Frattini
ai somali che muoiono di fame
ci pensiamo dopo le ferie
"Abbiamo già dato" e "Stiamo preparando il gruppo di contatto internazionale che si riunira' a settembre", dopo le vacanze.In queste due frasi è riassumibile la scandalosa posizione del nostro paese di fronte al genocidio per fame nel Corno d'Africa, secondo quanto dichiarato dal nostro ministro degli Esteri Franco Frattini. Abbiamo già dato 20 milioni di euro e manderemo qualche aereo con un po' di tende e generatori. Niente di fronte a una tragedia che lo stesso Frattini ha definito "una tragedia di dimensioni incalcolabili", per fare un esempio il solo invio per qualche tempo di una portaerei ad Haiti, a scopo di propaganda, è costato 200 milioni.
Nelle nostre ex-colonie stanno morendo a migliaia ogni giorno, le dichiarazioni di Frattini illustrano perfettamente l'irresponsabilità del nostro paese, del governo e dei nostri parlamentari, più interessati a godersi le ferie che a farsi carico delle proprie responsabilità. Buone vacanze ministro.
Aggiornamento: Nota Bene: ieri le milizie vicine al governo sostenuto dall'Italia e dagli alleati hanno sparato sui rifugiati a Mogadiscio, rifugiati che hanno cercato d'opporsi al loro tentativo di rubare gli aiuti. Inutile dire che a sentire Frattini l'unico problema sono i talebani locali e che i nostri alleati sono quelli buoni.
30.000 bimbi morti e non ce ne frega niente
Secondo l'ONU sono 29.000 i bambini sotto i 5 anni morti di fame in Somalia negli ultimi 90 giorni. E il dato per bambini e persone sopra i 5 anni, pur non comunicato, non può che essere simile e spingere il bilancio di questa tragedia verso numeri da olocausto. Molto di più di una strage, molto di più di una guerra.
Muoiono nelle zone controllate dagli islamici cattivi come in quelle sotto il controllo dei filo-occidentali, così come muoiono nei campi per profughi in Kenya ed Etiopia, quelli che riescono ad arrivarci. La causa è la peggiore siccità da sessant'anni, unita a una guerra e all'irresponsabilità di governanti e aspiranti governanti troppo impegnati in altro per far caso a questo massacro, in quelle zone come in Oriente e in Occidente, tanto che gli appelli dell'ONU per raccogliere i quattro spiccioli per nutrirli sono caduti nel vuoto e non si è stati in grado di raccogliere la cifra richiesta.
Il nostro paese si segnala per avarizia e irresponsabilità, non solo il governo Berlusconi ha ridotto quasi a zero gli aiuti umanitari, ma non versa nemmeno i soldi già scarsi che ha promesso, proprio come accade per i fondi per la lotta contro l'AIDS
In Somalia c'è un impegno americano evidente, che da anni cerca di pervenire alla formazione di un governo gradito a Washington con ogni mezzo. Oggi, dopo aver scatenato l'invasione etiope per cacciare il governo delle Corti Islamiche, cerca di rimetterle al potere insieme ai soliti signori della guerra, ma con scarso successo, perché la lotta contro l'invasore etiope ha portato alla ribalta i ben più radicali Shabab, vicini all'idea qaedista e talebana dell'Islam.
Ancora oggi gli Stati Uniti spendono più soldi per bombardare la Somalia e pattugliarne i mari che per l'emergenza umanitaria. Inutile dire che si tratta di un'indifferenza condivisa da quasi tutto l'Occidente, chiunque se ne può rendere conto pensando a quanto ha sentto parlare della crisi umanitaria in Somalia negli ultimi mesi.
Ce ne sono ancora 640.000, di bimbi sotto i 5 anni che stanno per morire di fame, più gli adulti e quelli sopra i 5 anni, e al momento sembra più probabile che qualche bookmaker apra le scommesse sul bilancio finale della tragedia, che qualcuno di quelli che possono si svegli e corra al loro salvataggio, tanto che secondo l'ONU l'emergenza è destinata ad allargarsi ad altre zone.
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