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sabato 1 giugno 2013

RIMBORSI ELETTORALI : cambia tutto per non cambiare niente



Sul provvedimento del governo sui RIMBORSI ELETTORALI ci sono almeno 4 cose da capire:

1. E’ un disegno di Legge. Quindi deve essere ancora discusso in Parlamento. 
Alcuni giornali titolano “Abolito il finanziamento pubblico”.

 Allora titoliamo pure “Bloccati i lavori della TAV” solo perchè abbiamo presentato la proposta.

2. I partiti avranno gratis spazi Tv, sedi e pagamento bollette.
 “Gratis” significa che qualcuno deve pur pagarli. 
Chi? i cittadini con “i fondi pubblici”.

3. L’abolizione dei rimborsi elettorali (che solo oggi la stampa chiama con il nome proprio:
 finanziamento pubblico). 
Non avverrà prima de 2015 
(quando si è trattato di aumentare l’IVA, è bastata una notte).

4. Sarà sostituito da un sistema (il 2xmille) 
che dovrà essere destinato dai cittadini su base volontaria ai partiti.
 Ma se dimentichi a chi destinarlo va lo stesso ai partiti!
 (la torta da spartire è di 800 milioni di euro).

MORALE DELLA FAVOLA:

- A LUGLIO I PARTITI INCASSERANNO LA PRIMA RATA DEI RIMBORSI ELETTORALI.
 Il Movimento 5 Stelle non toccherà un euro (rinuncia infatti a 42 milioni). 
- Tra 3 anni, smetterà di incassare fondi pubblici,
 per sostituirli con servizi pagati con FONDI PUBBLICI lo stesso.

Un “capolavoro democristiano”: cambia tutto per non cambiare niente.

In questo caso la truffa è doppia perché fingere di voler eliminare i contributi pubblici quando invece li si aumenta vertiginosamente serve anche a fare un'altra operazione, quella di aprire definitivamente le porte al lobbismo. Infatti viene prevista una detrazione fiscale per le donazioni volontarie pari al 52% per gli importi compresi fra 50 e 5 mila euro annui e al 26% per le somme tra 5 mila e 20 mila. Non si sa se la detrazione vale anche per importi superiori (non ci sarebbe comunque problema a suddividere il contributo in diverse tranche), ma in questo modo è evidente che si sottraggono altri soldi all'erario e si mette in moto un meccanismo perverso di condizionamento dei partiti conditi da meccanismi di evasione nascosta e di collusione. Questo senza parlare delle Fondazioni dove si può fare di tutto e di più. Naturalmente la detrazione fiscale non obbliga il donatore a rinunciare alla privacy e ad apparire in chiaro come sostenitore di questo o quel partito o magari di più partiti, lasciando gli elettori ignari delle pressioni e degli interessi che si muovono dietro le quinte. Ci sarà comunque un forte finanziamento pubblico e in piu' vi si aggiungerà il sistema alternativo che è tipico del lobbismo, ma con lo svantaggio però di non poter conoscere i nomi dei "donatori".
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