Sul provvedimento del governo sui RIMBORSI ELETTORALI ci sono almeno 4 cose da capire:
1. E’ un disegno di Legge. Quindi deve essere ancora discusso in Parlamento.
Alcuni giornali titolano “Abolito il finanziamento pubblico”.
Allora titoliamo pure “Bloccati i lavori della TAV” solo perchè abbiamo presentato la proposta.
2. I partiti avranno gratis spazi Tv, sedi e pagamento bollette.
“Gratis” significa che qualcuno deve pur pagarli.
Chi? i cittadini con “i fondi pubblici”.
3. L’abolizione dei rimborsi elettorali (che solo oggi la stampa chiama con il nome proprio:
finanziamento pubblico).
Non avverrà prima de 2015
(quando si è trattato di aumentare l’IVA, è bastata una notte).
4. Sarà sostituito da un sistema (il 2xmille)
che dovrà essere destinato dai cittadini su base volontaria ai partiti.
Ma se dimentichi a chi destinarlo va lo stesso ai partiti!
(la torta da spartire è di 800 milioni di euro).
MORALE DELLA FAVOLA:
- A LUGLIO I PARTITI INCASSERANNO LA PRIMA RATA DEI RIMBORSI ELETTORALI.
Il Movimento 5 Stelle non toccherà un euro (rinuncia infatti a 42 milioni).
- Tra 3 anni, smetterà di incassare fondi pubblici,
per sostituirli con servizi pagati con FONDI PUBBLICI lo stesso.
Un “capolavoro democristiano”: cambia tutto per non cambiare niente.
In questo caso la truffa è doppia perché fingere di voler eliminare i contributi pubblici quando invece li si aumenta vertiginosamente serve anche a fare un'altra operazione, quella di aprire definitivamente le porte al lobbismo. Infatti viene prevista una detrazione fiscale per le donazioni volontarie pari al 52% per gli importi compresi fra 50 e 5 mila euro annui e al 26% per le somme tra 5 mila e 20 mila. Non si sa se la detrazione vale anche per importi superiori (non ci sarebbe comunque problema a suddividere il contributo in diverse tranche), ma in questo modo è evidente che si sottraggono altri soldi all'erario e si mette in moto un meccanismo perverso di condizionamento dei partiti conditi da meccanismi di evasione nascosta e di collusione. Questo senza parlare delle Fondazioni dove si può fare di tutto e di più. Naturalmente la detrazione fiscale non obbliga il donatore a rinunciare alla privacy e ad apparire in chiaro come sostenitore di questo o quel partito o magari di più partiti, lasciando gli elettori ignari delle pressioni e degli interessi che si muovono dietro le quinte. Ci sarà comunque un forte finanziamento pubblico e in piu' vi si aggiungerà il sistema alternativo che è tipico del lobbismo, ma con lo svantaggio però di non poter conoscere i nomi dei "donatori".
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