Vladimir Putin ha ovviamente vinto le elezioni
Senza veri rivali, le presidenziali in Russia sono andate come previsto:
il presidente uscente ha ottenuto il 76 per cento dei voti.
Come ampiamente previsto, Vladimir Putin ha vinto le elezioni presidenziali in Russia, assicurandosi altri sei anni alla guida del paese. Putin non aveva sostanzialmente rivali né veri candidati contro: ha vinto ottenendo il 76,7 per cento dei voti. Nel corso di un comizio organizzato a Mosca per festeggiare la vittoria, Putin ha detto che gli elettori hanno “riconosciuto i progressi raggiunti negli ultimi anni”. Tra presidenze e periodi da primo ministro,
Vladimir Putin governa la Russia ininterrottamente dal 1999.
L’affluenza è stata del 67,47 per cento, superiore a quella del 2012 intorno al 65 per cento. Molti osservatori durante la campagna elettorale avevano detto che il dato dell’affluenza sarebbe stato importante per valutare il successo di Putin. Alle elezioni del 2012,
Putin aveva ottenuto il 64 per cento dei voti.
Il principale avversario di Putin alle presidenziali di domenica, il milionario Pavel Grudinin, ha ottenuto il 12 per cento dei voti. Altri candidati, come il nazionalista Vladimir Zhirinvosky e l’ex conduttrice televisiva Ksenia Sobchak hanno ottenuto rispettivamente il 6 e il 2 per cento. Alexei Navalny, uno dei più fermi oppositori di Putin, era stato escluso dalle elezioni in seguito ad alcune accuse per appropriazione indebita. Navalny sostiene che le accuse contro di lui siano state mosse appositamente per impedirgli di candidarsi.
Diversi gruppi di attivisti hanno denunciato centinaia di irregolarità ai seggi, con presunti brogli di ogni tipo. Sono state segnalate urne con all’interno schede elettorali già votate prima che aprissero i seggi, persone il cui voto è stato controllato, telecamere di sicurezza ai seggi che avrebbero dovuto assicurare la regolarità delle operazioni di voto coperte, funzionari che hanno inserito più schede elettorali nelle urne. Secondo la Commissione elettorale centrale, invece, le operazioni di voto si sono svolte regolarmente e senza particolari problemi.
Durante un breve incontro con i giornalisti dopo il suo comizio a Mosca, Putin ha scherzato sul volersi candidare o meno nuovamente tra sei anni: “Lo trovo abbastanza divertente. Pensate che voglia starmene qui fino a quando sarà centenario? No!”.
La Russia è un paese abituato alle elezioni irregolari e controllate dal governo, e in tutte quelle vinte da Putin ci sono stati estesi ed evidenti casi di brogli. Ma il consenso di Putin non si basa tanto sulle manipolazioni elettorali, quanto sull’assoluto dominio della scena politica e mediatica del paese. Lo scandalo seguito all’avvelenamento della spia russa Sergei Skripal e della figlia Yulia, che ha provocato critiche e condanne internazionali, non sembra avere interessato gli elettori russi e non ha intaccato il consenso di Putin.
Putin otterrà il suo secondo mandato presidenziale consecutivo, che durerà sei anni. Fu scelto come successore di Boris Eltsin nel 1999, e dopo qualche mese come primo ministro fu eletto presidente. Dopo il primo mandato, per aggirare il limite di due mandati consecutivi, fece eleggere presidente Dmitrij Medvedev, assumendo l’incarico di primo ministro ma continuando di fatto a governare e controllare il paese. Nel 2012 fu rieletto. Se rimarrà al potere per i prossimi sei anni – e ci rimarrà, salvo eventi inaspettati e per ora impensabili – raggiungerà i 25 anni al potere, un record che in Russia sarebbe secondo soltanto a quelli di Iosif Stalin.
Il campione di scacchi e attivista Garry Kasparov ha scritto su Twitter che qualsiasi leader si congratuli con Putin per la sua “elezione” è “complice
della sua guerra globale contro la democrazia”.
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Previsioni per il 2018
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