Formigoni chieda scusa e si dimetta
770 FIRME FALSE
Firme false per la lista di Formigoni
sotto inchiesta dieci consiglieri pdl
Nel mirino della Procura milanese 700 nomi utilizzati per sostenere il listino del governatore
Firme false per la lista di Formigoni sotto inchiesta dieci consiglieri pdl Il governatore Roberto Formigoni
Circa 770 firme che sono servite a presentare la lista 'Per la Lombardia' di Roberto Formigoni, che ha partecipato alle elezioni regionali lombarde del marzo dello scorso anno, "sono palesemente false". La Procura di Milano è certa di aver acquisito, dopo mesi di indagini nate anche a seguito di un esposto dei Radicali, la "prova granitica" dei falsi. Anche per molte firme della lista del Pdl relativa alla circoscrizione provinciale milanese.
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Incontro con i giornalisti di Marco Cappato sulla vicenda dei tradimenti istituzionali della legalità in Italia e in Lombardia
Dichiarazione di Marco Cappato, capolista della Lista Bonino-Pannella a Milano
L'indagine della Procura di Milano ha fatto emergere una quantità di falsi molto superiore a quella che avevamo trovato con i nostri mezzi.
Si tratta di una truffa elettorale realizzata attraverso un'attività di falsificazione massiccia che non può che configurare il reato di associazione per delinquere contro i diritti civili e politici dei cittadini: un'associazione per delinquere che è stata coordinata da un responsabile che spetterà alla magistratura individuare, senza limitarsi agli esecutori materiali.
Sempre sul piano formale e giudiziario, è ora doveroso che la giustizia amministrativa prenda atto dell'inesistenza delle firme valide per la presentazione del listino Formigoni e riconosca il diritto dei cittadini lombardi ad elezioni legali.
Al di là delle responsabilità giudiziarie, non c'è invece alcun dubbio su chi sia l'unico vero responsabile politico della truffa: il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il quale, se anche fosse stato estraneo (come gli auguro) alla programmazione e realizzazione della truffa, se ne è però assunto tutta la paternità politica quando ha diffamato noi della Lista Bonino-Pannella, accusandoci di aver manomesso i suoi moduli, e quando ha per 14 mesi rifiutato di collaborare all'accertamento della verità.
Il Presidente della Regione Lombardia ha mentito sapendo di mentire. Per questo, per la parola tradita prima ancora che per il tipo di coinvolgimento -attivo o omissivo- nell'associazione a delinquere della truffa realizzata, il Presidente Formigoni si deve ora dimettere. L'alternativa sarebbe per lui di sperare nei tempi della malagiustizia italiana e nelle prescrizioni modello "Oil for food". Una speranza "da disperato", come lui stesso si definì un anno fa.
Parleremo dei prossimi passaggi politici e giudiziari domani, alle ore 15, presso lo studio Viola in via Mozart 9 a Milano, subito dopo aver consegnato le firme per la presentazione della Lista Bonino-Pannella alle elezioni comunali di Milano
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“Intanto, lo querelo. E pubblichiamo altri moduli. Ne servono altri? Il Presidente Formigoni ci ha accusato di dire falsità. Ora, delle due l’una: o le firme sono vere, e io sono un bugiardo. Oppure le firme sono false, e le parole di Formigoni pure. A questo punto credo di avere diritto, e soprattutto credo l’abbiano i cittadini lombardi, ad ottenere un pubblico contraddittorio, dove la nostra parola si possa confrontare, le nostre “verità” possano essere vagliate dall’opinione pubblica. Lo chiedo a Formigoni, e lo chiedo ai gestori dei programmi di approfondimento delle reti pubbliche e private, nazionali e locali.
Nel frattempo, per aiutare un confronto basato sui fatti, rendiamo pubblici altri tre moduli esemplificativi della raccolta firme per Formigoni Presidente. Voglio ricordare che io sono stato escluso dalla competizione lombarda (e con me Emma Bonino capolista) proprio perche’ non avevo le firme minime sufficienti. A farne di false ci saremmo riusciti anche noi. Forse è tempo che il Presidente Formigoni chieda scusa e si dimetta, prima che siano accertati altri tipi di responsabilità. Se servono altri moduli, perchè non dica più che le nostre sono falsità, vorrà dire che ne pubblicheremo altri”.
A QUESTO LINK E’ POSSIBILE SCARICARE ALTRI TRE MODULI DOVE PER TUTTI I
SOTTOSCRITTORI HA FIRMATO UN’UNICA PERSONA
Dichiarazione di Marco Cappato, Radicali italiani, Lista Bonino-Pannella
Milano 6 Ottobre 2010
Cappato: almeno 374 firme sul listino regionale di Formigoni sono false. Chiediamo le dimissioni e elezioni legali
Sono più di quante siano necessarie per invalidare le elezioni regionali.
