il Governo ha paura del referendum
Nucleare, retromarcia del governo. La maggioranza vuole disinnescare a tutti i costi la tornata referendaria di giugno dove gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi anche sul legittimo impedimento. La paura del premier, in caduta libera nei sondaggi, è che il referendum possa trasformarsi in un voto contro di lui
Cosa si decide riguardo il legittimo impedimento?
Si tratta del quesito più “politico” tra quelli proposti il 12 e 13 giugno. Il legittimo impedimento permette al Presidente del Consiglio e ai ministri di non recarsi in un’udienza penale se sopraggiungono impegni di carattere istituzionale. La Corte costituzionale a gennaio ha ridimensionato l’applicabilità della norma, ma un’eventuale vittoria dei sì la cancellerebbe del tutto.
Grazie al successo ottenuto alla Camera sul processo breve, il presidente del Consiglio è ad un passo dalla prescrizione del procedimento Mills e, in successione, da quello Mediaset e Mediatrade (e i parlamentari-legali del premier al Senato sono già al lavoro per metterlo al riparo dall’inchiesta sul caso Ruby). La cancellazione dello scudo salva-processi creerebbe al Cavaliere un problema politicamente molto più grave. La fine di quel patto con gli italiani da cui Berlusconi è convinto di poter trarre la legittimità per continuare a governare. E per giunta per mezzo di un referendum. Una macchia indelebile sul suo indice di gradimento e quindi anche sulle chance di continuare la legislatura. Soprattutto per un capo che ha costruito la sua immagine mediatica sul “perché così vuole il popolo”.
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