Madrid 15.05 - Book Block "Juventud sin futuro y sin miedo", oltre 30mila in piazza
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Giornata di mobilitazione in tutta la Spagna, migliaia in piazza contro il governo e la crisi. "Toma la calleel 15 de mayo, sin futuro y sin miedo" dicono gli striscioni che hanno aperto la manifestazione studentesca, che ha rilanciato la pratica del book block, lanciata a Roma nell'autunno e ripresa a Londra,in Olanda, in Austria e adesso anche in Svezia. Migliaia di giovani e studenti hanno chiesto welfare, reddito, esprimendo radicale contrarietà ai tagli e alle politiche di austerityche stanno colpendo con forza anche la Spagna. "Violencia es cobrar 600 euros" dice un cartello alla manifestazione di Madrid, decine di migliaia in piazza (oltre trentamila) nella giornata di mobilitazione di Democracia real ya! e Juventud sin futuro. Cortei in decine di città, cariche e pestaggi violenti della polizia a Madrid, diversi feriti e 24 arresti.
Una manifestazione che rilancia le mobilitazioni di studenti e precari che già il 7 aprile avevano riempito le piazze lanciando la mobilitazione della rete Juventud sin futuro, un'esperienza composita che raccoglie collettivi, reti studentesche e precarie di tante città della Spagna e che attraverso facebook si èdiffusa in maniera capillare.
A breve comunicati, report multimediali e considerazioni da parte di Juventud sin Futuro da Madrid.
Lo chiamano già il Movimento 15-M. Sembrava uno sfogo di giovani unitisi attraverso la rete, destinato ad estinguersi nella marcia di domenica 15 maggio in 40 città spagnole e, invece, politici e media stanno ora osservando con attenzione quanto stia accadendo nelle Piazze.
E visto che, fatte le dovute differenze, fu proprio una piazza a scatenare le rivolte della Primavera Araba (Tahrir al Cairo), se la cosa tiene …
Dopo lo sgombero di Plaza del Sol a Madrid (all’alba di martedì 17), migliaia di persone hanno cominciato ad affluire nella piazza nel tardo pomeriggio e circa 2.000 vi sono restate per la notte (questa volta senza intervento della polizia).
Contemporaneamente, in altre città si sono avute manifestazioni parallele: Comunità Valenciana (300 persone a Valencia e 150 ad Alicante); Paesi Baschi (300 persone a Bilbao); Galizia (Santiago, Vigo, Coruña, 300); Aragon 300 giovani; Andalusia (un migliaio a Siviglia un centinaio a Granada e Malaga).
A Barcellona, 200 attivisti hanno passato la loro prima notte all’addiaccio sulla “mitica” stella di Plaça Catalunya
Chi sono? Si riuniscono attorno alla piattaforma “Democracia Real Ya”, un gruppo di Madrid, aggregatosi in Facebook e twitter e che, con tutta la forza delle reti sociali, sta espandendosi in tutta Spagna. Barcellona ha, naturalmente risposto alla chiamata con “interesse”. Si dichiarano apartitici (non c’è nessun simbolo di partito nelle piazze) e asindacali. Ricordano per certi versi il Movimento 5 stelle in Italia. Attaccano la “partitocrazia” spagnola (sia di destra che di sinistra), chiamandola: “PPSOE”, un acronimo forgiato dalle sigle dei sue principali partiti PP (destra) e PSOE (sinistra). Sono giovani, disoccupati o milleuristi (con contratti precari), casalinghe immigrati e gente rimasta senza casa (che non possono più pagare il mutuo bancario, perché disoccupati). È un movimento molto eterogeneo, alcuni sono no global, altri no.
Cosa chiedono?Una “vera” Democrazia. Protestano nei confronti dell’insensibilità dei politici. Non esprimono idee concrete, ma un malessere nei confronti di una situazione che in Spagna sta diventando insostenibile. Sono “indignati” per come si sta affrontando qui la crisi. Reclamano uno Stato Sociale, che in Europa, ora come ora, e grazie al “patto di stabilità”, è in pericolo.
Come procedono: ogni giorno alle 20 pensano di effettuare una manifestazione pacifica a Madrid (Plaza del Sol), a Barcelona (Plaça Catalunya) e in tutte le altre città, almeno fino alle elezioni.
Con quello che sta succedendo in Spagna – quasi 5 milioni di disoccupati, di cui il 45% sono giovani; persone senza casa a causa delle speculazioni finanziarie, economia in ginocchio – il senso di malessere si sta espandendo, soprattutto nelle fasce più giovani che vedono compromesso il loro presente e il loro futuro.
I partiti paiono stare a guardare, preoccupandosi soltanto delle ripercussioni elettorali del movimento. Ma non è questa la problematica principale, il che dimostra che non hanno capito nulla.
Più che logico, dunque, che i cittadini comincino a “muoversi”.
Il sito del gruppo che ha lanciato l’idea:
democraciarealya.es/
facebook.com/democraciarealya
A Barcellona: http://www.facebook.com/event.php?eid=199787633376457
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