I rifiuti sotto i manifesti elettorali. Scricchiola il consenso di Berlusconi
Tonia Limatola
Sotto il sole cocente in Campania crescono i cumuli di spazzatura e diminuisce il consenso di Berlusconi, che proprio sull'«emergenza rifiuti» aveva incentrato la sua campagna elettorale, facendone il cavallo di battaglia. L'emergenza c'è ancora, la raccolta differenziata non è ancora partita e le inchieste sui rifiuti fanno discutere.
Berlusconi aveva fatto della risoluzione dell’emergenza rifiuti in Campania il suo cavallo di battaglia elettorale e l’anno scorso aveva strappato al centrosinistra decine di Comuni impegnati nelle amministrative. Ora, sotto il sole cocente di maggio, la propaganda si fa ancora più aspra e calda in vista del rinnovo dei vertici della Provincia di Napoli e delle Europee. Anche perché i cumuli di spazzatura, che non erano mai spariti, adesso stanno crescendo a dismisura un po’ ovunque e lo testimoniano anche le decine di video pubblicati dai cittadini su youtube.
Nel Casertano, ad Aversa, ma anche e soprattutto nel napoletano, tra Giugliano, Quarto, Marano, Villaricca e Qualiano. Rifiuti che bruciano agli angoli delle strade mentre quelli rimossi ingolfano l’ex Cdr della zona Asi, ora diventato impianto di tritovagliatura [Stir]. E qui, nei comuni che ospitano il maggior numero di impianti per lo smaltimento e di discariche autorizzate realizzate in Italia, la presenza di quelle abusive in strada è una vera beffa per chi ci vive accanto. La situazione non migliora nemmeno nei luoghi del turismo.
E’ salva solo Napoli, vetrina del maggio dei monumenti e, a metà giugno, sede del G8 dei Capi di Stato; mentre ad Ercolano è assediato dai rifiuti anche l’ingresso degli scavi archeologici. Così mentre nel resto d’Italia Berlusconi si conferma l’uomo dei consensi con percentuali che inquietano gli osservatori politici di centrosinistra, in Campania il premier rischia di vedere scricchiolare la sua popolarità sotto i colpi dei sacchetti di spazzatura, specie nel napoletano.
A far storcere il naso non è solo la puzza. Il dissenso arriva anche dopo l’inutile attesa dell’avvio della raccolta differenziata che, fatta eccezione di qualche piccola esperienza, resta ancora un miraggio. Nel giuglianese le situazioni di allarme sono tante. C’è un’intesa col Ministero dell’Ambiente per la bonifica. Ci sarebbero anche i fondi. Ma i cumuli sono ancora al loro posto e si continuano a gettare carta e plastica nei sacchetti del «tal quale». Non sono spariti manco i roghi che hanno regalato l’appellativo di «terra dei fuochi» a queste zone. Insomma, la Campania è di nuovo sull’orlo di una nuova crisi e per il premier sarà difficile arginarla.
Fanno discutere anche le vicende giudiziarie dopo gli ultimi sviluppi del caso aperto dieci mesi fa con lo stralcio delle posizioni dei prefetti Guido Bertolaso e Alessandro Pansa dall’elenco degli imputati dell’inchiesta rifiuti. Un provvedimento che ha spaccato la Procura di Napoli e la diversità di posizioni tra il capo dell’ufficio giudiziario, Lepore, e i pm Giuseppe Novelli e Paolo Sirleo, titolari dell’indagine «Rompiballe», animerà il dibattito dell’assemblea alla quale si preparano i pm napoletani. In pratica, un’emergenza dentro un’altra.
Eppure dopo la crisi dell’anno scorso e l’apertura con la forza della contestatissima discarica di Chiaiano, per il governo la questione sembrava veramente archiviata. Impegni e promesse: un nulla di fatto. Adesso, a giusto un anno dalle cariche della polizia, i comitati contro la discarica di Chiaiano, assieme al movimento «Verso i rifiuti zero», hanno deciso di farsi sentire con una nuova iniziativa di protesta creativa. Avevano intenzione di invitare i cittadini a disertare le urne e, invece, hanno deciso di boicottare le elezioni distribuendo un «kit elettorale» sui generis. Lo presenteranno domani alle 12, nella storica caffetteria Gambrinus in Piazza Trieste e Trento, a Napoli. «Da tempo abbiamo deciso il boicottaggio delle elezioni sul territorio di Marano e Chiaiano. Sul restringimento degli spazi di democrazia, si è consumata una rottura insanabile tra cittadini e governanti – dice uno dei leader, Antonio Musella – Ma abbiamo comunque deciso di partecipare alle elezioni, attaccando sulla scheda un adesivo con il nostro alberello, ormai simbolo della nostra lotta». Insomma, si punta all’annullamento delle schede. Sull’adesivo c’è la scritta «Vota per me, i governi cambiano io sto sempre qua. No alla discarica». Cinquantamila esemplari verranno distribuiti da domani fino a sabato prossimo. Per il giorno di chiusura della campagna elettorale, il 4 giugno, i comitati hanno messo in calendario una serie di concerti, dalle 16 alle 19: alla stazione metro di Chiaiano, sul corso Chiaiano, in Piazza della Pace, a Marano.
Nel frattempo alla voce raccolta differenziata, si registra anche la protesa dei lavoratori dei bacino. Nel Consorzio numero 1, quello di Giugliano per intenderci, ci sono 180 dipendenti pagati e non inutilizzati che lottano – oggi l’ennesima protesta davanti all’ingresso della loro sede nella zona Asi – contro le logiche dei comuni che preferiscono affidare il servizio alle ditte vincitrici degli appalti della Nu. Per il momento vengono stipendiati dal commissariato di governo, ma col tempo rischiano di rimanere senza occupazione.
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