Un altro elemento che esula dalle cifre sulla povertà, ma traduce in numeri il concetto Istat di “deprivazione materiale”, è quello che deriva dalle risposte del campione alla domanda “È tollerabile nel vostro bilancio famigliare annuo una spesa straordinaria di 700 euro?”. Avete letto bene, proprio 700 euro in un anno, i danni di un incidente stradale o una malattia lieve, o una cartella di Equitalia… O la cifra che nelle spese delle giunte regionali è spicciolame, mancia… Il 29% degli intervistati risponde di no, che con 700 euro l’anno in meno andrebbero sotto, affogherebbero. Stiamo parlando del 29% delle famiglie italiane, cioè circa 18 milioni di persone. Altre voci analizzate e testimoniate da Revelli sono le “passività bancarie” e le relative sofferenze, cresciute da un anno all’altro del 55%. Pensate al Sud e basta? Sbagliate. In Lombardia tali “sofferenze” sono cresciute in quattro anni del 150%. Prego leggere con calma i dati, rileggerli e sistemarli in un orizzonte mentale (e se volete emotivo…) adeguato. E gli sfratti per morosità? Nell’ultimo triennio siamo passati da 34 mila azioni esecutive a oltre 56 mila.
Ogni anno – esemplifica Revelli – una città come Cuneo si svuota completamente… E ci sarebbero diversi altri numeri, quelli ancora peggiori che dalla “povertà relativa” ci trasferiscono polverizzando gli eufemismi nell’alveo della povertà senza aggettivi… Avete letto fin qui? Sì? Ebbene, lo confesso: vi ho “raggirato” sia pure con le migliori intenzioni. Sono dati e parole dal Censis 2010, avete letto bene, 2010, già analizzati su queste colonne. I dati dell’Istat di ier l’altro, 14 luglio 2014 in cui da noi non è stata presa alcuna Bastiglia né allora né (temo) mai, ci dicono invece di una soglia di povertà ancora cresciuta negli ultimi due anni e mezzo. Un dato su tutti: un italiano su 10 è in povertà assoluta, leggi tranquillamente “miseria”.
Tutto questo è avvenuto sotto i nostri occhi
Per 20 anni Abbiamo Parlato di Marachelle del Pregiudicato di Arcore , Donne Escort , Corna nelle Foto di Rito , Botte al G8 di Genova , Nessun Controllo al Passaggio Lira Euro ,
L'Aquila e le Casette di Paglia.
Poi Monti con il suo loden “tedesco” dalle proteste si affacciava Grillo e poi un pesce in barile di nome Letta smaltava da nipote un cognome eccellente, e infine gemmava nel tripudio da 40,8 % l’uomo della Provvidenza, adesso accusato di autoritarismo e antidemocrazia.
P.S. L’unico che dal soglio che occupa pare si interessi davvero alla soglia di povertà è di sicuro Papa Francesco: ma almeno ridia il maltolto delle tasse graziate alle proprietà ecclesiastiche e faccia regredire quella soglia specifica, che è di ricchezza.
E' questo che ci attendiamo da Sua Santità?
FONTE ISTAT
In Italia ci sono 10.048.000 di persone che vivono in condizioni di povertà relativa, pari al 16,6% della popolazione. Tra questi oltre 6 milioni (6.020.000) sono poveri assoluti, cioè non riescono ad acquistare beni e servizi per una vita dignitosa (9,9%). È quanto ha rivelato l'Istat nel report sulla povertà in Italia.
Nel 2012 i poveri assoluti erano l'8% della popolazione (4.814.000). Nel 2013 tra le famiglie l'incidenza della povertà assoluta è aumentata dal 6,8% al 7,9%. In Italia sono coinvolte circa 303 mila famiglie e 1 milione 206 mila persone in più rispetto all'anno precedente.
AL SUD OLTRE 3 MLN DI PERSONE IN POVERTÀ ASSOLUTA. La situazione è peggiorata soprattutto per effetto dell'aumento di poveri assoluti registrato nel Mezzogiorno (dal 9,8% al 12,6%). Tra il 2012 e il 2013 l'incidenza di povertà relativa tra le famiglie è stabile (dal 12,7% al 12,6%), ma l'incidenza di povertà assoluta è aumentata, specie al Sud: sono poveri in maniera assoluta 725 mila persone in più tra quelle che vivono nel Mezzogiorno. Nel 2012 i poveri assoluti al Sud erano 2.347.000, nel 2013 3.072.000.
OLTRE 1,4 MLN DI POVERI UNDER 18. Rispetto ai dati del 2013 sono in aumento anche i minori che vivono in condizioni di povertà assoluta: sono il 13,8% del totale, pari a 1 milione 434 mila persone. Il dato è peggiorato rispetto al 2012 quando gli under 18 poverissimi erano 1 milione 58 mila (10,3% del totale). STANNO PEGGIO ANZAINI E FAMIGLIE NUMEROSE. Stanno peggio anche gli anziani (i poveri assoluti sono 888 mila, il 7% della popolazione di riferimento), soprattutto se vivono con un altro anziano. Nel 2012 l'incidenza si fermava a 5,8%. La povertà assoluta continua ad aumentare tra le famiglie con tre o più componenti e soprattutto tra quelle con figli, in particolare se minori (dall'8,9% al 12,2%).
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