Elezioni, il Viminale ferma i Forconi e Democrazia cristiana:
ammessi 75 simboli sui 103 depositati
Il ministero dell'Interno, esaminati i 103 contrassegni depositati per le elezioni politiche del 4 marzo, ne ha ammessi 75. In 19 casi il ministero ha invitato i depositanti, in base alla normativa vigente, alla
sostituzione del contrassegno e/o all'integrazione della dichiarazione di trasparenza entro 48 ore dalla
notifica. Per carenza documentale a 9 contrassegni non è stata consentita la presentazione di liste.
Tra i 19 contrassegni non ammessi dei 103 depositati al Viminale, c'è anche lo scudo crociato della
Democrazia Cristiana oltre ad un altro simbolo storico come la fiamma dell'Msi Destra Nazionale. A
quanto si apprende, la decisione del ministero è dovuta alla presenza di altri contrassegni analoghi.
Lo Scudo crociato, infatti, si trova in uno dei simboli ammessi, quello di Noi con l'Italia-Udc, mentre la Fiamma è presente nel contrassegno di Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni.
Fanno parte dei non ammessi, inoltre, i Forconi, Pensionati Consumatori, Indipendenza del Veneto. I
depositanti di questi 19 simboli hanno ora 48 ore di tempo per integrarli o sostituirli. Tra i 9 invece
'bocciati', quelli che cioè non consentono la presentazione delle liste,
c'è La Margherita - Democrazia è Libertà, Fronte Verde, Ragione e Libertà.
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