Report sui trasferimenti di denaro di D'Amico e Savoini
La finanza sta vagliando una serie di operazioni
realizzate tra il 2011 e il 2012. Al centro della vicenda
il consigliere di Matteo Salvini e l'ex portavoce,
protagonista dell'incontro al Metropol di Mosca
Vendite di case, prelievi di contanti, trasferimenti milionari su conti esteri. Movimenti di denaro di vario genere, tutti effettuati negli anni scorsi dagli uomini che hanno trattato in Russia per conto della Lega. Sono varie le operazioni sospette, contenute in un report il cui contenuto è stato visionato da La Stampa e Corriere della Sera, su cui la Guardia di Finanza cerca di fare luce.
Nel mirino, in particolare, il consigliere di Matteo Salvini a Palazzo Chigi Claudio D’Amico e l’ex portavoce Gianluca Savoini, protagonista dell’incontro del 18 ottobre scorso all’hotel Metropol di Mosca durante il quale si discusse un finanziamento da 65 milioni di euro che sarebbe stato destinato al Carroccio per finanziare le elezioni europee.
Il report su D’Amico risale al 2012. Si legge sul Corriere della Sera:
All’esecuzione di 14 prelevamenti in contanti in sequenza temporale (da gennaio 2011 a marzo 2012) per complessivi 110mila euro dal conto corrente intestato al Gruppo Lega Nord Padania presso il Banco di Napoli in seguito all’accreditamento di bonifici con cadenza mensile di 8.460 euro provenienti dalla Camera dei Deputati con causale ‘saldo ricevute’”.
La rete tessuta da D’Amico e Savoini è fitta, e porta anche a Oleg Ossipov, ex gestore della fondazione ‘Rossotrudnichstvo’, nonché padre di Irina Ossipova, interprete amica di Savoini, che ha accompagnato Salvini nelle varie trasferte a Mosca. Scrive il quotidiano di via Solferino:
Ossipov risulta segnalato per rilevanti movimentazioni finanziarie che ammontano a 2 milioni 253mila euro tra aprile 2015 e marzo 2016. A fronte di consistenti bonifici dalla Russia sul suo conto (per circa 900mila euro) seguono bonifici in uscita (per circa 760mila euro) disposti a favore di altro conto corrente intestato a lui e ad altre cinque persone fisiche con causali
riguardanti il pagamento degli stipendi.
Strategica viene ritenuta l’associazione ‘Conoscere Eurasia’. Nel dossier viene anche citato l’avvocato Andrea Mascetti componente del board di Banca Intesa Russia.
In questo intreccio spiccano le ‘segnalazioni’ relative alla Rosneft Oil Company che, come evidenziano gli investigatori, ”è controparte delle negoziazioni
italo-russe durante l’incontro” al Metropol.
A proposito della compagnia petrolifera nel report si legge ancora:
Viene menzionata per l’operatività anomala riconducibile a Galina Lazareva, moglie del direttore finanziario Petr Ivanovich Lazarev. La donna è una libera professionista nel settore della compravendita immobiliare e riceve: da novembre 2016 ad agosto 2017 9 milioni di euro provenienti dalla Russia, in particolare 3 milioni di euro il 22 settembre 2016 da Banca Intesa Russia tramite bonifico disposto dal marito con causale ‘regalo’; bonifico per circa 3 milioni pervenuto sul conto corrente in dollari Usa giustificato come controvalore di dividendi percepiti in quanto socia della Winkler Limited con sede a Gibilterra; a novembre 2017 e gennaio 2018 ulteriori 5,4 milioni di euro di cui parte del coniuge Lazarev, giustificati quali saldo finanziario
di una vendita di un immobile in Finlandia.
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