BANGLADESH: Superficie Totale 147 570 km² (meno di metà dell’Italia),
Abitanti 168.957.745 (2015)
(quasi il triplo della popolazione italiana), Densità 1144.9 ab./km² Tasso di crescita 1,579% (2012),
Capitale DACCA (16 000 000 ab. / PIU’ DEL QUADRUPLO DI ROMA)
ANDAMENTO DEMOGRAFICO IN BANGLADESH.
Con una superficie di 147.000 km², la densità è superiore ai 1.000 abitanti per km². Un confronto
sorprendente è fatto in relazione alla Russia che possiede una popolazione leggermente inferiore,
anche se distribuita su una superficie di 17.500.000 di chilometri quadrati, cioè 120 volte più del
Bangladesh. Ad eccezione di una manciata di città-stato, il Bangladesh ha la più alta densità di
popolazione nel mondo. Il paese registrò livelli di crescita della popolazione tra i più alti nel mondo tra gli anni sessanta e settanta del XX secolo, quando gli abitanti crebbero da 50 a 90 milioni. La popolazione è relativamente giovane, con la fascia di età tra 0-25 anni che assomma al 60% della popolazione totale, mentre solo il 3% ha un’età superiore ai 65 anni. L’aspettativa di vita è di 63 anni per entrambi i sessi.
L’ATTIVITA’ ECONOMICA, OLTRE ALL’AGRICOLTURA IL PAESE E’ UNA GIGANTESCO
STABILIMENTO PER LA PRODUZIONE DI TESSILE A BASSO COSTO CON UNO SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI/LAVORATRICI , MOLTI I BAMBINI.
QUESTE SONO LE CAUSE CHE PORTANO UN PAESE AD ESPLODERE.
MASSE DISEREDATE DI GIOVANI CHE NON VEDONO PROSPETTIVE DI VITA E SI ARRABBIANO E CADONO VITTIMA DEGLI ESTREMISTI CHE LI AIZZANO CONTRO GLI STRANIERI (per salvaguardare il proprio potere dalla giusta rabbia dei popoli gestiti in modo pessimo e sfruttati da imprenditori locali come schiavi), MA NON LI HANNO MICA COSTRETTI GLI STRANIERI A FARE FIGLI COME CONIGLI (COME DISSE IL PAPA TORNANDO DALLE FILIPPINE)
Ennesimo caso del neoliberismo che devasta uno stato dopo l’altro l’intero pianeta.
Il concetto brutale è che i paesi del terzo mondo stanno collassando uno dopo l’altro e pensare che la
soluzione sia trasferire masse sterminate, decine di milioni di persone in Europa è PURA FOLLIA che farà collassare anche l’Europa!
Ecco perché la Gran Bretagna si isola dal folle progetto e la REGINA CHE DI GUERRE MONDIALI NE HA VISSUTA GIA’ UNA , AVVERTE IL PAESE DI STARE CALMO E PRENDERE LE PRECAUZIONI PER I TEMPI DIFFICILI CHE SI APPROSSIMANO!!!
NEI MEDIA NON SI ACCENNA MINIMAMENTE ALLA CAUSA DEMOGRAFICA DEL COLLASSO DEL TERZO MONDO CHE VIENE AMPLIFICATA DALLA BELVA NEOLIBERISTA CHE SBRANA IL PIANETA!
Chi sono le vittime del terrorismo a Dacca
Sono venti i civili uccisi nell'assalto jihadista al caffè di Dacca, in Bangladesh, tra l'1 e il 2 luglio. Tra le vittime un americano, una giovane indiana, 7 giapponesi e 9 italiani, per lo più imprenditori tessili: Adele Puglisi, Marco Tondat, Claudia Maria D'Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D'Allestro, Maria Riboli, Cristian Rossi, Claudio Cappelli e Simona Monti
Sono stati massacrati (i corpi avevano "ferite da armi affilate") prima che il blitz delle forze di sicurezza mettesse fine all'orrore cominciato quasi dodici ore prima: intorno alle 21:00 di venerdì quando un commando armato di fondamentalisti islamici ha fatto irruzione nell'Holey A. B.
Gian Galeazzo Boschetti, imprenditore tessile, invece è riuscito a fuggire: uscito in giardino per fare
telefonate, ha capito quanto stava accadendo, si è nascosto per tre ore dietro un cespuglio e da lì ha
dato l'allarme all'ambasciata. Sua moglie, sposata due anni fa in Bangladesh e impegnata in una Ong
che si batte contro le violenze con gli acidi sulle donne, è tra le vittime. Ha accettato che sua moglie
fosse morta "quando ho visto quei lenzuoli macchiati di sangue nell'obitorio. Fino a quel momento,
chissà perché speravo che fosse viva". Di quei momenti terribili ha detto: "L'ultima volta che ho sentito la voce di mia moglie è stato quando ha gridato il mio nome dall'interno del locale".
Ci sono famiglie in lutto e a loro dobbiamo rispetto, così come è giusto avere compassione per chi è
stato trucidato in modo osceno. Tutti gli Italiani erano "operatori del settore abbigliamento". Già, perché ci sono centinaia di italiani, giapponesi, cinesi, russi etc etc nel Bangladesh? Da anni lo sanno tutti e tutti tacciono. Piccoli operatori del tessile che, fanno confezionare laggiù i loro capi.
Innumerevoli laboratori, piccole e grandi fabbriche, fanno lavorare una moltitudine di uomini, donne e bambini a trenta dollari al mese. In condizioni a dir poco disumane. Ci sono note catene di
abbigliamento che vendono una maglietta a 50 euro, un jeans a 200. Ecco, dove li vanno a fabbricare lì, dove ci sono gli intermediari che mantengono il costo del lavoro più basso.
Le responsabilità delle aziende italiane, dell’elitè della moda, e del made in Italy SANNO che in
Bangladesh oggi ci sono migliaia di operai sottopagati che lavorano in condizioni misere. Migliaia di
Iqbal Masih, il bambino pakistano che denunciò la condizione di sfruttamento del lavoro minorile.
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