti di Federico Aldrovandi e di Stefano Cucchi, del G8 di Genova, del terremoto dell'Aquila, dei morti per l'amianto e della tragedia di Ustica.
Tra le altre manifestazioni sparse per l'Italia, acquista un valore simbolico quella di Conselice. Nel piccolo paese del ravennate, dalle 20 fino all'alba si discuterà, in spettacoli e performance, di intercettazioni attorno all'unico monumento eretto in Italia alla libertà di stampa: una vecchia "pedalina" utilizzata durante la seconda guerra mondiale dai partigiani per diffondere la stampa clandestina.
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