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Primo maggio, al concertone è vietato parlare dei referendum su acqua e nucleare
1 maggio 2011
Gli artisti costretti a firmare una liberatoria: chi apre bocca rischia una multa di decine di migliaia di euro
Il Comitato ‘Vota si’ per fermare il nucleare’, e’ fortemente contrario alla liberatoria che e’ stata fatta firmare agli artisti del Concertone del primo maggio ‘e che prevede decine di migliaia di euro di multa se si parla di acqua o nucleare’.
INACCETTABILE – ‘E’ un fatto inaccettabile – si legge in una nota del comitato che riunisce oltre 70 associazioni per il referendum del 12 e 13 luglio – che si aggiunge alla truffa in atto per scippare i referendum agli italiani. Ma aggireremo la censura: quello che non hanno potuto dire dal palco gli artisti lo hanno detto alle nostre telecamere. Le loro dichiarazioni saranno da domani sul sito http://www.fermiamoilnucleare.it/ Secondo il Comitato, in particolare, ‘e’ inaccettabile che da una parte non sia ancora stato approvato il regolamento che governa l’informazione per i referendum, che avrebbe dovuto gia’ essere in vigore, e dall’altra, invece, si applicano regole estemporanee e che, con ogni evidenza non rispettano il sentire degli italiani. Lo dimostrano anche le bandiere in piazza e la protesta degli artisti’. Insomma, conclude la nota, ‘quelle decine di migliaia di euro che pendono sulla liberta’ d’espressione degli artisti sono un’offesa inaccettabile alla liberta’ d’espressione e al pluralismo. Un’offesa agli italiani’.
… E GRAVE - ‘E’ veramente grave che qualcuno abbia pensato di impedire la libera espressione del pensiero in un’occasione pubblica come il concertone di oggi. E’ necessario capire chi, con spirito anti-libertario e anche arti-artistico, possa avere concepito simili condizioni per vietare agli artisti di esprimersi o di far parte di un comitato referendario. Sono clausole degne di un ministero della cultura popolare. Cose del genere non accadevano in Italia dai tempi del regime. Forse chi ha scritto quel testo pensava di essere in Iran! Gli artisti che hanno saputo reagire e denunciare la censura meritano un grazie per il loro gesto’. Lo afferma Ignazio Marino del Pd. In ogni caso le molto visibili bandiere di Greenpeace hanno accertato che lo spirito sui due referendum c’è.
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