Pessima notizia per la democrazia italiana
La bocciatura dei quesiti referendari anti-Porcellum da parte della Corte Costituzionale rappresenta una pessima notizia per la democrazia italiana. Nessuno si illuda che i capipartito realizzino per via parlamentare una riforma elettorale limitatrice del loro strapotere sulle candidature e dunque sugli eletti. Solo la via della partecipazione popolare avrebbe potuto fornire la spinta necessaria. Ora comincerà il lavorio dei proporzionalisti. I governi futuri verranno designati in laboriose trattative di vertice, confiscando le prerogative del popolo sovrano. Un ulteriore passo indietro della nostra democrazia malata. Esultarà apertamente Calderoli, ma a ridere sotto i baffi saranno anche gli altri leader di strutture, i partiti, che non hanno mai adempiuto all’obbligo costituzionale (art. 49) del rispetto di regole democratiche al proprio interno.
http://www.gadlerner.it/2012/01/12/pessima-notizia-per-la-democrazia-italiana.html
DEFAULT DEMOCRATICO E REGIME.
Il referendum era, poteva essere, la scialuppa di salvataggio della nave della democrazia.
Quella nave democratica rischia di affondare e di consegnare agli insulti legittimi dei cittadini indignati il Parlamento, autore - nella sua maggioranza di ieri - del Porcellum e indisponibile - con la maggioranza di oggi - a procedere al cambiamento di quella legge vergogna.
La crisi democratica e la prospettiva di un regime viene aggravata da un Governo di tecnici senza legittimazione popolare che procede, come il predecessore Berlusconi, per decreto legge e con richiesta di voto di fiducia. Un voto di fiducia concesso da un Parlamento di nominati ricattati/comprati.
Si svela, oggi, in tutta la sua gravità la, ormai inaccettabile, coincidenza tra Ministri e poteri forti senza consenso.
I “poteri forti” sono certamente parte del Paese, sono parte dell'Italia. Come i “poteri deboli”, la classe operaia o la categoria dei geometri o dei medici. Muore la democrazia, però, quando i poteri forti o una qualunque parte del Paese si identifica, senza legittimazione democratica, nello stesso Governo. Muore la democrazia, anche quando il Governo è espressione soltanto della classe operaia o soltanto dei geometri o soltanto dei medici.
Non si invochi l'Europa, per favore. Il troppo è troppo.
E a nulla valgono, a questo punto, i sorrisi di galateo internazionale di Angela Merkel o di Davide Cameron.
Non più le scellerate speculazioni finanziarie sono oggi il problema principale dell'Italia, ma il dramma italiano è il Default democratico che rischia di salvare caste e speculazioni e trasformare l'Italia in un Paese forse ancora in Euro e in Europa, ma privo di democrazia e di credibili istituzioni rappresentative.
Leoluca Orlando
Il referendum era, poteva essere, la scialuppa di salvataggio della nave della democrazia.
Quella nave democratica rischia di affondare e di consegnare agli insulti legittimi dei cittadini indignati il Parlamento, autore - nella sua maggioranza di ieri - del Porcellum e indisponibile - con la maggioranza di oggi - a procedere al cambiamento di quella legge vergogna.
La crisi democratica e la prospettiva di un regime viene aggravata da un Governo di tecnici senza legittimazione popolare che procede, come il predecessore Berlusconi, per decreto legge e con richiesta di voto di fiducia. Un voto di fiducia concesso da un Parlamento di nominati ricattati/comprati.
Si svela, oggi, in tutta la sua gravità la, ormai inaccettabile, coincidenza tra Ministri e poteri forti senza consenso.
I “poteri forti” sono certamente parte del Paese, sono parte dell'Italia. Come i “poteri deboli”, la classe operaia o la categoria dei geometri o dei medici. Muore la democrazia, però, quando i poteri forti o una qualunque parte del Paese si identifica, senza legittimazione democratica, nello stesso Governo. Muore la democrazia, anche quando il Governo è espressione soltanto della classe operaia o soltanto dei geometri o soltanto dei medici.
Non si invochi l'Europa, per favore. Il troppo è troppo.
E a nulla valgono, a questo punto, i sorrisi di galateo internazionale di Angela Merkel o di Davide Cameron.
Non più le scellerate speculazioni finanziarie sono oggi il problema principale dell'Italia, ma il dramma italiano è il Default democratico che rischia di salvare caste e speculazioni e trasformare l'Italia in un Paese forse ancora in Euro e in Europa, ma privo di democrazia e di credibili istituzioni rappresentative.
Leoluca Orlando
LeggeElettorale
NO
alle elezioni con la legge-truffa elettorale porcellum, prima vogliamo
una nuova legge elettorale libera e democratica. E anche una legge sul
conflitto d'interessi ed una legge sui partiti. Contribuisci anche te a
formare una nuova legge elettorale libera e democratica partecipando a
questa domanda: https://www.facebook.com/
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