vittoria della società
e della rete
Una maratona di emozioni ha accompagnato l’attesa del risultato del referendum : un lungo batticuore e battiquorum fino al dato liberatorio, alla certezza di una grande vittoria. Ottenuta nonostante il silenzio ostinato e servile dei media, ottenuta anche grazie alla rete che è stata protagonista.
Internet, i blog, e i social network da tempo sono diventati anche il luogo della nostra piccola resistenza quotidiana contro questa indecente classe politica, e in questi due giorni di attesa sono stati la nostra finestra alla quale affacciarci e comunicare dati, impressioni, incoraggiamento al voto, persino notizie discordanti sul quorum; un piccolo villaggio virtuale dove si è diffuso per quarantotto ore il brusio di persone distanti chilometri che comunicavano in tempo reale. Sono consapevole che ogni strumento è neutro, e che la differenza sta nel come utilizziamo lo strumento e anche internet può diventare veicolo di incomunicabilità e di distanza. La rete del resto può essere uno strumento che cattura ma anche un sistema di comunicazione prezioso.
Internet, i blog, e i social network da tempo sono diventati anche il luogo della nostra piccola resistenza quotidiana contro questa indecente classe politica, e in questi due giorni di attesa sono stati la nostra finestra alla quale affacciarci e comunicare dati, impressioni, incoraggiamento al voto, persino notizie discordanti sul quorum; un piccolo villaggio virtuale dove si è diffuso per quarantotto ore il brusio di persone distanti chilometri che comunicavano in tempo reale. Sono consapevole che ogni strumento è neutro, e che la differenza sta nel come utilizziamo lo strumento e anche internet può diventare veicolo di incomunicabilità e di distanza. La rete del resto può essere uno strumento che cattura ma anche un sistema di comunicazione prezioso.
La casta di malavitosi e incapaci, con la complicità di devoti “servi liberi” (seppur profumatamente pagati), da anni conduce massicciamente la strategia di controllare la comunicazione e l’informazione di televisioni e giornali, per dividere il Paese tra immigrati e cittadini, uomini e donne, precari e pensionati, giovani e vecchi, omosessuali ed eterosessuali, cancellando la realtà e sostituendola da una menzogna permanente, creando l’immagine di un Paese che non c’è, o rappresentandone solo la parte peggiore, e adesso che questo regime vacilla diverrà ancora più spietato nel voler mantenere il potere a tutti i costi.
Abbiamo già visto che cosa sta avvenendo in Rai, l’indecenza delle epurazioni dei giornalisti scomodi a cui viene rinfacciata la mancanza di una “obiettività” che corrisponde nel linguaggio berlusconiano alla fabbrica delle menzogne. La rete, almeno per il momento, sfugge al controllo e ci passa informazioni su iniziative fatte da privati cittadini: raccolte di firme, comitati, svolgendo il ruolo di una informazione alternativa e divenendo uno degli strumenti per riprendere nelle nostre mani la politica e non perdere il contatto con i sentimenti del Paese, quello vero, quello che ha regalato a tanti una profonda commozione oggi, e forse, la possibilità di un domani migliore..
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