Uccisa da autoblindo dei carabinieri in Val di Susa
Una donna, di 65 anni, Anna Reccia è stata uccisa a Venaria Reale, in provincia di Torino, da un autoblindo dei carabinieri.
Non un normale incidente stradale visto che la pensionata è stata letteralmente schiacciata da questo pesantissimo mezzo corazzato che stava viaggiando verso Chiomonte, per il cambio turno, dopo l'operazione che ha portato allo sgombero dei No Tav alla Maddalena.
Non un normale incidente stradale visto che la pensionata è stata letteralmente schiacciata da questo pesantissimo mezzo corazzato che stava viaggiando verso Chiomonte, per il cambio turno, dopo l'operazione che ha portato allo sgombero dei No Tav alla Maddalena.
In questi giorni le strade che portano da Torino alla Valle di Susa vengono percorse in continuazione da colonne di automezzi di polizia e dell'Arma. Le carreggiate assomigliano a quelle occupate militarmente in Iraq e in Afghanistan.
Infatti, nonostante il ministro dell'Interno Roberto Maroni aveva promesso che la zona non sarebbe stata militarizzata, la presenza di oltre duemila uomini in questo territorio sta raccontando un'altra storia.
Infatti, nonostante il ministro dell'Interno Roberto Maroni aveva promesso che la zona non sarebbe stata militarizzata, la presenza di oltre duemila uomini in questo territorio sta raccontando un'altra storia.
Qui è in atto un'azione militare, come denunciano gli attivisti No Tav e Anna Reccia è la prima vittima di questa guerra. «Quella che si sta avviando è un'operazione militare a tutti gli effetti per la quantità di numeri e mezzi impiegata e nelle operazioni militari ci sono purtroppo anche i morti – dicono dalla Valle - Questi mezzi corazzati usati a Chiomonte sono mezzi da guerra dati in mano a dei criminali. Come a Genova ancora una volta l'arroganza e la guerra uccidono sotto gli pneumatici dei mezzi dei carabinieri. Fino a quando ancora? Questa morte è responsabilità della lobby che sostiene l'Alta Velocità».
Intanto colpisce il fatto che molti quotidiani e telegiornali hanno fatto passare l'omicidio colposo di Anna Reccia in secondo piano. Anzi è diventata, come si dice in gergo giornalistico, una brevina. Il quotidiano torinese La Stampa ha preferito evidenziare sia sul cartaceo che sulla versione on line i presunti ceffoni che hanno colpito il volto dell'imprenditore pro Tav Ferdinando Lazzaro.
Ma purtroppo si sa: ormai i civili che muoio durante un conflitto non fanno più notizia.
Ma purtroppo si sa: ormai i civili che muoio durante un conflitto non fanno più notizia.
di Andrea Doi
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