Chiediamo nuove elezioni (legali) e le dimissioni del Presidente della Regione Lombardia.
Scarica e guarda uno dei moduli firmato dalla stessa mano, con l'eccezione della prima firma.
Da una valutazione realizzata da parte di un perito accreditato presso il Tribunale di Milano sulle fotocopie delle firme apposte sul Listino regionale “per la Lombardia” del candidato Presidente Roberto Formigoni emerge che almeno 374 firme - sulle 3628 presentate in base al conteggio dell’Ufficio elettorale costituito presso la Corte d’appello di Milano- sono false, cioe’ apposte dalle stessi mani (in numeri variabili da poche unità a diverse decine).
Tale conteggio e’ un conteggio minimo e del tutto prudenziale. Per ogni gruppo di firme apposte dalla stessa mano si e’ infatti calcolato che una delle firme sia stata validamente apposta da uno dei “firmatari”, il che sarebbe da accertare. Sono state altresi’ escluse dal conteggio le firme per le quali la fotocopia non e’ sufficiente a stabilire con certezza la falsita’. Sono state infine prudenzialmente escluse dal conteggio delle firme non plausibili (ad esempio grafie di persone giovani attribuite a persone molto anziane), anch’esse da sottoporre ad ulteriore accertamento.
Essendo stabilito dalla legge in 3.500 il numero minimo di firme da apporre al Listino Regionale a sostegno del candidato Presidente, la prova della falsita’ di almeno 374 firme fa scendere ben al di sotto della soglia minima le firme valide depositate da Roberto Formigoni. Richiamando il precedente della sentenza n.3212/2001 concernente la regione Molise, nella quale il Consiglio di Stato aveva dichiarato l'invalidità della competizione elettorale stabilendo conseguentemente l'obbligo della sua rinnovazione sul presupposto dell'illegittimità dell'ammissione alla consultazione elettorale di una lista, si puo’ in questo caso certamente affermare che, data l’illegittimita’ non solo di una lista ma del listino Regionale vincente e dunque di tutte le Liste ad esso collegate, la competizione elettorale e’ invalida e va ripetuta.
Se dal piano formale ci spostiamo su quello politico, la responsabilità del Presidente Formigoni è della massima gravita’, in quanto sotto il suo nome e la lista di candidati da lui prescelta, e grazie ad autentiche falsamente apposte da suoi colleghi di partito (alcuni dei quali rivestono incarichi importanti quali quelli di Consigliere Provinciale), sono stati realizzati reati gravi che hanno falsato completamente il procedimento elettorale. Il Presidente della Lombardia ha perciò agito consapevolmente per coprire la verità (della quale non poteva non essere a conoscenza almeno dopo l'esplosione dello "scandalo firme"), proprio nei giorni in cui si attivava presso i conoscenti della cosiddetta "P3" (stando alle intercettazioni pubblicate) e accusava noi Radicali di aver manomesso i moduli.
Per questa ragione come Radicali chiediamo al Presidente della Regione Lombardia di dimettersi senza indugio per aver mancato la parola data (disse che si sarebbe battuto per accertare la verità su tutte le liste) e per avere collaborato a tenere nascosta la verità su dei reati. Con le sue dimissioni potrà consentire finalmente ai cittadini lombardi di veder rispettato il loro diritto a elezioni legali.
Dichiarazione di Marco Cappato (Radicali italiani - Lista Bonino Pannella)
Formigoni lasci perdere il suo tono da lesa maestà e la sua impudente, quanto imprudente, chiamata in causa della volontà popolare. Purtroppo per lui in democrazia ci sono delle regole e in paesi dove lo stato di diritto non è ancora ridotto a putrescenza chi non le rispetta abitualmente ne paga le conseguenze. Quanto alla forma, non abbiamo chiesto una perizia calligrafica al primo che passa ma ad un esperto riconosciuto dal Tribunale di Milano. Suggerirei dunque a Formigoni di usare un po' di cautela nel difendere la veridicità di quelle firme. Le pubblicheremo interamente, e lui avrà tutta la libertà di chiedere contro-perizie. Ma francamente riteniamo che gli elettori lombardi possano farsi un'idea da soli visitando i siti che hanno pubblicato un campione dei moduli compilati: anche ad occhi inesperti la falsificazione è più che evidente.
Dichiarazione di Emma Bonino, vice presidente del Senato
http://www.radicali.it/
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