Tegola su Zuckerberg
Lo scandalo si allarga.
Stati Uniti e Regno Unito
ora puntano il dito contro l'amministratore delegato Mark Zuckerberg. Elezioni Usa 2016, con la vittoria di Trump, e referendum Brexit sono stati "manipolati"? E chi lo avrebbe fatto ha utilizzato dati contenuti proprio su uno dei più famosi e frequentati social del web?
Si ingrandisce lo scandalo Facebook, il giorno dopo l'inchiesta del New York Times e del Guardian, che ha dimostrato come i dati dei profili di 50 milioni di elettori americani siano stati illecitamente usati da Cambridge Analytica e da una società canadese per fini elettorali. Nel mirino è finito il fondatore di Fb, Zuckerberg: gli Usa vogliono ascoltarlo davanti alla Commissione d'inchiesta per il voto alle presidenziali del 2016, in cui ha vinto Trump, e Londra per il referendum che ha portato poi alla Brexit. Facebook, intanto, ha già silurato Cambridge Analytica e i due scienziati responsabili della raccolta dati. In una nota, Facebook fa sapere che sta conducendo un "controllo interno per accertare se i profili personali dei 50 milioni di utenti segnalati come dati utilizzati in modo improprio da un consulente politico esistano ancora". Facebook sta "cercando di stabilire l'accuratezza delle accuse", ovvero "che un ricercatore abbia fornito alla società Cambridge Analytica dati di user Facebook, a partire dal 2014, in modo inappropriato". Paul Grewal, vice presidente Facebook, ha affermato di essere impegnato ad "applicare con forza tutte le politiche aziendali per proteggere le informazioni degli utenti".
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