Berlusconi è commissariato
Solo lui non ci crede
Il governo non ha detto tutto, non ha rivelato agli italiani quali sono le condizioni imposte dalla Banca Centrale Europea al nostro Paese per poter beneficiare degli aiuti europei e ritrovare la faticosa strada del risanamento in questa delicata congiuntura economica e finanziaria. (La Bce ieri sera ha fatto sapere che oggi risponderà in modo deciso sui mercati). Mentre l’Italia intera, il mondo delle imprese e del lavoro attendono col fiato sospeso la prova ( la Bce si prepara a comprare i nostri Btp per evitare ulteriori crolli) e Francia e Germania ci sollecitano all’approvazione immediata della manovra per poter ottenere sostegno, Silvio Berlusconi e i suoi ministri sono protagonisti di un’altra mistificazione ai danni degli italiani.
Deficit, obiettivo 1%
L’anticipo della manovra, annunciato da Berlusconi e Giulio Tremonti in pompa magna venerdì scorso nel tentativo di fermare la bufera sui Btp e la Borsa, non è stata una decisione autonoma del nostro esecutivo, ma è stata richiesta dalle istituzioni europee che hanno aggiunto il rispetto di precise condizioni non svelate dal governo. Tra queste ci sarebbe una più stringente rimodulazione delle tappe per raggiungere l’obiettivo di pareggio di bilancio. Inizialmente previsto per il 2014, poi anticipato al 2013 sotto la pressione dei drammatici eventi finanziari, ora la Bce vorrebbe che fosse “quasi” raggiunto nel 2012, cioè il prossimo anno. Per il deficit italiano Francoforte avrebbe chiesto esplicitamente al governo di raggiungere l’anno prossimo l’obiettivo dell’1%, molto al di sotto del 2,7% previsto nell’ultima formulazione dell’esecutivo.
La novità è rilevante perché perseguire questo obiettivo di riduzione del deficit già l’anno prossimo significa accentuare la macelleria sociale sulle famiglie, i lavoratori, i pensionati. Il lavoro sporco di tagli e sacrifici sicuramente superiore a 20 miliardi di euro sarebbe concentrato sui prossimi dodici mesi. Le nuove condizioni imposte dalla Bce sono state comunicate già da alcuni giorni al governo, ma Berlusconi e Tremonti si sono ben guardati dal diffondere queste importanti notizie agli italiani, non ne hanno fatto menzione nella conferenza stampa del week end. Si sono tenuti i contenuti della comunicazione della Bce nel cassetto, come se fossero affari loro. Si tratta di un grave sgarbo, di un affronto nei confronti dei cittadini che, mentre si preparano a pesanti sacrifici, dovrebbero almeno contare sulla trasparenza e la responsabilità delle azioni dell’esecutivo.
A denunciare il silenzio e le ambiguità del governo è intervenuto il segretario del Pd, Pierluigi Bersani: «Vogliamo la verità. È incredibile e inaccettabile che l'opposizione non abbia avuto fin qui comunicazione alcuna sui vincoli ai quali la comunità europea e internazionale ci sta sottoponendo. Al di la di indiscrezioni, nessuna comunicazione formale è stata data nè a noi, nè all'opinione pubblica». «Un governo impotente, totalmente screditato e ormai commissariato dica almeno qual è la situazione reale» ha continuato Bersani: «Se dobbiamo discutere per la salvezza del paese vogliamo la verità. Non accettiamo più il balletto indecente delle menzogne e dei diversivi che ci hanno portati a questo disastro».
Anche il segretario della Cgil Susanna Camusso ha chiesto notizie precise sulla «comunicazione formale della Bce che indica al Governo le misure da prendere. Non è un problema di forma ma di correttezza democratica: si renda nota senza omissioni la comunicazione o la lettera della Bce. Cosi ciascuno potrà in trasparenza valutare a che punto di crisi è giunto il Paese senza il velo delle continue omissioni e menzogne del Governo».
Un governo commissariato
Ma la situazione italiana, purtroppo, rischia di peggiorare proprio per l’incapacità politica del governo di fronteggiare la crisi con equilibrio e giustizia, e davvero inutili appaiono le urla della maggioranza di centrodestra verso politici e commentatori che parlano di governo commissariato dall’Europa.
Proprio le istituzioni e i governi europei guardano con preoccupazione al nostro Paese, per la caduta di credibilità del governo e la lunga sottovalutazione della crisi economica e dell’emergenza finanziaria. Ieri c’è stata una lunga consultazione ai vertici della Bce, scambi di opinioni e valutazioni tra i capi di stato e di governo, in particolare tra il cancelliere tedesco Merkel e il presidente francese Sarzoky. La Bce è orientata a comprare i titoli del debito pubblico della Spagna e dell’Italia, ma solo questa mattina, alla riapertura dei mercati, sarà possibile valutare le dimensioni del salvagente della Bce. L’intervento di Francoforte può essere un segnale importante contro la speculazione, ma nessuno si può fare illusioni. L’Italia è troppo grande per essere salvata da altri, il nostro debito è troppo ingente e solo noi possiamo pagarlo. Nessuno ci farà regali e l’aiuto che oggi ci viene concesso dall’Europa non è gratuito. Le condizioni imposte dalla Bce, da Francia e Germania sono chiare. Berlusconi è commissariato. Solo lui non ci crede.
di Rinaldo Gianola
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